In questa puntata di In mezzora si parla dei radicali ed ospite di Lucia Annunziata è Marco Pannella, contestato alla manifestazione del 15 ottobre.
Proprio con un filmato relativo agli insulti rivolti quel giorno a Pannella, si apre la trasmissione. Tornati in studio, Pannella inizia con l’affermare che questa reazione è ora conosciuta in Italia solo perchè è stata registrata e distribuita.
“Lavete fatto apposta a farvi insultare in piazza”, chiede Annunziata? Pannella risponde che è stato un caso, perché sarebbero dovuti andare verso le cinque e mezza, ma appunto per caso Pannella si era trovato a Temnini alle tre ed aveva incontrato quei militanti della sinistra, che lui stesso definisce non cattivi. Pannella afferma inoltre che sta ricevendo molti sms di solidarietà e tutto ciò può essere anche verificato su internet.
Lucia Annunziata ricorda che la storia tra i radicali ed il centro-sinistra è piuttosto tormentata, nel senso che non si riesce a capire se i radicali stanno con il centro-destra o il centro-sinistra. Pannella risponde che i radicali sono con i radicali e semmai è la destra o la sinistra a stare a volte dalla loro parte. Per Pannella lItalia è un’antidemocrazia da 50 anni, uno stato di flagranza criminale-professionale sui diritti umani.
Annunziata ricorda quando, nel 1994 i radicali erano con Berlusconi e lui dice che era Berlusconi invece ad essere con loro, quando c’era ancora Fininvest. Tutto ciò fino al 1996, quando i radicali stabilirono che Berlusconi non era più con loro. Poi essi accettarono quello che Pannella chiama un ricatto della sinistra veltroniana.
La conduttrice gli chiede perchè abbiano impiegato 4 anni ad uscire dalla sinistra, ma Pannella non è chiaro nella risposta. E afferma poi che se si fosse trovato allo stesso livello di informazione degli italiani, anche lui avrebbe sputato ad uno come lui. Egli vede nei partitocrati la parte più feroce della democrazia.
Lucia Annunziata dà qualche segno di nervosismo perché Pannella continua a parlare senza rispondere alle sue domande.
Berlusconi, continua Pannella, ha mantenuto il potere in tutti questi anni solo perché è riuscito ad aggirare il conflitto di interessi e non ha permesso ad Emma Bonino di essere eletta, tanto che al suo posto a Bruxelles è arrivato Romano Prodi.
Lucia Annunziata finalmente riesce a fare una domanda, ma Pannella alzando i toni le dice sei stata presidente di quello schifo contro la democrazia, riferendosi alla Rai. La giornalista si risente, dicendo che ne è orgogliosa perchè durante la sua presidenza non cè stato mai nulla di sbagliato e sottolinea che la rai non è affatto uno schifo.
Ma cosa si sono detti Pannella e Berlusconi nella famosa cena a cui sono andati e di cui si è parlato? Pannella lo rivela tranquillamente: in quelloccasione si sono detti che in Italia il problema della giustizia e del carcere è prepotente urgenza per la democrazia e i diritti umani, come ha dichiarato il Presidente della Repubblica il 28 luglio. Pannella ritiene che sia ancora oggi questo il problema più grave. Berlusconi, da parte sua, sarebbe colpevole in generale, sul piano tecnico e non morale, di aver preso parte ad un’associazione per delinquere partitocratica.
“Sul processo breve appoggereste Berlusconi”?, chiede la Annunziata. Pannella risponde, “né su quello breve né su quello lungo”, perché i radicali hanno le loro proposte.



Tanti referendum sono stati portati avanti dai radicali e Berlusconi invece ne ha fatte saltare di proposte, oltre ad aver fatto fuori Emma Bonino per favorire Prodi. Per la presidenza della Repubblica, inoltre, il 66 per cento degli italiani voleva Emma Bonino, ma la Annunziata ricorda che il sistema di elezione del Presidente non avviene con il referendum e quindi quanto dice Pannella non si può accettare.
La giornalista, facendo notare che sono già al ventesimo minuto di trasmissione, ammette di aver firmato per Emma Bonino Presidente, ma dice anche che sapeva benissimo che si trattava di un qualcosa di extra presidenziale.
Sul processo breve cosa dicono i radicali? Hanno chiuso con la sinistra? No, sono quelli della sinistra che hanno chiuso con un’alternativa democratica. La strategia di D’Alema è infatti contro i radicali. Il PD quindi cosa ha fatto? Zero su tutte le questioni etiche, è quanto afferma Pannella, che ribadisce che Berlusconi fino al 1996 voleva il partito liberale, mentre nel 1996 è divenuto l’ultimo di loro, l’ultimo dei partitocrati.
E poi c’è il problema della moralità. Sono i problemi etici quelli che fuori Roma non sono negoziabili. Non si può far cambiare morale a qualcuno, ma si può solo scegliere chi ha una moralità politica e civile diversa dagli altri. Comunque, secondo Pannella, nemmeno il centro sinistra stesso sa che se ne è andato definitivamente dai radicali.
Lucia Annunziata ha trovato negli archivi un vecchio filmato di Celentano che afferma che Pannella è l’unico che può svolgere la funzione di spia del popolo e fa un appello alle famiglie italiane, a destinare almeno un componente della famiglia a votare per la lista Pannella.
La conduttrice dà dell’egocentrico a Pannella e poi chiede: ora che Celentano è diventato di sinistra, ha rispettato forse più del PD il percorso dei radicali? Pannella risponde che Celentano sa della politica quello che sanno gli italiani, che sono ingannati come quando andavano in Russia a morire assiderati, così oggi essi credono che i radicali abbiano sostenuto Berlusconi, ma è falso, e così anche Celentano sente quello che sentono gli altri, ed è convinto che i radicali siano sporchi traditori.

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