Quarto Grado: Melania Rea, la testimonianza del proprietario del chiosco di Colle San Marco. A Quarto Grado una testimonianza importante sul delitto di Melania Rea: è ospite di Quarto Grado, il settimanale condotto da Salvo Sottile e Sabrina Scampino su Rete 4 è Alfredo Ranelli, proprietario del chiosco di Colle San Marco, testimone chiave dell’inchiesta sulla morte di Melania Rea. Ma prima si parla di Alberto Stasi, assolto in appello. Sono passati più di quattro anni dall’omicidio e non si conosce ancora lassassino di Chiara Poggi. La mamma della vittima si è mostrata molto delusa perché non si aspettava questa decisione. La signora Rita ha detto che attenderà le motivazioni della sentenza e se ci sarà la possibilità, si ricorrerà in Cassazione. La signora rispetta la posizione dei genitori di Alberto, ma lei continua a pensare che il ragazzo possa essere colpevole. Garlasco è intanto sotto choc perché alla fine il colpevole non è stato trovato e dunque c’è un assassino ancora in libertà. Salvo vuole mandare un saluto alla famiglia di Chiara. La sentenza di secondo grado ha confermato quella di primo grado con piena assoluzione. Massimo Picozzi dice di non essere stupito dalla sentenza ma dalla velocità con cui si è giunti ad essa. Barbara Palombelli ritiene che una persona innocente non dovrebbe aver paura di nuove perizie, ma le dovrebbe invece chiedere. Che senso ha passare quattro anni e poi arrivare ad un appello in questo modo? Questo anche dal punto di vista delle spese che lo Stato sostiene. E’ questo quello che si chiede la Palombelli. Ma si può dalle carte dell’inchiesta ricavare un indizio utile a individuare la persona che ha ucciso Chiara?
E se la verità è lontana per l’omicidio di Garlasco, lo è ancora di più per il caso di Melania Rea. Intanto si è deciso che Salvatore al momento non perderà la potestà genitoriale perché per lui non c’è stato ancora un rinvio a giudizio. Ma stasera c’è ospite, per la prima volta in uno studio televisivo, il signor Alfredo Ranelli. Di sicuro a Colle San Marco Salvatore Parolisi c’era, ma su Melania ci sono dubbi. Intanto le indagini proseguono e l’attenzione si concentra su cinque capelli trovati sul corpo di Melania. Finora si pensava che appartenessero all’assassino, ma non potrebbero essere del medico legale che ha esaminato senza cuffia il corpo della giovane mamma? Questo è il classico problema della contaminazione, che andrebbe assolutamente evitata. Dopo otto mesi l’assassino non ha ancora un volto. Potrebbe essere stato un maniaco ancora libero? Il quadro indiziario è per Salvatore sempre più pesante. Il DNA sotto le unghie di Melania ad esempio potrebbe appartenere all’estetista che aveva fatto la manicure alla donna. Ranelli racconta di aver visto Parolisi quel giorno insieme alla bambina. In quel momento però la bambina non stava sull’altalena con la protezione intorno, ma sull’altra. Lì vicino c’era una figura femminile, ma l’uomo non se la sente di dire che potesse essere Melania, perché da quella distanza era impossibile vedere bene. Però Ranelli era riuscito a dare delle indicazioni sugli abiti indossati dalla donna. L’uomo è rimasto colpito dall’abbigliamento di Salvatore, perché quel giorno faceva freddo e la notte prima aveva nevicato, dunque non c’era un temperatura che potesse permettere di andare in pantaloncini corti. La prima volta che Parolisi ha parlato con lui gli ha chiesto se aveva visto passare una signora davanti al suo bar ed era piuttosto tranquillo. Erano circa le 15.20. La Palombelli da parte sua non riesce a capire come sia possibile che Parolisi al supermercato fosse vestito normalmente e poi per andare in campagna si fosse completamente alleggerito, indossando dei pantaloncini. Il signor Ranelli ha fatto delle supposizioni personali, ad esempio riguardo al cercatore di funghi che avrebbe telefonato, perché in quella pineta i funghi non ci sono proprio. Ranelli dice che quel giorno si stavano esercitando lì i militari di Chieti e quando passa in quel punto, dice lui, le sentinelle generalmente ti fermano. Quindi qualcuno doveva aver visto qualcosa.
Il servizio di Francesco Cutillo è dedicato al ritrovamento, avvenuto ieri, della bara di Mike Buongiorno. (continua alla pagina seguente)
La bara contenente la salma di Mike Buongiorno è stata ritrovata a quasi 100 km di distanza dal cimitero da dove era stata prelevata. Ma dunque, fino ad oggi, chi l’ha custodita e dove? La cassa è stata fatta scivolare in un’insenatura. E’ ora intervenuto anche il RIS per cercare delle tracce che consentano di risalire ai trafugatori. Anche Fiorello ha gioito su twitter per il ritrovamento.
Si parla poi del caso di Jason Fruscino, il bambino scomparso del cui omicidio i due genitori si accusano a vicenda. Il neonato sarebbe stato buttato via forse addirittura mentre ancora vivo.
Un documento inedito mostra un dialogo tra Michele Misseri e sua nipote in carcere. La donna non crede che sia stato lui ad uccidere Sarah e pensa che lo zia copra Sabrina.
Si passa poi al caso dei fidanzatini di Policoro, trovati morti tanti anni fa, nel 1988. Molte cose non tornano e la madre del ragazzo vuole la verità. I dubbi sono tanti ma le indagini furono chiuse velocemente, come se si volesse insabbiare la cosa.
Si parla anche della morte di Marcos, il bambino ucciso non si sa ancora perché e da chi.