In una sperduta cittadina di frontiera sulla costa ovest dellIrlanda, Gerry Boyle (Brendan Gleeson) svolge il suo lavoro di sergente in maniera decisamente anticonvenzionale: rozzo e senza peli sulla lingua, privo di alcun interesse, almeno allapparenza, per i casi di cui deve occuparsi, ha una passione per le prostitute e la propensione alla battuta razzista e politicamente scorretta (Credevo che solo i neri fossero spacciatori, osserva candidamente in presenza di un suo collega di colore). Boyle è però anche uno dei pochi poliziotti non corrotti della zona. Suo malgrado si ritrova a indagare su un ingente traffico di cocaina e sulla sparizione del suo giovane partner, a esso collegata. In suo soccorso, arriva dagli Usa lagente Fbi afroamericano Wendell Everett (Don Cheadle), lesatto opposto di Boyle, efficiente, controllatissimo e privo di autoironia. Sul rapporto di amore-odio tra i due poggiano gran parte degli spunti comici del film: Everett non capisce se il suo svogliato collega sia estremamente ingenuo o estremamente furbo, mentre Boyle non perde occasione per irritarlo e prendersi gioco di lui, ma gli eventi faranno scattare inevitabilmente lintesa tra i due.
Con un meraviglioso Brendan Gleeson, indiscusso mattatore in piena simbiosi con il suo personaggio, The guard (meglio citare il titolo originale) è una pellicola sorprendente, dalla comicità garbata, a tratti surreale, e allo stesso tempo nerissima e fulminante, che trasmette, nonostante lambientazione cupa, unincredibile leggerezza e non ha paura di prendersi i suoi tempi, alternando a scene dal ritmo sostenuto momenti apparentemente morti, fino allimprevedibile e concitatissimo finale, epico e in stile western. Molto fa anche lambientazione, insolita e suggestiva, funzionale allatmosfera che il regista vuole creare.
Lopera prima di John Michael McDonagh, anche sceneggiatore, è una piccola storia con grandi personaggi che rimanda in parte al cult In bruges, diretto da suo fratello Martin, con cui ha in comune le atmosfere pulp, lo stile molto personale e il protagonista Brendan Gleeson, attore di razza qui in una delle sue più fulgide interpretazioni.
Fotografia e colonna sonora sono impeccabili, così come il cast in cui oltre all’ottimo comprimario Don Cheadle spiccano anche Mark Strong nei panni del capo della banda criminale e Fionnula Flanagan, strepitosa madre di Boyle, morente ma allo stesso tempo piena di vita. La scena è però soprattutto di Gleeson, che regala uno dei personaggi più belli visti al cinema negli ultimi tempi.
The guard non è certamente un film da grande pubblico, con la sua stravaganza e i ritmi altalenanti, ma è uno di quei gioiellini che, passati al cinema in sordina, vale la pena di recuperare nei mesi successivi. Infine, sarebbe interessante domandare ai distributori italiani il senso del titolo affibbiato al film, che oltre a essere fuorviante è anche molto brutto.