Servizio pubblico Ultima puntata – Il titolo di questa puntata di “Servizio pubblico” è “Le buone regole”. Santoro nell’anteprima ringrazia il pubblico, che ha permesso a questa trasmissione di vivere solo con le risorse provenienti dal mercato. Parlando poi del governo, che ha promesso di cambiare lo stato delle cose, dice che la gente è ormai stanca a stufa, e che la situazione attuale sembra avvicinarsi sempre di più agli anni ’30. Il giornalista fa poi un appello al pubblico, al quale dice che il futuro del programma è nelle loro mani, e che nel 2012, se torneranno, sarà soltanto merito loro. Subito dopo arriva Padre Indignato, ovvero Vauro che, vestito come sempre da monaco, porta in studio le sue vignette, dicendo al “pecorello” Michele che, anche se è Natale, a lui continuano a girare i “cordoni”. Le vignette sono come sempre esilaranti, e danno inizio all’ottava puntata di “Servizio pubblico”. Per il primo servizio siamo in stazione, e alcuni operai parlano della linea Venezia Parigi, che è stata assegnata a un’agenzia francese, togliendo lavoro agli italiani, anche se i treni adoperato sono nostri, e lo dimostrano le sigle, non ancora sostituite, e i colori, non ancora coperti. Gli animi però si scaldano quando alcuni ferrovieri riconoscono un ex collega passato alla concorrenza. Un inviato affronta poi un viaggio notturno su di un treno “Trenitalia”, e racconta, attraverso le immagini e le parole dei pendolari, le disavventure e l’assurda condizione di questi mezzi. I lavoratori incontrati durante il tragitto raccontano tutti la stessa storia, basata su amarezza e indigenza. In studio ci sono Di Pietro e il sottosegretario Polillo. Il leader dell’Italia dei valori, che ha votato contro la manovra del governo Monti, definisce la manovra iniqua, mentre Polillo tenta, ovviamente di difenderla, dicendo che probabilmente il giudizio sulla manovra è un po’ troppo duro. Interviene poi Gino Strada, che tratta l’argomento delle ingenti spese militari che ogni governo s’impegna a sottrarre alle casse dello Stato. Le cifre sono impressionanti, infatti Strada parla di ben 2 miliardi di euro al mese, costi che, soprattutto in questa condizione economica, non possiamo affatto permetterci. Un inviato da Torino mostra le immagini degli operai di Trenitalia in sciopero da ben 2 settimane, saliti per protesta sulla torre in costruzione di Banca Intesa. I lavoratori inoltre non sembrano rassicurati neanche dalla dichiarazione recente di Trenitalia, che ha detto di voler riassorbire gli 800 operai tagliati fuori nei prossimi due anni. L’annuncio però non sembra altro che l’ennesimo inganno mediatico, messo in atto dalla ditta italiana. Continuando a parlare di treni, si mostra come i treni diretti da sud a nord siano stati tagliati, ma occorre fare degli scali obbligatori, che spesso costringono a prendere il pullman o a pernottare da qualche parte, in attesa del prossimo treno. Gino Strada riprende la parola, e stavolta parla di Emergency, raccontando d’aver scoperto che al sud esiste una parte della popolazione, specialmente migrante, che vive quasi in condizioni di schiavitù. Negli ambulatori aperti poi Strada dice che sempre di più sono gli italiani che si presentano per chiedere aiuto, effetto della crescente povertà nel nostro paese. 



Viene mostrata l’intervista a uno degli 800 dipendenti di Trenitalia licenziati, che è stato chiamato per lavorare nella ditta arrivata seconda nella gara d’appalto, lavorando però senza contratto, dunque in nero, con l’avallo ovviamente di Trenitalia. Si arriva poi al noto momento dedicato a Travaglio che, partendo dal titolo della puntata, elenca tutte le buona regole che lo Stato dovrebbe rispettare e far rispettare, cosa che, volendo realmente attuare qualche cambiamento, sarebbe davvero molto facile. Anche il governo Monti però sembra avere serie intenzioni di combattere cose come la corruzione, che nel nostro paese dilaga da anni. Intervistato, il ministro Passera, come Polillo, difende l’operato del governo e anche Trenitalia, che dice sta facendo il possibile per risolvere i suoi problemi, rispondendo duramente alle accuse mosse da Della Valle all’azienda dei treni nazionale. L’imprenditore è stato poi ascoltato al telefono, e ha difeso la sua iniziativa riguardante dei nuovi treni e un nuovo servizio funzionale. In una breve intervista a Berlusconi poi, s’intuisce che è sempre il PDL a prendere tutte le decisioni, e l’ex premier dice che il governo Monti è stato avvertito che le prossima manovre dovranno essere discusse in precedenza. Un ragazzo dal pubblico, Nicola, della rete San Precario, che chiede a Polillo di attivare il reddito minimo garantito, ritenendo assurdo che il governo pretenda questi sacrifici addirittura da chi ha lottato una vita intera per garantirsi una vecchiaia serena o almeno dignitosa. Viene poi analizzata in breve la questione dell’ospedale San Raffaele, che vede 5 indagati e altri in carcere, e un suicidio lo scorso luglio. Infine viene ridato spazio a Vauro e alla sua satira pungente, in questa fase del programma però senza tonaca. il risultato però è lo stesso, e la risata, se pur a volte amara, esplode sul viso di tutti, concludendo così questa ottava puntata.

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