Sarò sempre tuo padre – Stasera debutta su Rai Uno, alle ore 21.10 Sarò sempre tuo padre, fiction in due puntate che affronta il tema delicato e attuale dei padri separati. Nel ruolo del protagonista, il giovane papà Antonio, Beppe Fiorello e al suo fianco Ana Caterina Morariu, nei panni della ex moglie Diana e mamma del piccolo Andrea, suo malgrado al centro della battaglia legale per la separazione dei genitori. L’attrice di origini rumene racconta in esclusiva a Ilsussidiario.net l’avventura professionale e umana sul set della miniserie diretta da Ludovico Gasperini: un prodotto che porta davanti al grande pubblico una questione sociale su cui si dibatte molto tra l’opinione pubblica, ma che, come scopriranno i telespettatori nelle due puntate, lascerà un messaggio positivo e soprattutto attento al bene dei bambini, spesso “vittime” di dolorose separazioni. Nel cast della miniserie, oltre a Fiorello e alla Morariu volti noti della fiction italiana come Rodolfo Laganà, Gioia Spaziani, Angelo Orlando, Edoardo Pesce, Milena Miconi e Susanna Smit.
Come giudichi questa fiction, che tratta un tema molto attuale, quello dei padri separati? E’ in effetti un tema molto delicato e molto attuale quello delle famiglie coinvolte nelle separazioni in cui poi a rimetterci maggiormente è il figlio. Penso che si è voluto mettere l’attenzione su un problema di cui spesso si preferisce non parlare, di cui non si preferisce discutere, per evitare prese di posizioni di una o quella parte.
Come ti sei trovata nel personaggio di Diana? Mi sono trovata molto bene E’ in effetti un personaggio molto interessante ma molto lontano da me. Forte e fragile nello stesso tempo, come accade a tante donne di questi anni, di queste generazioni. Con questi contrasti quindi che fanno parte del suo carattere, del suo temperamento che ne delineano fino in fondo la sua personalità.
Quale pensi possa essere il messaggio più convincente, più vero che si possa trarre da “Sarò sempre tuo padre”? Credo che il messaggio principale di questa fiction è che non si dovrebbe mai arrivare a una mancanza di rispetto tra due coniugi. Bisogna ricordarsi qual è stato il punto di partenza tra marito e moglie All’inizio della storia c’era un sentimento d’amore molto forte, quello per cui si è formata una coppia. Questo deve essere sempre ricordato.
Ti è piaciuto lavorare con Beppe Fiorello? In tutti i sensi. Sul set ho trovato un affiatamento un’intesa incredibile, un feeling artistico con un artista che ha dimostrato di essere un attore creativo fino in fondo Poi c’è un altro aspetto importante che riguarda questa fiction, questa storia: Fiorello ha aggiunto qualcosa di personale di “Sarò sempre tuo padre”, la sua esperienza di marito e di padre. Lui stesso ha affermato che non vorrebbe mai trovarsi in una situazione simile a quella che accade in questa fiction.
Ci puoi raccontare qualche aneddoto, qualche aneddoto divertente accaduto durante le riprese, nel backstage di “Sarò sempre tuo padre”? Ve ne racconto uno in particolare molto divertente. Abbiamo girato alcune scene di questa fiction a Roma durante alcune notti di maggio- giugno. Talvolta siamo stati impegnati fino all’alba, fino alle quattro, alle cinque del mattino. Ci eravamo riempiti di caffè In effetti ne eravamo pieni. Allora abbiamo deciso di bere coca cola. Devo dire che prendere della coca cola non è stata proprio una cosa ideale. Soprattutto la sensazione che ci siamo portati a casa…
Hai all’attivo molte partecipazioni a varie fiction, a esperienze televisive, in cinema, a teatro, dove ti sei trovata meglio? Quali sono i tuoi ricordi più belli? A me piace fare veramente tutto, cinema teatro, televisione. Non c’è niente che preferisco maggiormente tra tutti questi generi artistici. Certo nelle fiction i tempi sono più ristretti. Questo è un elemento da sottolineare. Quanto ai ricordi ne ho veramente tanti belli. Uno di questi è stato lavorare con Carlo Verdone nel film “Il mio miglior nemico”: Carlo Verdone mette veramente gli attori in una condizione ideale per recitare, li tratta veramente in una maniera stupenda.
Oltre a Carlo Verdone hai lavorato con grandi registi come Mario Monicelli, Steven Soderbergh, Marco Tullio Giordana. Com’è stato recitare diretta da questi “mostri sacri” della cinepresa? Con Monicelli è stato veramente divertente. Ho lavorato con lui in un corto di diploma del Centro sperimentale, (“L’appello di un amico”). E’ stata un’esperienza molto gratificante. Con Soderbergh (“Ocean’s Twelve”). ho avuto a che fare con un maestro del cinema, ma anche con un vero signore. Sono arrivata, lui era dietro alla macchina da presa. Si è fermato e si è detto lieto di conoscermi, di lavorare con me. Una grande emozione, che mi ha veramente commosso. In Marco Tullio Giordana, “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, ho trovato una persona tranquilla, piacevole, per quella situazione di pace veramente ideale in tutti i sensi.
In televisione hai recitato in opere molto diverse tra loro, “Intelligence”, “Le stagioni del cuore”, “Guerra e Pace”, “Il commissario Montalbano”, e hai impersonato donne di varie epoche e con caratteri diversi è difficile cambiare sempre il personaggio? Come ti sei trovata? Ti dirò che è molto bello cambiare, impersonificare personaggi differenti, cambiare, provare a immedesimarsi in protagonisti di varie epoche. E’ bello sia andare a fondo nel lavoro dell’attore, dell’attrice, in quello di provare sempre qualcosa di nuovo, come in quello nella fase scenica delle varie opere, quella di indossare costumi, abiti di diversi periodi storici. E’ il lavoro dell’artista che deve essere veramente aperto a tutto. (continua alla pagina seguente)
Con quale attore, attrice con cui hai recitato ti sei trovata meglio, hai raggiunto un feeling artistico migliore? Non ci sono attori, attrici con cui mi sono trovata particolarmente meglio. Forse perché riesco ad adattarmi con facilità, non faccio fatica a vivere questo feeling artistico. Fa parte della mia essenza stessa di attrice. Come è successo quando Alessandro Gassman impersonificava San Giuseppe e io la Madonna.
Sei italiana e rumena, come vivi questa “doppia personalità” della tua vita di donna e di artista? Sono legata sia alla Romania, che all’Italia. Ho una doppia identità ed attingo da entrambi i caratteri. Dalla Romania quel senso di tranquillità, di calma, che fa parte di questa nazione. Dall’Italia quell’aspetto più vitale, più frenetico. Due aspetti di questo mio temperamento che formano così questa mia personalità.
Quali sono i tuoi progetti futuri, i tuoi sogni artistici? Prossimamente uscirà su Canale 5 “Sei passi nel giallo”.Io sono in “Omicidio su misura”. Mi piacerebbe fare una commedia, magari anche a teatro. Sarebbe un’esperienza molto bella che farei volentieri. Sogni? Recitare con attori del calibro di Robert De Niro, Al Pacino sarebbe veramente fantastico. Se solo loro volessero…
(Franco Vittadini)