Ballarò, Gelmini vs Pugliese su liberalizzazioni (video). Anche in Germania cè la crisi – Ballarò è andato in onda su Rao Tre, affrontando la questione degli acquisti di Natale 2011 degli italiani, alla luce del difficile momento economico che il Paese sta attraversando. Ospiti della puntata, condotta da Giovanni Floris: Claudio De Vincenti, Sottosegretario allo sviluppo economico e docente di Economia alla Sapienza, Guglielmo Epifani, presidente dell’Istituto Bruno Trentin, Claudio de Vincenti, sottosegretario allo sviluppo e alle infrastrutture, Claudia Saraceno che è sociologa della famiglia che ha insegnato a Berlino, Maria Stella Gelmini del PDL, Francesco Pugliese, direttore generale della Conad, Maurizio Belpietro direttore di Libero. Pagnoncelli, dirigente IPSOS ha pronto un suo sondaggio su cosa ci aspetterà. Parlerà anche Piercarlo Padoan economista dell’OCSE. Ottimo risultato in termini di ascolti tv per Ballarò, che ha vinto nella fascia di prime time con 4.843.000 spettatori, con la share del 19.13%.



Si inizia con le letterine a Babbo Natale. E’ al buio il Natale di Stefania, come quello di molte altre persone che dovevano andare in pensioni a 60 anni. Meno soldi da spendere per tante famiglie come quella di Stefania, significano crollo dei consumi e così Angelo Mari, ristoratore di Firenze, rischia la chiusura, con nove famiglie che resterebbero senza stipendio.



Il direttore della Conad dice che stiamo cambiando tipologia di acquisti. Un prodotto su 4 nei supermercati è in promozione e c’è un cambiamento perché l’apporto di proteine che prima era dato dalla carne ora viene dato dalle uova. Stanno crescendo prodotti impensabili nel passato, come i legumi. Le carni rosse decrescono ed aumenta il pollo.

Anche a Berlino stanno arrivando i primi segni del contagio. Deppendorf, giornalista di ARD dice che i politici stanno lavorando bene e che secondo lui fra cinque anni si risolverà tutto. Ma la gente ha paura anche a Berlino perché siamo arrivati ad un punto di non ritorno e molti vorrebbero tornare al Marco. I Mercati danno un po’ di respiro ma non si fidano neanche della Germania e questo è un segnale allarmante, perché vuol dire che gli investitori stanno probabilmente investendo fuori Europa.



Si passa ad analizzare l’effetto Spread sui mutui. Ovviamente se non si trova una soluzione sul debito pubblico, non è che le banche stampino soldi. L’effetto dei tassi parte dal problema del debito pubblico e porta alle banche finché essere arrivano ad avere problemi a finanziarsi. Qualche settimana fa l’Italia sembrava ad un punto di non ritorno e nelle ultime settimane il tasso dei Bot a 12 mesi si è quasi dimezzato. Questo porta nella direzione giusta. Se le banche così riescono a finanziarsi possono anche erogare, perché dare soldi è il loro mestiere. A livello di tassi cosa si devono aspettare gli italiani? Da domani verranno immessi 450 miliardi di finanziamenti fino a 3 anni e si può immaginare che l’Italia riceva circa 70 miliardi di questo ammontare. Si tratta dunque già di una boccata d’ossigeno anche se gli effetti, come ha detto Draghi, non saranno immediati. I conti correnti invece sono a rischio? Dal 1998 le banche hanno ridotto l’ammontare dei titoli di Stato, che comunque ormai sono piazzati in gran parte nel mercato internazionale. Quindi il problema non è in questo e i conti anche nelle situazioni più patologiche sono sicuri e c’è un fondo nazionale di garanzia che garantisce fino a 100.000 euro i conti correnti, 200.000 se sono cointestati.

Mariastella Gelmini dice che la crisi ha messo a dura prova il Paese e la politica. Non è che non si è capita la gravità della crisi ma fare le riforme era un compito complesso. Per passare dalla fase del rigore a quella dello sviluppo e della crescita occorre fare riforme che siano una risposta per gli italiani. Bisogna trovare il coraggio di confrontarsi in primo luogo in tema di mercato del lavoro.

De Vincenti dice che per la prima ci siamo avviati allo sviluppo con delle misure forti che possono far crescere il nostro Paese. Ci sono alcune buone notizie che non compaiono purtroppo sui giornali dove prevalgono le notizie cattive. Per la prima volta in Italia si sta facendo un provvedimento che consenta alle imprese di rafforzare la loro struttura patrimoniale, che è una cosa fondamentale per farle crescere di dimensione. E tutto questo non avverrà domani ma è già avvenuto perché sta nel decreto. Belpietro interviene per dire che è stato segnalato nei giornali ma che gli italiani al momento sono più interessati a quanto va a colpire direttamente le loro tasche. Inoltre si vuole favorire l’assunzione di giovani e donne, soprattutto nel Mezzogiorno. Si è fatto uno sblocco di investimenti infrastrutturali in tutto il Paese e un accordo con le Regioni riguardante il riutilizzo di risorse europee. Quindi si tenta di aiutare le imprese, sottolinea Floris, ma nelle tasche dei lavoratori restano pochi soldi. De Vincenti dice che ovviamente si potrà fare altro, come la riforma del mercato del lavoro. (continua alla pagina seguente)

Arriva dunque il momento di ascoltare cosa pensa Padoan del 2012. Sarà un anno di recessione per l’Italia, dice lui, con una crescita negativa del reddito, che però potrebbe portare ad una ripresa nel 2013. Ma quanto è stato utile ciò che si è fatto finora? Il Governo Monti ha messo in pratica solo la prima metà della sua strategia e manca la crescita. Ma era fondamentale rassicurare i mercati. Poi bisogna affrontare le misure per la crescita che richiedono un accordo con le parti sociali.

C’è anche la questione delle liberalizzazione e delle farmacie. Al momento infatti chi si laurea in farmacia o va a fare il dipendente o apre una parafarmacia. E ci sono gli avvocati, con i loro esami di stato e le loro parcelle ben precise. Per non parlare dei taxi e dei tassametri. E di esempi se ne potrebbero fare molti altri. Purtroppo da noi le lobby sono fonte di disuguaglianza.

Intanto il 61 % degli italiani apprezza il Governo Monti. Alla pagina seguente il video con la lite tra Gelmini e Pugliese.