Labbiamo conosciuta del tutto casualmente ventanni fa durante una gita domenicale nel vicino (almeno per noi varesotti) Canton Ticino. Da allora ci è rimasta nel cuore. Da allora non è certo cambiata. Non da allora, ma da ben 69 anni, distribuisce i suoi 94 chili di giovialità rossocrociata a piene mani. Ed è con un po di orgoglio misto a commozione che questa settimana abbiamo il piacere di ritornare a parlare con suor Elvezia Bernasconi da Biasca. Grande animo femminile, grande generosità verso i più deboli, ma soprattutto grande esperta di cucina, bon ton, savoir-faire eVitel tonnè!, apostrofa subito lei dallaltro capo del telefono con il suo inconfondibile accento ticinese.

(Una piccola avvertenza ai lettori che – ancora per poco – non la conoscono: con la cocciutaggine tipica delle sue parti, suor Elvezia non si arrende al modernismo imperante, è allergica ai modi di dire, non ama troppo essere contraddetta e usa spesso un ticinese stretto, che abbisogna di continue traduzioni per tutti coloro che abitano a sud di Lugano. Difetti che abbiamo imparato da subito a perdonarle)

ComicAstri: Piano col vitello tonnato, suora, non entriamo subito in argomento. Piuttosto, siccome è un bel po che non ci sentiamo

Suor Elvezia: Perché, siete diventati zordi? (tipica z zvizzera che sostituisce la s nel linguaggio parlato)

ComicAstri: No, intendevamo dire: non ci sentiamo con lei da anni, ci racconti cosa fa adesso, lì in val Leventina…

Suor Elvezia: Oltre che zordi avete anche un principio di zmemuraziùn? E allora come avete fatto a trovare il numero del telefono? Ce lavevate zulla memoria del Natel, eh?  (Natel è il telefono cellulare in ticinese). Bon, comunque la mia occupaziùn lè zemper quella: direttrice del Pio collegio e Pio istituto per la Pia gioventù e i Pii anziani Pio XI e Pio XII, conosciuto come il Pio-Pio da tutti i biaschesi e da tutt quei disgraziàa che stan nella val Leventina, una cumpagnia de fixer (drogati) che ul sest e ul sètim  (il sesto e settimo giorno, quindi sabato e domenica) làssan senza saltarescia (lasciano senza sorveglianza)  le loro vacche pezzate vicino al gualdo (il bosco) e vengon giù dalle nostre parti coi bilux sempre accesi (gli abbaglianti delle auto), a stincarsi (ubriacarsi) di birra e fendant (vino bianco), che zon dentro mischiati nel loro stomaco, come se cavessero dentro un turmix (frullatore). Sùn chi in una terra de mizziùn! (son qui in terra di missione!)

ComicAstri: E a Biasca: chissà quanti cambiamenti in questi anni, quanta acqua avrà visto passare fuori e dentro al Pio-Pio?

Suor Elvezia: Ma che mesculaziùn state facendo? Voi confondete il burro con la ferrovia (prendete Roma per toma). Bon, lo sapete anche voi che dalla mia stanza il fiume Brenno non si vede e il ponte è più giù a valle. G’ho gnanca la visiùn (non vedo neanche) di me’ fantìn (i miei bimbi) che d’estate tornano su tutti slozzi (bagnati fradici) al Pio Collegio dal  

BiascaPark dove fanno il Grest (l’oratorio estivo).

ComicAstri: E’ ancora importante “il Pio-Pio” per Biasca?

Suor Elvezia: Bon, è importantissimo. Il Pio collegio per la Pia gioventù si pija (tanto per star sul pio) i bambini dell’asilo, e li porta ad aver una buona istruziùn; dopo le elementari e le medie, iniziano la frequentaziùn del Pio istituto tecnico turistico-nucleare “Ambrosi Tomas Ornelio, detto A.Tom. O., Bernasconi”, che li porta ad avere un’occupaziùn.

ComicAstri: E che tipo di occupaziùn trovano?

Suor Elvezia: Quando non capite al volo le cose…bon…vi zorlerei (picchierei) per bene. Che tipo di occupaziùn lo dice già il nome: turistico-nucleare. Volete una zpiegazìùn? L’occupaziùn è nel campo del turismo e nel campo del nucleare, cioè si impara a geztire il Gugliel Motel che si trova dentro il nucleo di Biasca. I biaschesi g’han una gran pasiùn (passione) per la terra natia!

ComicAstri: E nel Pio istituto per i Pii anziani?”

Suor Elvezia: Ozpitiamo tutti dai sessanta in zù. Qui a Biasca, di spitex non ne vogliamo! (spitex è l’assistenza domiciliare)

ComicAstri: E dai venti ai sessanta dove vanno i biaschesi?

