Al centro della puntata di ieri sera di Amore Criminale, la storia di stasera di Giulia Gagliotto, una ragazza di 30 anni di Modena, ritrovata morta nel fiume Secchia l’undici febbraio 2009, uccisa dal marito.
Giulia aveva conosciuto il futuro marito Marco a 20 anni in parrocchia, lui di anni ne aveva 24; dopo un certo periodo i due si erano innamorati.
Giulia è nata a Modena nel 1978, seconda di due figlie. Quando è ancora piccola la famiglia si trasferisce in un paesino, Prigneto di Prignano dove la madre insegna alle elementari, sarà anche la maestra di Giulia. Il legame tra Giulia e la sua famiglia è forte, tanto che la ragazza chiederà consiglio alla madre quando Marco si dichiarerà. Giulia e Marco si fidanzano e il loro rapporto sembra sereno, anche se la sorella di Giulia dichiara che Marco non le è mai piaciuto. E’ un ragazzo rigido, molto controllato, imprigionato nel suo ruolo di bravo e bel ragazzo, come spiega lo psichiatra. Giulia frequenta l’Università di Parma dove si laurea in Psicologia nel 2003.
Marco è il secondo di tre figli, perito elettronico, ha un’unica grande passione: la pallavolo.
Marco e Giulia sembrano una coppia felice, ma in realtà nascondono una profonda crisi che dopo sei anni di fidanzamento li porta ad allontanarsi. In questo periodo Giulia si avvicina ad un altro ragazzo, ma alla fine pentita tornerà da Marco scrivendogli un biglietto “Non sono stata sincera, non merito di vivere” lo stesso che Marco utilizzerà nel tentativo di far credere che Giulia si sia suicidata.
Giulia comincia a lavorare in banca, dove si fa subito apprezzare grazie alla sua disponibilità e al suo carattere solare. Marco le chiede di sposarlo, in un biglietto in cui dichiara di sentirsi legato a lei per sempre. Si sposano il 4 settembre 2005.
Cinzia, un’amica di Giulia, ricorda di come lei dicesse di aver bisogno di un punto fermo nella sua vita e di averlo trovato in Marco.
Giulia adorava Marco e, dall’esterno, sembravano una coppia molto bella. E in effetti i primi due anni di matrimonio trascorrono davvero molto serenamente, finchè Giulia non dice a Marco che sente il bisogno di avere un figlio. Marco si dice daccordo e i due cominciano a provarci. Dopo qualche mese di tentativi il figlio non arriva e per Marco, abituato a programmare tutto rigidamente, questo fatto è motivo di tensione che lo porta a decidere di non volere più un bambino e ad imporre la sua decisione a Giulia.
La ragazza vive come una mutilazione questa mancanza di figli, lei che ama tanto i bambini. Il suo dolore è tale che un giorno le basta incontrare un’amica incinta per iniziare a piangere senza riuscire a fermarsi. Ma Giulia ha un altro motivo di sofferenza, Marco comincia ad ignorarla, tanto che arrivano a dormire separati. In cerca di conferme Giulia si avvicina ad un altro uomo. E’ un periodo di crisi per lei che racconta alla sua amica del cuore, Cinzia, che la mattina non sa se inizia a piangere o se sta continuando il pianto della notte.
Un giorno Giulia va ad assistere ad una partita di pallavolo di Marco e, mentre segna i punti delle due squadre, capisce che Marco ha un’altra, una ragazza che gioca con lui a pallavolo. Quando cerca spiegazioni ancora una volta Marco la ignora.
E’ il 19 febbraio 2009, l’ultimo giorno di vita di Giulia. La ragazza ha mandato un messaggio al marito perchè quella sera avevano deciso di cenare insieme e vuole sapere se resteranno a casa o usciranno. Marco non risponde e Giulia chiama la sorella raccontandole avvilita che Marco non risponde. Dopo un’ora Marco risponde che per quella sera ha un allenamento, ma la invita a raggiungerlo a casa dei genitori dove sta sistemando la legna, quella sera i genitori di Marco non ci sono e quindi saranno soli. Giulia telefona nuovamente alla sorella per dirle che Marco l’ha chiamata. La sorella ricorderà di quanto fosse speranzosa che qualcosa si stesse muovendo, sicura di un riavvicinamento.
Ma Marco appena la vede le rinfaccia i tradimenti e le comunica che adesso anche lui ha un’altra. Secondo il racconto dell’uomo Giulia gli avrebbe urlato “allora sei tu a lasciarmi”. A quel punto lui la colpisce con una pietra alla testa fino ad ucciderla.
Da questo momento il comportamento di Marco, teso a far passare l’omicidio per suicidio, è lucidissimo. Avvolge la testa di Giulia in un sacchetto di plastica per fermare il sangue, poi si lava e si cambia gli abiti. dopo di che va a posare la sua macchina nel garage della casa che condivideva con la moglie e si libera degli abiti insanguinati gettandoli in un cassonetto. Sale a casa, aziona l’allarme e esce dalla porta sul retro per tornare a piedi a casa dei genitori. Mette il corpo della moglie nella sua macchina, poi va a buttarlo nel fiume. Porta a lavare l’auto della moglie, lo riprenderanno le telecamere del lavaggio, e poi l’abbandona laddove ha lasciato la moglie. Tornato a casa chiama i suoceri per chiedere di Giulia e avvisarli che è scomparsa e che teme un gesto inconsulto per un biglietto che lei ha lasciato (che è poi quello che lei gli aveva scritto anni prima). I genitori della ragazza la cercano a lungo fin quando non vengono fermati ad un posto di blocco e non raccontano tutto ai carabinieri che la trovano sul fiume Secchia. Nonostante l’accurata simulazione del suicidio i carabinieri arrivano al colpevole che dopo un lungo interrogatorio confessa. Marco è stato condannato a 19 anni di reclusione.
La trasmissione termina con un appello di Vincenzo Salemme che, dopo aver ricordato i tristi numeri della violenza sulle donne, invita a denunciare questi fatti.