La prima parte della puntata di stasera di Mi Manda Raitre verte su diversi argomenti, che spaziano dall’alluvione in Liguria alle questioni della crisi e dell’aumento dei prezzi. 
L’alluvione in Liguria – Si inizia con l’alluvione in Liguria. Dario Vergassola è inviato a Pignone e sottolinea come molte persone siano arrivate da tante parti d’Italia per dare una mano a spalare il fango. In Liguria 1200 persone sono state sgombrate dalle loro case e portate in posti sicuri. Il sindaco di Pignone, Pellegrotti, chiede di non dimenticare che i danni sono stati elevatissimi, soprattutto per le attività produttive, visto che, fortunatamente, a Pignone non ci sono state vittime. Il sindaco fa inoltre un appello a chi volesse dare una mano, che potrà trovare le coordinate bancarie sul sito internet. Dario Vergassola intervista inoltre alcuni cittadini per raccogliere le diverse esperienze. C’è ad esempio una signora che racconta di come suo figlio è riuscito a portare in salvo una donna. 
Il Vitadox – Si passa poi a parlare di un farmaco, il Vitadox. Il servizio spiega che il veleno dello scorpione fino a qualche anno fa veniva estratto e la sostanza, che si diceva potesse curare il cancro, si poteva trovare gratuitamente a Cuba, presso la casa produttrice. Ora sta iniziando a circolare un farmaco omeopatico corrispondente. Anche a Cuba questa versione del Vitadox si paga, ma la novità è che adesso sarà possibile acquistarlo anche in Europa. Ma cos’è il Vitadox? Viene descritto come un aiuto complementare per la cura dei tumori, ma qual è effettivamente la sua efficacia? A Tirana è possibile acquistare questo trattamento e, tanto per fare un esempio, per un Italiano che volesse acquistare un trattamento di tre mesi, la spesa sarebbe di circa 1000 euro. Una bella somma dunque, per un prodotto di cui non si conosce la reale efficacia. In più c’è il rischio che i pazienti possano essere sottratti alle terapie tradizionali, e questo sarebbe un danno enorme per la salute del malato.
L’aumento dei prezzi – Parte l’inchiesta sull’aumento dei prezzi. La signora Silvana si lamenta dei prezzi altissimi e dice che non si può neanche chiedere aiuto ai figli, perché i loro stipendi sono da fame. Il prezzo di pane e pasta ad esempio costa il 2,8 % in più rispetto allo scorso anno e intanto i furti nei supermercati sono cresciuti e tra i prodotti più rubati figurano i beni di prima necessità. Si rubano i biscotti ed il formaggio. Ormai far quadrare il bilancio è un mestiere e per la spesa si cerca sempre di risparmiare inseguendo le offerte migliori. A parlare di questo argomento ci sono Claudio Melchiorre, dell’ADOC, Mariano Bella, direttore del Centro Studi di Confcommercio e Lorenzo Mazzana, responsabile economico di Coldiretti. Una tabella dell’ISTAT mostra l’aumento dei prezzi. La crisi ormai è talmente avanzata, dice Melchiorre che non è più possibile controllare questi aumenti. Ma il dottor Bella cosa ne pensa? Sicuramente non può essere preso in considerazione il mese di ottobre perché è stato il mese dell’aumento dell’ISTAT.
Il potere di acquisto di ogni famiglia è tornato indietro agli anni ’90. Una signora telefona e spiega le sue difficoltà nel comprare da mangiare, perché con uno stipendio di 1000 euro è costretta a pagare 600 euro di affitto e non le resta di che vivere. Questo problema è nato nel sud, ma adesso si è esteso a tutta Italia. Nel sud sono state adottate soluzioni pazzesche. Qualcuno ha smesso di pagare la luce, altri l’affitto, altri le tasse. Nel Meridione si vive attualmente anche con 700 euro al mese, al momento. Mazzana dice che, dal punto di vista dell’agricoltura, il 2011 è stato un disastro. Nelle campagne è stata una vera e propria Caporetto. C’è anche una forte tensione a livello di produttori agricoli. Un articolo uscito su Repubblica l’altro giorno ha dato la notizia che gran parte del pane che arriva sulle nostre tavole viene dalla Romania.
