Distretto di Poliza 11, riassunto puntata 27 novembre 2011. Distretto di Polizia 11 , la fiction Mediaset-Taodue, è andata in onda su Canale 5 con una puntata carica di tensione. Si fa sempre più serrata la sfida tra il commissario Leonardo Brandi (Andrea Renzi) e il criminale Antonio Corallo. Riassunto episodio Il Campione:  Mara (Miriam Leone) bussa energicamente alla porta di Valentina (Valentina Cervi), che sta ancora dormendo, per comunicarle che Cayard è morto. La invita ad andare con lei a prendere i soldi. Valentina ha paura di fare la stessa fine di Cayard, ma Mara riesce a convincerla. Quando arrivano al molo non trovano la barca di Corallo e pensano sia partito con i soldi, senza accorgersi che in realtà la barca è lì davanti a loro solo che ha cambiato colore e nome. Intanto al commissariato arriva un tassista che si rivolge a Barbara (Lucilla Agosti): ha trovato un uomo in stato confusionale e lo lascia in consegna alla polizia. Barbara cerca di risalire all’identità dell’uomo che dice di chiamarsi Ernesto e di essere alla ricerca della nonna, parla poi di un suo fantomatico fratello. Mentre sta verificando se l’uomo ha con sè i documenti scopre che nella tasca ha dei bossoli sparati da poco. Viene ritrovato il cadavere di un uomo ucciso con i proiettili i cui bossoli sono stati ritrovati nella tasche di Ernesto, si tratta di un killer albanese con un vistoso tatuaggio sul collo che denota la sua appartenenza all’UCK.



Nel frattempo Ugo (Marco Marzocca), grazie ad un disegno sul fazzoletto dell’uomo, risale alla sua identità, si tratta di un ex campione di tiro al bersaglio con la carabina, tale Ernesto Pica. Otello (Paolo Calabresi) e Cherubini (Maria Amelia Monti) vanno a vedere se trovano qualcosa a casa di Ernesto e trovano che manca una carabina, poi nella scatola delle caramelle trovano una busta di droga. Uscendo scoprono che sulla porta della casa è piazzata una telecamera, messa dal servizio che assiste Ernesto che è malato di Alzhaimer. Visionando i filmati della telecamera scoprono che un uomo è uscito dalla casa dell’anziano. L’uomo indossava il giubbino con la scritta Viaggi nel mirino. Barbara e Pietro scoprono che si tratta di un’agenzia di viaggi e decidono di andare ad indagare.



Arrivano le analisi sull’involucro che conteneva la droga, sullo scotch vi sono tracce ematiche, ma non sono umane, ma di un animale. All’agenzia di viaggi Barbara e Pietro (Dino Abbrescia) parlano con un impiegato che spiega loro che si tratta di un’agenzia che organizza spedizioni di caccia. L’uomo ha un tatuaggio sul collo come quello della vittima dell’omicidio. Mara cerca di spingere Valentina a confidare a Leo che Corallo possedeva una barca, in modo che lui la trovi e che loro riescano a prendere i soldi. Valentina non vorrebbe, le sembrerebbe di ingannare Leo di cui è davvero innamorata, ma Mara le dice che amare non significa rinunciare a 50 milioni di euro. Intanto le notizie raccolte sull’impiegato dell’agenzia di viaggi dicono che si tratta di un ex guerrigliero dell’UCK, che ha avuto diverse condanne in Albania e che in Italia è stato fermato diverse volte con della droga, ma rilasciato perchè si trattava di quantità modiche. Barbara e Pietro vengono incaricati da Leo di seguire l’uomo e lo vedono consegnare delle scatole ad un altro uomo. Inseguono e fermano l’auto e scoprono che nelle scatole ci sono dei fagiani senza interiora. La sera Pietro e Barbara, con l’ormai inseparabile Ernesto, festeggiano il compleanno di Alice. arriva anche il padre di Barbara che lei non vede da 20 anni e si convince che Barbara e Pietro siano sposati e che Alice sia la loro bambina. Mentre preparano la cena Barbara e Pietro si baciano.



Valentina in un momento di intimità con Leo gli chiede notizie di Corallo e con noncuranza gli racconta di un episodio nominando la barca. Leo che non sapeva della barca salta in piedi dal letto, si riveste e cerca di scoprire che fine abbia fatto la barca. L’autopsia e i rilievi fatti sulla maschera di Cayard indicano che l’uomo è stato ucciso. La barca di Corallo non si trova, ma è da escludere che l’uomo sia fuggito su una barca a vela.

Otello e Cherubini fanno un sopralluogo sul luogo del ritrovamento del cadavere dell’albanese insieme ad Ernesto che racconta di essere già stato lì a giocare con il fratello e mostra loro come abbiano giocato vicino all’altalena. La Cherubini scopre che il figlio di Ernesto lavora all’aeroporto. Intanto Pietro e Barbara perquisiscono un capannone dove i clienti dell’agenzia di viaggi spediscono la selvaggina cacciata in tutto il mondo trovano altri animali eviscerati e leggendo i documenti scoprono che Marco Pica, il figlio di Ernesto è cliente dell’agenzia. Nel frattempo Pica è arrivato a Roma, ma trova gli uomini del X Tuscolano ad attenderlo per condurlo in questura. Qui lo interrogano accusandolo di essere complice del traffico di droga, ma l’uomo nega inalberandosi. (continua alla pagina seguente)

Fanno entrare Ernesto che abbraccia il figlio convinto che sia il fratello e poi gli chiede quando andranno di nuovo a giocare. Il figlio gli chiede di quale gioco parli e l’uomo tira fuori i bossoli e racconta di come Marco abbia ucciso il killer albanese. Marco afferma che la testimonianza di un uomo malato di Alzhaimer non può valere a nulla, ma le impronte digitali sul suo trolley risultano essere uguali a quelle trovate sull’altalena e sul pacchetto di droga ritrovato a casa di suo padre, inchiodandolo. Leo va a trovare il figlio Simone che dopo il tentativo di omicidio subito dal commissario si è rifugiato in un posto segreto insieme alla madre. Il ragazzo sta leggendo Moby Dick e i due discutono di Moby Dick e Acab, di inseguiti ed inseguitori riferendosi anche a Corallo e Leo. Nella scena che chiude l’episodio Corallo è rimasto in panne su una via di campagna , un uomo si ferma ad aiutarlo mettendo un uovo nel radiatore consentendogli così di arrivare al paese più vicino.