Che Dio ci aiuti, anticipazioni di Massimo Poggio – Che Dio ci aiuti debutta stasera su Rai Uno, con la prima puntata. La nuova serie crime prodotta dalla Lux Vide ha come protagonisti una coppia molto particolare di investigatori: Suor Angela, interpretata da Elena Sofia Ricci e Marco Ferrari interpretato da Massimo Poggio. In otto prime serate televisive, da sedici episodi, seguiremo gli avvincenti casi che l’ispettore e la suora detective cercheranno di risolvere. La regia della serie è di Francesco Vicario (I Cesaroni) e il soggetto di serie è firmato da Elena Bucaccio (Tutti pazzi per amore). Le storie si snodano intorno a un convento e i casi criminali si intrecceranno con le vicende dei personaggi del convitto femminile. Oltre a Suor Angela e Marco Ferrari conosceremo Giulia Sabatini, Margherita Morbidelli. Azzurra Leonardi. Massimo Poggio, in un’intervista in esclusiva a Ilsussidiario.net, ci regala un’anteprima della fiction e ci racconta le sue esperienze professionali al cinema e in televisione.
Ci svela in anteprima tratti della trama di Che Dio ci aiuti?
E’ una fiction ambientata in un convento all’interno del quale c’è un convitto. Ci sono diversi personaggi da Suor Angela, all’ispettore Marco Ferrari, alle stesse ragazze presenti proprio in questo convitto. In realtà in questa fiction più che i vari casi polizieschi da risolvere, sono più importanti le storie umane dei personaggi, con Suor Angela che cerca ogni volta di trovare una risposta ai problemi di tutti.
Si è parlato di Suor Angela come di un “Don Matteo in gonnella”, perché secondo lei i preti detective hanno così tanto successo in televisione?
Forse perché la loro figura sembra rassicurare maggiormente il pubblico televisivo. Forse perché siamo in un paese cattolico e anche questo si sente alla fine.
In Che Dio ci aiuti interpreta il ruolo di un ispettore, ci può descrivere questo personaggio, darci qualche anticipazione sulla story line che lo riguarda e come si è trovato ad interpretarlo?
L’ispettore Marco Ferrari ha perso il padre quando era piccolo, ucciso durante una rapina. Sua madre lo ha abbandonato. I due sono legati proprio da quell’episodio così cruciale per la vita di Ferrari. Suor Angela faceva parte della rapina. Era il palo. La suora decide di aiutare questo personaggio molto introverso e di farlo uscire dal suo atteggiamento, dal suo modo di essere sulla vita.. Il rapporto principale dell’ispettore in questa storia è proprio con la suora Diventerà il leit motiv di questa fiction.
Come si è trovato a recitare con attori come Elena Sofia Ricci, Serena Rossi, Valeria Fabrizi?
Direi molto bene. Non ho avuto nessun problema. Sono attori professionisti consapevoli delle loro capacità recitative senza per questo volerle mostrare ad ogni costo. Durante le riprese della fiction, come succede spesso, abbiamo legato molto. Fuori e dentro il set eravamo quasi come una famiglia.
Ci può raccontare qualche aneddoto accaduto durante le riprese, il backstage di questa fiction?
Un fatto curioso è avvenuto quando era stato organizzato un catering per tutta la troupe. Il catering poi aveva fatto male, aveva procurato dei problemi.. Il giorno dopo è uscito un articolo che diceva che gli attori erano andati al ristorante a mangiare. In realtà erano solo andati via. Così avevo incontrato una mia amica modenese che mi aveva fatto notare questa cosa, mi aveva detto che noi facevamo la bella vita!
Ha studiato recitazione presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Luca Ronconi. Cosa ha imparato da un grande maestro del teatro e della recitazione come lui?
Ho imparato tantissimo da Luca Ronconi. E’stato sicuramente un grande maestro per me. Devo dire che ho proprio acquisito i fondamentali di questo mestiere.
Ha fatto parte del cast di film, come “La finestra di fronte” e “Cuore sacro”, diretti da Ferzan Ozpetek, come si è trovato con questo grande regista?
Anche questa è stata un’esperienza importante. Ferzan Ozpetek è stato un altro grande maestro per me. In tutte e due questi lavori ho fatto un passo avanti nella mia carriera di attore. (continua alla pagina seguente)
Ha recitato in fiction, come “Le ragioni del cuore”, “De Gasperi, l’uomo della speranza”, “Maria Montessori – Una vita per i bambini”, “ I liceali”; quali sono state le più significative per la sua carriera, un “particolare” di ognuna che le ha permesso di crescere come attore?
Devo dire che da ognuna di queste ho imparato molto. Forse “Un posto al sole”, mi ha insegnato il rapporto con la macchina da presa.
Cinema, teatro o televisione, dove preferisce recitare?
Mi piace tutto, non c’è niente di particolare che preferisco.
Quali sono i suoi progetti lavorativi futuri?
Sto aspettando alcuni copioni. Il prossimo anno dovrebbe tornare “Che Dio ci aiuti 2”. Poi c’è la mia tourneè sul mondo del ciclismo “Quella sera al Vel d’Hiver”, che riprende la storia del bandito e il campione”, la storia di Costante Girardengo e Sante Decimo Pollastri.
(Franco Vittadini)