In Italia – si sa – vale la regola del maiale: non si butta via niente. Neanche il sistema elettorale, che non a caso viene chiamato Porcellum. Infatti, il capo dello Stato, che pure un pensierino al voto lo aveva coltivato, alla fine ha deciso di affidare a Mario Monti lincarico di formare il nuovo governo, perché nelle sue consultazioni si è accorto che tutte le forze politiche ricevute al Quirinale proponevano sì sistemi elettorali alternativi al Porcellum, ma alquanto bizzarri.
Partito dei Comunisti Italiani. Ricevuti per primi, i quattro delegati del Pdci, in rappresentanza del 95% del partito (sempre maggioranze bulgare, sti comunisti italiani!), hanno proposto di andare alle urne con il sistema proporzionale con sbarramento al -1. Cosa significa al -1? Vuol dire forse -1%? E come funziona? Semplice: alla luce di una lunga tradizione democratica che si porta dietro dai tempi di Stalin, Mao e in epoca più recente Pol Pot, il sistema proposto dal Pdci prevede che per legge il centrodestra possa prendere un numero almeno inferiore di uno rispetto ai voti che prenderà il Pdci nella circoscrizione del Sulcis-Iglesiente. Il segretario nazionale del Pdci, Oliviero Diliberto, ha dichiarato raggiante: Siamo già maggioranza assoluta nel Paese. (Diliberto, per lemozione di essere stato ricevuto per primo dal Presidente della Repubblica, ha chiesto a Giorgio Napolitano di poter restare ancora un po al suo fianco. Permesso accordato, e quindi Diliberto ha potuto assistere anche ai colloqui successivi)
Beppe Grillo-Movimento 5 stelle. Lex comico e oggi acclamatissimo tribuno, famoso per il suo motto politico Te la dò io la democrazia!, ha proposto al Capo dello Stato di andare a votare con il sistema proporzionale puro e duro. In pratica, ha spiegato il costituzionalista del Movimento 5 stelle, Ildebrando Mazza Defero, alluscita dal seggio gli elettori verranno intervistati da Beppe Grillo in persona: se non avranno votato o avranno deposto scheda bianca, tutto filerà via liscio; se invece avranno espresso il loro diritto democratico riceveranno una dura randellata proporzionata alla purezza della scelta di voto effettuata. Diliberto invidioso: Colpirne uno per educare la maggioranza Unidea di gloriose e antiche tradizioni che avrei voluto riproporre io, tantè attuale!.
Sinistra Ecologia Libertà. Il leader Nichi Vendola è stato chiaro e perentorio, sgomberando il campo da dualismi inutili. Testuali le sue parole: Cambia molto se il sistema elettorale è non soltanto la fotografia sincronica degli umori ideologico-culturali del presente, ma se, in qualche maniera, ha una capacità, se possiamo dire così, di proiezione diacronica, di prospettazione che va oltre il limite generazionale, se il bene comune lo preserva con lungimiranza, se assume la bisessuazione del linguaggio che la fonda come principio di realtà ed esodo dalla gabbia del neutro-maschile. Perciò propongo con forza il sistema elettorale misto. La folta schiera di simpatizzanti non se lè sentita, lì, sui due piedi, di spellarsi le mani in applausi scroscianti, ma, corsa a casa e cliccato sui principali motori di ricerca la voce Vendola-Italiano, vocabolario, ha capito che il cosiddetto sistema misto consente il voto a uomini, donne e transgender tutti insieme nella stessa cabina contemporaneamente, senza distinzione di sesso. Diliberto dubbioso: Questo sistema a maggioranza mi sembra un gran casino.
Sudtiroler Volkspartei. La delegazione della Svp è stata categorica: “A Svp piace sistema di foto anticipato: si fissa eine data per elezioni, poi a improvviso solo in tutto Sud Tirolo si aprono le urne kvalke giorno prima, affisando via ezze-emme-ezze amici, konoscenti e simpatizzanti. Una volta raggiunto il kvorum rikiesto, si kiudono le urne. E per tutti altri elettori, da Falle d’Aosta a Kalabria? Una bella gita su Dolomiti, a visitare krante tradizione di demokrazia! Spatzli, wurstel e bira kratis per tutti!”. Diliberto preoccupato: “Questi rischiano di diventare maggioranza assoluta in Alto Adige”.
Italia dei Valori. All’inizio del colloquio con il Presidente della Repubblica, il capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi, a nome del partito, ha proposto di andare alle urne con il cosiddetto sistema penitenziario: prima tutti in galera, poi quei pochi che restano fuori potranno pensare alle libere elezioni. Di fronte alle perplessità di Napolitano sull’efficacia e sulla praticabilità della proposta, è intervenuto Antonio Di Pietro, che ha offerto al Capo dello Stato la possibilità di scegliere tra altri due sistemi elettorali. Il primo è un ritorno al “Mattarellum”, però rivisitato: il sistema prevede che chi non vota per la sinistra le prende con il mattarello dallo stesso Di Pietro e dai suoi simpatici simpatizzanti di partito. In alternativa, il leader dell’Idv ha proposto il sistema uninominale alla francese (ribattezzato “à la Robespierre”): tutti i candidati che ottengono un certo quoziente di voti vengono ghigliottinati dopo un interrogatorio di 24 ore filate. L’ultimo che resta vince. Diliberto dubbioso: “È un sistema così complicato che anche la maggioranza rischia di perderci la testa”.
