Un Gigi Proietti da tutto esaurito in teatro e campione di ascolti in tv: lattore settimana scorsa ha segnato due vittorie in prime time tv come protagonista della miniserie su Rai Uno Il signore della truffa che ha conquistato in entrambe le puntate oltre 5 milioni di telespettatori. E ora in teatro, al Sistina, dove a grande richiesta da stasera fino al 6 novembre lo spettacolo Di nuovo buonasera, tra gag divertenti, canzoni, performance, i cui biglietti sono già andati a ruba.
Un successo tale che già fa parlare di un sequel in tv  de Il signore della truffa, come ha svelato Proietti in unintervista a Il Tempo: « andata molto bene e si parla di un eventuale sequel, svela lattore in anteprima.
Nella fiction, Proietti veste i panni di un ex truffatore ora in pensione, ricercato dalla polizia di mezza Europa per i colpi davvero grossi messi a segno in passato, ma che decide, improvvisamente di mettere da parte il passato e trascorrere quel che gli resta della sua vita in tutta serenità in un piccolo paese sul Lago Maggiore, in provincia di Verbania. Qui Proietti, che ora si fa chiamare Nicola Persico, conduce una vita fatta di semplici abitudini. Il caffè al bar e la passeggiata mattutina, qualche tentativo di conquista con le attempate vicine di casa. Ma dimprovviso il passato torna a bussare alla sua porta: gli inquilini del condominio in cui abita sono stati truffati da una società finanziaria e chiedono aiuto proprio a lui, che si spaccia come ex generale della Finanza in pensione. Proietti è ben consapevole che una sua adesione alla richiesta di aiuto dei vicini di casa sarebbe moto pericolosa per i suoi conti in sospeso, ma il grande truffatore dal cuore tenero decide di dare loro una mano. Non solo. Ha unidea quasi folle: mettere in atto una truffa proprio ai danni della finanziaria. Ecco che un gruppo di semplici persone di un paese di provincia si trasforma in una banda alquanto sprovveduta di truffatori. Gli ingredienti del successo  ci sono tutti: la figura simpatica del grande truffatore braccato dalla polizia, il contrasto divertentissimo tra la gente semplice di un paese di provincia e un piano di battaglia da professionisti del crimine.



Gigi Proietti stesso si è divertito moltissimo calandosi nel suo personaggio, che definisce teatrale e il risultato è che la miniserie in due puntate sembra destinata a continuare: “Il ruolo di questa fiction mi è piaciuto subito – racconta l’attore nell’intervista a Il Tempo – era già teatrale nella sua realtà di trasformista in bilico tra divertimento e malinconia. E’ andata molto bene e si parla di un eventuale sequel”. Il personaggio truffaldino, ha spiegato però Proietti, non vuole riflettere un’immagine dell’italiano furbetto e imbroglione, ma solo un tipologia di personaggio, che ha una lunga storia nella letteratura e nel teatro, che impara ad arrangiarsi da sé, perché vive una situazione difficile: «Nella comicità il personaggio truffaldino rappresenta in realtà l’arte di arrangiarsi, anche a scapito del prossimo, di chi vive in situazioni difficili», spiega Proietti, che tiene a precisare come l’arte dell’inganno non sia una prerogativa italiana. Lo insegnano i nostri tempi, dove la crisi internazionale ha radici ben lontane dalle nostre: «Per quanto riguarda l’illegalità – aggiunge l’attore – molto l’abbiamo imparato proprio dall’estero».
E, in attesa di rivederlo probabilmente ancora come “signore della truffa”, Proietti non nasconde il suo sogno nel cassetto: «Girare un film stando dietro la macchina da presa. Va bene anche una fiction. Lo dico sempre, ma ancora non ci sono riuscito, comunque ho qualche progetto di regia da tirare fuori».

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