Ospite di Lilli Gruber per questa puntata di Otto e mezzo è Sandro Bondi. Largomento è il decreto sviluppo, a proposito del quale Bondi parla della necessità da parte del Governo di prendere tempo al fine di poter presentare un piano coerente, che sarà pronto probabilmente entro i prossimi dieci giorni. 
Altro ospite, insieme a Bondi, è Pino Corrias di Repubblica, che ha detto che a suo giudizio non siamo affatto sulla strada giusta, come sostiene il senatore, e che invece stiamo andando dritti verso il baratro. In questi tre anni, secondo il giornalista, il governo è riuscito a dissipare tutto quello che aveva, come i 100 deputati di maggioranza alla Camera e lappoggio di Confindustria. Così oggi ha contro tutti, compresi i sindacati e soprattutto i giovani. 
Bondi spiega poi che quando il presidente afferma che non ci sono risorse, egli non fa che affermare quella che è la realtà, che non si può nascondere. Il condono non dovrebbe essere tra le possibili soluzioni, ma forse lo potrebbe essere una soluzione delle controversie fiscali, oppure un piano di privatizzazione degli immoboli dello Stato o di liberalizzazione dei servizi, Sono queste le cose da fare, ma ovviamente dopo un periodo di attenta riflessione e di esame. La maggioranza che cè ora è lunica che può esserci al momento in questo Paese e dovrebbe essere interesse di tutti un suo rafforzamento. 
Si viene poi alla questione degli scontri di sabato scorso: il ministro Maroni non ha impedito gli scontri di sabato per incentivare una caduta del governo? Bondi non lo pensa affatto, anzi bisogna complimentarsi sia con il Ministro degli Interni che con le forze dellordine per come sono stati gestiti gli scontri, evitando il peggio. Per Corrias, invece, sabato non cè stata unopera di prevenzione, e poi succede che la polizia viene elogiata per come si è comportata in piazza, ma allo stesso tempo due giorni prima erano stati fatti tagli ai fondi per la sicurezza ed è inutile dunque piangere sul latte versato ora che le cose sono successe.
Adesso, ribatte Bondi, parte dei fondi tagliati sono stati reintegrati proprio per volere di Maroni, ma qui il problema è il dilagare della violenza.Ci vogliono dunque misure nuove, anche semplici, cosicchè le forze dellordine possano arrestare i violenti che si accingono a partecipare alle manifestazioni. Ma Corrias ribadisce a sua volta che la politica dl governo riguardo alle intercettazioni non va certo a favore della garanzia della sicurezza per il paese. Egli ricorda inoltre un commissariato di Palermo in cui i poliziotti sono costretti addirittura a pagarsi le fotocopie di tasca propria. 
Poi Lilli Gruber riprende il tema delle intercettazione e dei colloqui di Lavitola e Bondi dice che conosceva Lavitola come Direttore de LAvanti ma non sa dare unopinione specifica su di lui. Secondo Bondi è sbagliato pubblicare le intercettazioni sui giornali, mentre Corrias fa notare che Lavitola viaggiava sugli aerei di Stato con il presidente Berlusconi, aveva contatti con lui e dice che non è accettabile che un Presidente del Consiglio fosse in contatto con un personaggio del genere che ora, come fa notare la Gruber è latitante a Panama. In Europa per una cosa così verrebbero immediatamente le dimissioni. Bondi non è daccordo però, perché a suo giudizio Lavitola sarebbe una persona del tutto normale e sarebbe tutto da dimostrare il fatto che si tratti di un faccendiere. Secondo il senatore, infatti, il contenuto delle intercettazioni sarebbe ancora tutto da dimostrare. 
La legge sulle intercettazione dovrà essere approvata, si spera, con il consenso di tutti, dice Bondi, mentre Corrias ci tiene a ribadire il fatto che le intercettazioni siano indispensabili e che i politici non possano avere una vita privata segreta, in quanto il politico governa la cosa pubblica e perciò deve correre il rischio di essere osservato anche, se necessario, nelle sue amicizie. 
Bondi ritiene anche che sia sbagliato accettare le intercettazioni per capire chi ci governa. Se così fosse si potrebbero intercettare tutti, ma la costituzione contempla il diritto a non violare la sfera privata della persona. E’ una barbarie diffondere i verbali su tutti i quotidiani prima ancora che ci sia stato il processo. Questo, dice Bondi, accade solo in Italia e in nessun altro paese del Mondo. Si tratta di qualcosa di inverosimile ed egli cita Le Monde, come quotidiano in cui, dice lui, si respira un’altra aria, che è aria di civiltà. Secondo la nuova legge, invece, le intercettazioni non devono venir fuori almeno finché non ci sia stata l’udienza filtro. Secondo Corrias invece si creerà solo un clima di ricatti in cui ci saranno persone che sapranno più cose di altre. Ma i cattolici che ne pensano? Secondo 2/3 degli Italiani bisognerebbe fare qualcosa.



I dati emersi dall’indagine di Demopolis hanno fatto emergere una disaffezione degli italiani nei confronti della politica e questo soprattutto tra quei cattolici che si professano praticanti e che non credono più né nel parlamento né nei partiti e chiedono un passo indietro del Presidente del Consiglio. Questo non significa dover fondare necessariamente una nuova DC, anche se in molti sarebbero d’accordo. 
E Bondi cosa pensa a riguardo? Cosa ha pesato di più nella riduzione della fiducia da parte dei cattolici nei confronti del PDL? Sarebbe solo frutto di una politica negativa soprattutto da parte dei mezzi di informazione nei confronti del Presidente del Consiglio. Corrias ovviamente pensa il contrario e ritiene che i comportamenti privati del Presidente non siano stati oggetto di una campagna scandalistica, ma di informazione.

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