Questa sera, Domenica 20 novembre 2011, su Canale 5 è andato in onda un nuovo episodio di Distretto di Polizia 11 dal titolo “Il Sangue di Luca”. Ecco cosa è successo.Leo è vittima di un attentato mentre si trova in un circolo sportivo con Valentina. I suoi colleghi, già allertati non riescono ad arrivare in tempo e il vice questore è ferito gravemente. Finalmente dopo una lunga attesa in ospedale ai colleghi del X Tuscolano vengono avvisati che Leo sta meglio. I poliziotti del X Tuscolano vanno a fare i rilievi sul luogo dell’attentato e ipotizzano che lo sparatore si trovasse dietro gli scogli davanti il portico dove si trovava Leo. Seguendo la presunta direzione dello sparo ritrovano il colpo in un palo di legno del portico stesso. Si mettono al lavoro per ritrovare il bossolo sulla spiaggia. 
I colleghi di Leo sono convinti che Valentina possa dare qualche indicazione sul colpevole. Intanto una donna denuncia la scomparsa di suo marito, un oncologo. Valentina confessa all’amica che è andata a trovarla che è sicura che l’autore dell’attentato sia Corallo. Mara la invita a non raccontare niente, nè dei soldi, nè della barca. Prosegue l’indagine sulla scomparsa di Gominelli e si scopre che l’uomo possedeva una casa all’insaputa della moglie. Leo viene dal commissario Pietro informato dei risultati dei rilievi della scientifica.
Il colpo sparato è piuttosto comune, ma il bossolo è lungo 21 mm, si tratta della dimensione utilizzata normalmente dalle forze dell’ordine. Leo considera che non è stata ancora ritrovata la pistola di Luca, l’ex comandante del X Tuscolano morto assassinato. Le indagini conducono i a casa di Gominelli, dove trovano l’uomo morto. Apparentemente sembra si tratti di un suicidio, ma alcuni elementi fanno propendere per una messa in scena. Infatti il morto porta l’orologio a destra il che fa presumere che sia mancino, ma il laccio emostatico, utilizzato poichè all’uomo è stata iniettata della morfina, è stato ritrovato legato al braccio sinistro. Inoltre la morfina è stata aperta frettolosamente, con i denti, mentre in genere i suicidi preparano il loro gesto con calma. 
Esposito cerca di ricordare una sparatoria in cui sia stato coinvolto Luca per risalire alla lunghezza dei bossoli della sua pistola per confrontarlo con quello ritrovato sulla spiaggia e si rivolge ad Ugo che ricorda l’unica alla quale ha partecipato il loro defunto collega. A casa della signora Gominelli, mentre si prova ad indagare alla ricerca di un movente, il figlio della donna viene a lamentarsi che il lettore Dvd non funziona. 



Verificando l’apparecchio viene ritrovato un Dvd sul quale vi sono notizie e immagini di un uomo affetto da tumore al cervello. Si scopre anche, grazie al pass dell’autostrada, che il dottor Gominelli prendeva spesso la Roma L’Aquila per recarsi a Subiaco dove, comunica il medico che stava cercando di interpretare le immagini del dvd, si trova una clinica oncologica. 
In clinica si scopre che il dottore Gominelli seguiva lì un suo paziente, un uomo di settant’anni, tale Ruberti, morto la sera prima durante un intervento al cervello nel disperato tentativo di salvargli la vita. Ma nessun Ruberti risulta morto il giorno prima. I ragazzi del X Tuscolano immaginano che l’uomo morto possa essere un pregiudicato e indagando in questa direzione scoprono che è morto Er pantera, al secolo Armando Becchi, un boss. Decidono di riprendere i partecipanti al funerale che si terrà quella mattina. Valentina racconta a Leo che Corallo le ha chiesto spesso di lui e che ha insistito perchè lei si incontrasse con lui all’Appia sporting club, il luogo dell’attentato. 
I poliziotti decidono di mostrare le foto dei partecipanti al funerale al medico della clinica di Subiaco che riconosce nella foto di Renato Spadoni il nipote del sedicente Ruberti, quello che ha autorizzato l’operazione, pur sapendo delle scarse possibilità di successo dell’intervento e dei suoi rischi. L’uomo però nega tutto e afferma di non sapere neanche dove si trovi Subiaco. Per la sera del delitto del dottor Gominelli dice di essere stato al bar e afferma che ci sono almeno venti persone che possono testimoniare la sua presenza al bar. 
L’uomo, durante l’interrogatorio chiede di fumare una sigaretta e commette così un errore. Confrontando la saliva della cicca con quella ritrovata sulla fiala di morfina che ha ucciso il dottore si scopre che coincidono. Nel frattempo i poliziotti del X Tuscolano cercano tracce di Corallo all’Appia sporting club, e scoprono che ne era un assiduo frequentatore. Facendo delle ricerche, utilizzando il luminol, nella sala caldaie scoprono tracce di sangue: si tratta del sangue di Luca, il loro collega ucciso.

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