Distretto di Polizia 11. Riparte domenica 9 ottobre la nuova stagione di Distretto di Polizia 11” con tante novità. A iniziare dal nuovo protagonista Andrea Renzi, attore e regista teatrale che interpreterà la parte di Leonardo Brandi, il nuovo commissario del X Tuscolano, il commissariato di Roma dove sono ambientate le vicende del Distretto. Renzi (classe 1963) ha debuttato in teatro a quattordici anni, diretto da Mario Martone. Nel 1984 ha vinto il premio “Opera Prima” con il monologo “Sangue e Arena”. Quindi ha iniziato a lavorare come regista teatrale. Contemporaneamente ha iniziato a lavorare come attore televisivo e cinematografico. Per il cinema ha tra l’altro recitato ne “L’uomo in più” (2001), regia di Paolo Sorrentino, “Le fate ignoranti” (2001) di Ferzan Ozpetek, “Quo vadis, baby?” (2005) di Gabriele Salvatores. Ancora, “La guerra di Mario” (2005) di Antonio Capuano, “L’estate del mio primo bacio” di  Carlo Virzì (2006). Tra le fiction tv, da segnalare la sua presenza in “Caccia segreta” (2007) di Massimo Spano, in cui era protagonista assieme a Stefano Dionisi. Ora, al debutto in Distretto di polizia 11, lo abbiamo sentito in esclusiva per ilsussidiario.net.



Chi è Andrea Renzi, la new entry più importante di Distretto di polizia 11

Sono un attore che ha nel cuore il teatro, con una passione infinita per il cinema. Ho cominciato presto a quattordici anni in teatro con la “Prima Compagnia Teatrale” con Mario Martone. Ho lavorato molto proprio in teatro. Al cinema con registi come Capuano, Ozpetek, Salvatores, Virzì. Ora eccomi qua in questa fiction che raggiunge da tempo tanto successo tra il pubblico italiano.



Ci descriva il personaggio che interpreta. Com’è rispetto ai commissari che l’hanno preceduta?

Un personaggio veramente particolare, che viene a condurre il X Tuscolano, con alle spalle un’esperienza insolita. Era infiltrato in un’organizzazione criminale in Germania. Ora si trova a rivestire un ruolo professionale del tutto nuovo per lui. E’ un commissario quasi all’antica, ossessionato dal lavoro, con una storia sentimentale difficile. Un commissario che crede nell’aspetto formale, nell’autorità. Ai suoi colleghi dà sempre del lei. Nel X Tuscolano la sua personalità spicca in tutti i sensi.



Come si trova nel nuovo personaggio?

Mi sono divertito devo dirlo sinceramente, tanto che quando avrò finito di girare le riprese di Distretto un po’ mi dispiacerà. Leonardo Brandi è un personaggio che mi è piaciuto interpretare fino in fondo.

Ha trovato qualche difficoltà nel calarsi nel suo personaggio?

Ho cercato di interpretarlo nel migliore dei modi cercando di attenermi alla psicologia, alla personalità di questo personaggio così particolare. E’ compito di un attore sapersi calare in ogni ruolo recitativo che deve interpretare.

Quali colpi di scena ci aspettano in questa stagione? Se non si può svelare tutto, ci anticipa almeno qualcosa?

Ci sarà la caccia a Corallo, il nemico numero uno dell’N’dragheta. da parte di Brandi e degli uomini del X Tusculano, la morte del figlio di Corallo.

Qualche curiosità o aneddoto dal backstage?

Quando sono arrivato abbiamo cominciato a girare la prima scena che coincide con l’arrivo di Leonardo Brandi al X Tusculano. Una cosa beneaugurante, particolare anche per chi deve interpretare questo personaggio. Poi durante le riprese di Distretto mi hanno colpito i consigli di Marco Marzocca, il veterano di questa fiction. Le sue parole. “Noi qui a distretto non recitiamo, parliamo”. Quasi si trattasse di un cinema popolare, semplice, come Distretto vuole essere.

Chi e che ruolo avrà la escort interpretata da Miriam Leone?

In realtà con Miriam ho girato solo una scena di tutto Distretto..Posso solo dire che sarà collegata a tutte quella serie di escort che faranno parte di questa lotta tra Brandi e Corallo di cui si parlerà in “Distretto di polizia 11”.

Dal punto di vista di attore, secondo lei verso che forme e generi sta andando la fiction italiana?

Me lo sto chiedendo anch’io da tempo. In realtà è cambiato tutto negli ultimi tempi, sta cambiando tutto, non sono ancora chiari i confini verso cui si sta dirigendo la fiction dei prossimi anni.

Qual è secondo lei il segreto del successo di una fiction arrivata all’undicesima stagione?

La qualità di Distretto è sempre alta. La scelta anche di girare in pellicola non è indifferente. E poi quella di mantenere le storie sempre legate a un ambiente preciso, quello metropolitano, quello ambientato a Roma, del X Tuscolano, che riescono a dare un’identità precisa a Distretto.

Qualche altro aneddoto delle riprese di “Distretto di polizia 11”

Nei giorni che giravamo proprio vicino a noi c’era Woody Allen, che girava il suo nuovo film. C’era uno stuolo incredibile di gente attorno a lui. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo, parlare con lui.. E’uno dei miei registi preferiti. Un sogno girare con lui.

Gli altri registi che preferisce?

Bellocchio, Virzì.

Le fa paura la popolarità, l’idea che dopo questa serie di “Distretto di polizia 11”, la fermeranno per strada,a  chiedere autografi?

Ho visto quello che succede a Simone Corrente, quanta popolarità ha. Ci sono i fans di Distretto che volevano sapere in anteprima le trame, la storia di “Distretto di polizia 11”. No, in realtà, mi fa piacere. E’ parte del nostro lavoro di attore. Va bene così.

(Franco Vittadini)