Suor Elvezia: Scendete dal mirtillo, coppia di sbròia (non fate gli ingenui, siete due fanfaroni). Bon, nell’età bòna per lavorare, qui da noi la gente la mèt via (mette via, questa è facile) i francùni (i soldi) per godersi la pensiùn e la vecchiaia al “Pio-Pio”!

ComicAstri: E come passano le giornate gli anziani del “Pio-Pio”?

Suor Elvezia: Bon, dopo colaziùn, iniziano le zvariate attività. Nel noster salùn (salone) abbiamo diviso le attività come se ci fossero tanti bar.

ComicAstri: Ci spieghi meglio…

 

Suor Elvezia: Bon, c’hai la frègola di parlare di sport? C’è il Bar-Leverkusen. Vuoi fare quattro salti in allegria? C’è il Bar Grasshoppers (grasshoppers sono le cavallette). C’hai voglia di giocare a carte? C’è il Bar-o. C’hai voglia di farti due chiacchieraziùn senza impegno, del tipo “come la va? che temp che’l fa? C’è il Bar-ometro. Vuoi programmare le prossime vacanze in uno degli zplendidi cantoni della confederazione elvetica? C’è lo Zanzi-bar. Vuoi misurarti la pressione? C’è il Milli-bar. Vuoi zcambiare qualche oggetto che non ti interessa più con qualche tuo amico? C’è il Bar-atto. E per tenersi in forma c’è sempre l’auto-drill (si chiama “drill” una serie di esercizi ripetuti più volte), dove puoi anche giocare a fotbalino (calciobalilla), ma anche tracannarti una caotina calda (cioccolata calda). Alla sera sono tutti gnecchi (stanchi morti), ma felici come ratòni sullo sbrinz (topi nel formaggio).        

ComicAstri: Suora, veniamo al motivo della nostra telefonata. Desideravamo da lei una ricetta natalizia che tenesse conto della recessione.

Suor Elvezia: La recessiùn e tutte quelle robe lì le lascio ai vostri leghisti italiani. Noi qui stiamo bene con i nostri quattro cantoni!

ComicAstri: Secessione, suora, quella è la secessione. Ci dia invece una ricetta per non farci spendere troppo a Natale. Sa, con la manovra… le tasse… i sacrifici…

Suor Elvezia: Voi volete il panino e anche il soldino, eh? (la botte piena e la moglie ubriaca). Bon, comunque ce l’ho qui bel bella, la ricetta da darvi. Si chiama Saltimbocca del Badino (del meridionale: sotto Chiasso per lei sono tutti un po’… terroni), ma anche Crostini quaresimali. Dose per 120 persone, che tra la pia gioventù e i pii anziani non ne resta neanche una purziùn. La ricetta è tratta dal mio libro “A tavola con suor Elvezia: ricette ticinesi in italiano. Le faccio io, ma, bon, pagate voi!” (Gian Sugo Bernasconi Editore, 44 franchi, in fila per 6, col resto di 2). E per chi volesse, può zempre zeguirmi il giovedì sulla Televisiùn della Svizzera Romanda nel programma “Le ricette di Berlicche: diavolerie tra i fornelli”. Ecco allora i SALTIMBOCCA DEL BADINO o CROSTINI QUARESIMALI:

Ingredienti (per 120 persone):

Un bel pezzettone di pane

120 granelli di sale

120 granelli di pepe

Olio di gomito a volontà

 

Preparazione:

Bon, recatevi in un Migros (supermercato),

Che, comunque, ci sono sempre buone azioni (i buoni sconto).

Prendete un bel pezzettone di pane,

Tagliatelo fino a farne 120 fette

Tagliatelo con cura, con amore,

Meditando su tutte le buone opere

Che avete compiuto durante la giornata.

Poi, tra una preghiera e l’altra,

Tostate tutte le 120 fette,

Poi trasferitele su un grosso piatto di portata.

Distribuite ben bene le fette sul piatto,

Perché non dovete soddisfare solo la gola:

Anche l’occhio vuole la sua parte!

Condite ogni fetta con un granello di sale,

Poi aggiungete un granello di pepe,

Infine abbondate con l’olio di gomito.

Servite in tavola, assaporando il crostino, lentamente,

Magari accompagnandolo

Con qualche breve sorso d’acqua.

 

ComicAstri: Grazie suora, è proprio un piatto low cost. Il tempo però stringe. Ci dia una perla di saggezza per tutti i lettori del Sussidiario che la leggono sul pc…

Suor Elvezia: Santa Tecla e Santa Klaus, che funzioni sempre il mouse! Bon, ora devo andare a cucinare. Oggi per la Pia gioventù e per i Pii anziani ho preparato un piatto adatto a tutti: ciuffi di gamberetti alla Morgan conditi con capelli d’angelo in salsa Calvè. Un zaluto a tutti, svizzeri di tutti i cantuni: biancuni, grigiuni e vegiuni, zalve a tutti dalla vostra affezionatissima suor Elvezia Bernasconi che ci fa zentir più buoni.