Grande Fratello 12, intervista a Leone Guicciardini. Al Grande Fratello 12 è stato eliminato Leone Guicciardini. Toscano, discendente da una delle più antiche famiglie nobili, lex concorrente del reality show in onda su Canale 5 ci racconta la sua avventura televisiva. Il suo simpatico accento toscano, i suoi modi schietti e la sua personalità lhanno reso uno dei protagonisti di questi primi mesi di Grande Fratello 12: è stato protagonista di litigi furiosi, dei furti notturni nella dispensa del cibo che tanto hanno fatto discutere anche durante le puntate in diretta. Ma cosa si prova a partecipare a un reality show, e cosa c’è dietro alle quinte di questo spettacolo? Leone svela che nella Casa non è sempre facile trascorrere lunghe giornate in cui la noia è in agguato e i rapporti con gli altri ragazzi non sono affatto semplici.



Sei stato uno dei protagonisti di questi mesi di reality, come spieghi la tua eliminazione?

Ero in nomination con Gaia, anche lei un peperino, con un carattere deciso. E stata davvero una sfida alla pari, infatti sono stato eliminato con il 54% dei voti. Se qualcosa può aver fatto la differenza e aver favorito la permanenza di Gaia, probabilmente è stato il fatto che sono stato troppo burlone e Gaia forse nella settimana decisiva della nomination, ha messo molto in mostra la sua amicizia molto forte con Adriana. E stata una bella esperienza, mi sono divertito molto, rifarei tutto ciò che ho fatto e forse qualcosa in più. La mia avventura si è conclusa positivamente, con unavvincente sfida al televoto.



Il Grande Fratello è arrivato alla dodicesima edizione: quando entrate nella Casa siete consapevoli di essere in un contesto che è anzitutto televisivo o dopo qualche settimana vi abituate ai riflettori e vi dimenticate della diretta 24 ore su 24?

Nella prima settimana di permanenza nella Casa si sente molto la presenza delle telecamere, che sono sparse ovunque, ma dopo circa sette giorni, o sei un attore, o torni ad essere te stesso. Dal Grande Fratello emerge la vera natura, autentica personalità di ogni ragazzo. Per me è stato così. Magari qualche altro concorrente è stato più calcolatore, più consapevole di essere nel meccanismo televisivo, ma per quanto mi riguarda ho cercato di essere me stesso. La convivenza allinterno non è semplice. Se trascorri del tempo con il tuo gruppo di amici e stai in una stanza, non sei a conoscenza di ciò che stanno facendo o dellargomento di cui stanno parlando gli altri concorrenti. Diversamente da quanto accade al telespettatore, che invece ha la visione completa di ciò che avviene in Casa.



Nella vita quotidiana allinterno della Casa il gioco prevale sulla vita reale?

Nella vita quotidiana del Grande Fratello spesso la noia ha il sopravvento. Tutto ciò che facciamo, è allo scopo di far passare il tempo, che scorre lentissimo. I furti di cibo di cui si è tanto discusso nelle puntate, gli scherzi che ci facciamo a vicenda: sono tutti mezzi per vincere la noia di lunghissime giornate. In Casa non abbiamo orologi e per scandire temporalmente la durata del giorno ci alziamo e guardiamo il sole. Le ombre del loft sono la nostra meridiana. Per ora non si sente il meccanismo e la tensione del gioco

Parlaci dei casting: secondo te, stando alla tua personale esperienza, che cosa rende un ragazzo il concorrente adatto al reality?

Devi essere te stesso e affrontare il casting con spontaneità. Credo sia questo il requisito giusto per entrare nel reality. Gli autori, i selezionatori si accorgono subito se ci sono forzature della personalità. Io ho iniziato i provini una sera, nel locale dove lavoravo; c’erano i casting, ho colto la palla al balzo e ho provato. Ho superato cinque o sei step prima di essere ufficialmente un concorrente. In questi successivi casting gli autori e gli psicologi sono andati sempre più a fondo sulla mia personalità, in modo da conoscermi davvero per quello che sono.

Perchè sei andato al Grande Fratello? Dopo tre mesi di riflettori come giudichi umanamente questa esperienza? Lo rifaresti?

Il Grande Fratello 12 è stato un’esperienza divertente, la rifarei senza dubbio. Ma dopo qualche tempo nella Casa ho cominciato a sentire “aria pesante”, ostile. In fondo siamo in tanti, ma i rapporti sono limitati. Devo ammettere che uscire dal gioco è stato un sollievo. Ora sto a guardare cosa accade, chi vivrà vedrà.

 

(Camilla Schiantarelli)