Udc e Terzo polo. Arrivato il suo turno, Pierferdinando Casini ha lanciato l’idea di un innovativo e inedito sistema denominato “C’entro dentro”: in pratica si richiamano all’ovile dai quattro angoli della politica italiana i vecchi democristiani biancofiore doc, così da ritornare il partito guida nel Paese. Fini e Rutelli non hanno potuto prendere la parola, perché subito Diliberto ha commentato con tristezza: “Così non siamo già più maggioranza nel Paese. Ora e sempre resistenza!”.
Lega Nord. A sorpresa il partito di Umberto Bossi si è presentato diviso. Il ministro Calderoli ha caldeggiato il sistema proporzionale corretto: è quello che prevede che manifesti elettorali e schede non possano assolutamente contenere il benché minimo errore. Il sistema è veramente federalista: infatti nella regione autonoma del Friuli Venezia Giulia si adotta la variante del sistema proporzionale “corretto grappa”, in Lombardia “corretto Braulio”, in Piemonte “corretto genepì” e così via. Il ministro Maroni, al contrario, in tono del tutto disinteressato, ha rilanciato con la proposta di utilizzare il sistema Due Maroni: si vota in pratica per Maroni presidente della Repubblica e per Maroni premier. Diliberto apodittico: “Così Maroni si prende la maggioranza delle alte cariche del Paese!”.
Partito Democratico. Pierluigi Bersani, accompagnato da migliaia diesponenti e simpatizzanti del partito che hanno dato vita a un variopinto corteo partito dalla Stazione Termini e lì terminato, ha chiesto che si votasse con il sistema uninominale non secco, ma metodo brut, inventato apposta dal Pd per far vincere la sua candidata, Rosy Bindi. Diliberto entusiasta: “Appoggio la candidatura, così la maggioranza dell’Italia moderata emigrerà in Svizzera e noi potremo governare senza opposizione, come è avvenuto nelle grandi e mai abbastanza rimpiante democrazie dell’Est Europa prima della caduta del Muro”.
Pdl. Sandro Bondi ha proposto il sistema elettorale cosiddetto “Uninominale Secco-Umido”: secco, perché o si vota Berlusconi o niente; umido, perché vengono conteggiati (e quindi valgono doppio) a favore del Pdl anche i “rifiuti” a votare la sinistra. Silvio Berlusconi preferirebbe, incoraggiato dalla Carfagna e dalla Minetti, il più classico sistema maggioritario: votano cioè solo le “maggiorate” e/o le veline con misure 90-90-90. Diliberto terrorizzato: “Con Berlusconi ancora in giro, qui la paura fa… 90!”.
Proposte trasversali. Napolitano, vista la gravità della situazione, ha deciso di consultare anche singoli parlamentari, a condizione che avessero idee chiare su eventuali sistemi elettorali alternativi ma utili per sbrogliare la matassa della crisi. Così, da grandi appassionati di sport, i parlamentari Rivera, La Russa e Paniz hanno proposto il sistema uninominale a doppio turno (in casa e in trasferta) con gironi eliminatori seguiti da turni andata e ritorno suddivisi in sedicesimi di finale, ottavi, quarti, semifinali e finale, da disputarsi allo Stadio Olimpico in una data non coincidente con la finale di Champions League. Invece i parlamentari Giovanardi, Piscitelli e Pisacane, primi firmatari della proposta, hanno illustrato caratteristiche e vantaggi del sistema cosiddetto “Esame delle urne”. Di che si tratta? Si vota normalmente, poi ad alcuni elettori scelti a caso viene effettuato il controllo antidoping.
Il conduttore tv Bruno Vespa, da vero padrone di casa della politica italiana, ha invece ospitato negli studi di Porta a porta il presidente Napolitano per una consultazione; ha così avuto modo di rendere edotto il Capo dello Stato sulla sua idea di far votare gli italiani con il sistema maggiordomitario: in pratica, il maggiordomo di Porta a porta, Paolo Baroni, porterà ciascun elettore nella cabina elettorale e su sua indicazione apporrà il segno sulla lista indicata, indi lo riaccompagnerà per deporre la scheda nell’urna. Diliberto infuriato: “Questo sistema ci porta a porta a un servilismo e a un vassallaggio che nulla hanno a che vedere che la secolare storia democratica del comunismo”.
Ultimo in ordine di consultazione al Quirinale, il leader del MNCDDDD, Mostakà Afalakhalza, ha proposto a nome di tutti gli immigrati islamici il sistema elettorale recentemente adottato dall’Arabia Saudita, che consente alle donne di votare quando non ci sono elezioni. Si allestiscono delle finte cabine, si espongono dei finti manifesti e si stampano delle fasulle schede elettorali. Le donne escono di casa, sole, possono scambiarsi opinioni politiche tra loro senza incorrere in punizioni di alcun genere, e naturalmente possono anche votare. E Diliberto? “Per evitare ogni politica discriminatoria e antifemminista mi recherò alle urne vestito da donna e nessuno noterà differenze: infatti le figuracce le faccio anche vestito da uomo!”.