Il problema, dice Mazzana, è quello di poter sempre leggere la provenienza del prodotto. Anche perché questo tipo di pane se surgelato arriva a durare anche due anni e così il consumatore rischia di acquistare del pane che è stato prodotto anni prima. La tracciabilità deve esserci assolutamente, così come la data di scadenza. Allo stesso tempo non si devono terrorizzare le persone, perché questo pane è comunque sicuro e quindi il consumatore può stare tranquillo. Poi il discorso della qualità più o meno alta dello stesso, è ovviamente un’altra cosa. Il vero problema è che acquistando i prodotti all’estero non si fa girare l’economia italiana. 
Il bonus bebè – Dopo la pubblicità la trasmissione riprende. Si parla del bonus bebè, che per molti genitori in buona fede è diventato una vera e propria questione giudiziaria. 1000 euro è l’ammontare del bonus, accompagnato da una lettera del Presidente Berlusconi. Pare però che ad alcuni genitori sia arrivata una lettera in cui si parlava di indebita riscossione di questo bonus. E c’è stato anche chi ha subito per questo motivo una vera e propria condanna per falso ideologico e truffa ai danni dello stato. Tutto questo perché il reddito di queste persone superava il reddito limite ammesso di qualche migliaio di euro, o solo di 53 euro, come è successo ad esempio a Danilo. Si trattava però di errori commessi in assoluta buona fede da parte delle famiglie.
Mi manda Rai Tre, nella sua seconda parte, apre le linee telefoniche ai cittadini sull’onerosa questione dei ticket sanitari, rilevando enormi differenze tra regione e regione. Interventi in collegamento con la  presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in qualità di coordinatore vicario della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ch ha fatto notare come la questione del ticket sia stata resa necessaria dalla crisi, ma che sarà tenuta sotto monitoraggio. Diversi gli interventi telefonici di utenti del sistema sanitario nazionale che hanno lamentato l’onerosità attuale degli accertamenti sanitari e si è azzardata l’ipotesi che l’introduzione del ticket abbia fatto segnare un decremento dell’utilizzo di strutture sanitarie pubbliche da parte degli italiani che, spesa per spesa, forse preferiscono rivolgersi presso centri diagnostici o ospedalieri privati o convenzionati. Le telecamere di Mi manda Rai Tre tornano in collegamento con Pignone-Casale piccolo centro bei pressi di La Spezia devastato dal recente alluvione e dove si teme per ulteriori disagi o crolli a causa dell’imminente maltempo che sta di nuovo per abbattersi sul Nord-Italia e per il quale è stato decretato un’allerta meteo di livello 2. Un inviato speciale in Liguria, uno “spezzino” doc, Dario Vergassola, che ha man mano fatto raccontare le straordinarie storie di sconosciuti eroi: le famglie si sono salvate e sostenute e nei due paesini non sono state registrate vittime dell’alluvione. 



Dalla tempesta in Liguria alla “bufera” del bunga-bunga con al centro un volto noto della vita politica e “notturna” della Capitale, Francesco Maria Orsi. Il politico romano sarebbe stato coinvolto nella speculazione edilizia di Via della Marianella: al posto dei prati e degli alberi in quella zona dovrebbe sorgere un complesso residenziale. Erano stati stipulati preliminari di compravendita e sono stati versati da “sprovveduti” acquirenti (34 famiglie romane) circa 2 di euro, ma nessun lavoro di costruzione è mai iniziato. Chi ha preso i soldi? Francesco Maria Orsi, come hanno rivelato le indagini, passato attraverso  porta della vita notturna alla vita pubblica della capitale, a suon di festini e bunga bunga, come testimoniano addirittura le voci dei vicini di casa. In studio si è poi discusso sull'”uso” tipicamente italiano del ricatto sessuale, citando anche il video hard che tanto ha fatto scalpore della forse futura mamma Belen Rodriguez. Un servizio di Mi manda Rai Tre ha dimostrato, attraverso il racconto di una donna che preferisce mantenere l’anonimato,  che il ricatto sessuale è purtroppo utilizzato non solo con donne famose. 

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