Servizio Pubblico, l’editoriale di Marco Travaglio, puntata 24 novembre 2011 (video). A Servizio Pubblico, tra i momenti più seguiti e attesi, l’interventi di Marco Travaglio, con il suo editoriale, che ieri sera ha riguardato proprio il tema centrale della puntata del programma di Michele Santoro, “Punire i corrotti”. Ciò che si è domandato agli ospiti è stato proprio se il Governo Monti riscirà in questa “mission”. “Ottanta miliardi sono il costo della corruzione. Eppure – ha fatto rilevare Marco Travaglio – l’idea di combattere la corruzione non è all’ordine del giorno. Fin’ora Monti e i suoi Ministri la parola corruzione non l’hanno ancora pronunciata. E speriamo che stiano preparando una legge severissima e segreta”. Un oasso che dovrebbe partire dalla ratifica di una normativa internazionale antu corruzione, che l’Italia non ha mai affermato. Pertanto, reati ascrivibili alla corruzione, come spiega il giornalista nel video che potrete vedere alla pagina seguente, nel nostro Paese non sono considerati tali. Con amara ironia, Marco travaglio spiega ai telespettatori di Servizio Pubblico come “funziona” il sistema di corruzuione in Italia, che legherebbe la politica agli imprenditori a più livelli. “Ci sono mazzette super accessoriate con il conflitto di interessi…”. E poi fa alcuni esempi con nomi e cognomi di politici e imprenditori, sia legati al centrodestra (citando la vicenda Anemone che aveva visto coinvolto anche Guido Bertolaso e il San Raffaele di Don Verzè), sia al centrosinistra. Servizio Pubblico ha avuto come ospiti Maurizio Landini (segretario Fiom-Cgil) e il deputato del Pdl Santo Versace. Se l’editoriale di Marco Travaglio è sempre uno dei momenti più attesi della puntata di Servizio Pubblico, così come lo ra negli scorsi anni in Annozero, lo stesso vale per il momento dell’anteprima, con cui Michele Santoro dà inizio ad ogni puntata. Un’apertura, ieri sera, che ha subito scatenato polemiche e che è stata presto ripresa dalle fonti di informazione. Michele Santoro ha esordito dicendo che Mediaset aveva citato per danni prorio il conduttore perchè qualche giorno prima aveva parlato del conflitto di interessi. Pronta la replica da parte dei vertici del corporate di Cologno Monzese, che hanno fatto sapere di aver agito nei confronti di Michele Santoro solo per la parte in cui il conduttore aveva dichiarato a Il Fatto quotidiano che Mediaset aveva fatto pressioni su Telecom perchè Santoro non andasse a La 7. Fatto che sembrerebbe sia stato smentito. Alla pagina seguente il video dell’editoriale di Marco Travaglio.



 

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