Che Dio ci aiuti, anticipazioni di Serena Rossi– Stasera su Rai Uno sarà in onda la seconda puntata. Cosa accadrà al convitto di Suor Angela, (Elena Sofia Ricci), alle prese con casi da risolvere e con le vicende umane delle ragazze del Convitto? Tra loro cè Giulia, una giovane mamma, che dopo essere rimasta incinta a 19 anni, decide di portare avanti la gravidanza contro la volontà paterna. Così consapevolmente vive questa nuova vita, orgogliosa della sua indipendenza,  con il suo lavoro, di operaia in cantiere, con il suo amore incondizionato per sua figlia Cecilia, che, come si è scoperto nel primo episodio della fiction, è figlia di Marco (Massimo Poggio), il detective con cui Suor Angela collabora per risolvere i casi criminali. Per Giulia Suor Angela è la madre che non ha avuto. Interpreta il ruolo della giovane mamma lattrice e cantante Serena Rossi, che in esclusiva a Il sussidiario.net racconta la sua esperienza sul set di  Che Dio ci aiuti e parla della sua carriera di attrice.



Come ti sei trovata nel ruolo di Giulia Sabatini in Che Dio ci aiuti? Ti sei immedesimata molto in questo personaggio, cè qualcosa della personalità di Serena?

L’approccio all’interpretazione di questo personaggio non è stato semplice, ho dovuto lavorare molto sulla voce, la dizione, il modo di camminare…Giulia è molto diversa dalle altre donne che ho interpretato fino ad ora. E’ soprattutto una mamma il cui mondo ruota esclusivamente intorno a Cecilia, sua figlia. E’ stato faticoso ma, alla fine, molto gratificante. Francesco Vicario, il regista, mi ha accompagnato in questo percorso, mi ha aiutato a “trovare” Giulia, a comprenderla e…me ne sono completamente innamorata!



Ci regali qualche anticipazione? Cosa accadrà e come si evolverà il personaggio di Giulia?

Non posso svelare troppo…! Dico solo che la corazza che Giulia si è costruita per difendere se stessa e Cecilia, con l’aiuto di Suor Angela, crollerà e tornerà a sorridere e, soprattutto, a credere nell’amore.

Ci puoi raccontare qualche aneddoto che è successo durante le riprese, il backstage di Che Dio ci aiuti?

Sono finita due volte al pronto soccorso!!! La prima volta sono scivolata sui tacchi ed ho preso una botta tremenda al ginocchio, la seconda sono caduta dalla bicicletta con un’infrazione della quinta costola.



Provieni da un famiglia di artisti. E stato determinante per la tua scelta diventare attrice e cantante?

E’ vero che a casa ho sempre respirato musica, arte…ma la mia non è stata una scelta vera e propria…a far diventar questa passione una professione è stato il destino, soprattutto agli esordi. Poi nel tempo ho capito che questa era la strada che volevo percorrere e con determinazione, studio ed infinito amore mi ci sono dedicata al 100%

Il grande pubblico ti ha conosciuto per il ruolo di Carmen in Un posto al sole. Cosha significato per te questa esperienza professionale? Sei rimasta legata a qualcuno del cast?

Un posto al sole per me è stata una scuola, sono entrata nel cast a 17 anni. Mi ha dato tantissimo, mi ha insegnato a stare davanti alla macchina da presa. Ma dopo sei anni ho sentito che era il momento di lasciare la soap per mettermi alla prova anche in ruoli diversi, e, affrontando tanti set nuovi, mi sono resa conto di quanto sia stata fondamentale per la mia formazione un’esperienza come quella. Confesso che spessissimo a casa guardo Un posto al sole, per nostalgia e per affetto nei confronti dei miei colleghi…con alcuni dei quali sono ancora in contatto.

E cè anche la tua partecipazione al musical Cera una volta Scugnizzi e  Malaria, come anche la pubblicazione di un lavoro discografico Amore Che, una raccolta di 5 brani folk, tratti da Un posto al sole. Ci parli della tua attività di cantante?

Il canto è la prima passione! In questi mesi, infatti, sono in sala di registrazione ad incidere un cd, fatto di brani che mi rappresentano davvero e di cui sono molto orgogliosa. Dovrebbe uscire nel 2012. (continua alla pagina seguente)

Hai lavorato in diverse fiction:  “Padri e figli”, il film “La vampa d’agosto”, la serie “Il commissario Montalbano”,  “Puccini”, “Sant’Agostino”,  “Ho sposato uno sbirro 2”: ci dici come questi lavori ti hanno segnato dal punto di vista professionale?

Ognuno di questi lavori mi ha insegnato qualcosa di diverso. La mia più grande fortuna è stata quella di aver avuto accanto attori e registi di grande talento che sono stati dei maestri per me. Luca Zingaretti, ad esempio, mi ha fatto capire quanto sia importante non esagerare mai davanti alla macchina da presa…basta fare davvero poco per esprimere emozioni. Flavio Insinna, invece, mi ha insegnato a lasciarmi andare all’improvvisazione…potrei andare avanti all’infinito! Io, comunque, cerco di “rubare” e di prendere il meglio da ciascuno dei miei partner. 

Progetti e lavori futuri…

Il 2012 mi vedrà in una miniserie Rai1 intitolata “Il Grande Caruso” (sulla vita del tenore) accanto a Gianluca Terranova e Vanessa Incontrada. Dovrebbe uscire a breve il cd di cui parlavo prima. Sto ultimando le riprese de “Il clan dei camorristi” con Stefano Accorsi (8 puntate per Canale 5) e dovrei tornare sul set della seconda serie di “Che Dio ci aiuti”.

 

(Franco Vittadini)