A Famiglia Cristiana non è piaciuta l’ultima puntata del programma di Fiorello, Il più grande spettacolo dopo il weekend, andato in onda ieri sera. Come tutti sanno, il più straordinario evento in termini di successo di pubblico, ieri sera con una nuova punta di share che ha superato il 50%. Per Famiglia Cristiana, la puntata di ieri in particolar modo ha avuto punte di “cattivo gusto”. Sono due gli esempi incriminati portati all’attenzione dal settimanale cattolico. Il primo è stato il breve monologo in cui Fiorello ha fatto l’apologia del profilattico. L’attore ha preso spunto da un episodio accaduto pochi giorni prima, in occasione della giornata mondiale contro l’Aids, in cui pare che sulle reti Rai nessuno abbia potuto pronunciare la parola profilattico nei servizi che parlavano della malattia. Fiorello si è lanciato nel suo caratteristico modo in una esaltazione del preservativo, senza il quale, ha detto, si muore: particolarmente consigliato ai giovani che certe cose, ha sottolineato, si sa che le fanno, facendo anche scandire in coro al pubblico la parola. Per Famiglia Cristiana, “trasformare la dialettica sull’Aids, sulla prevenzione, sui mali dell’Africa in cori ridanciani, invitare il pubblico a sghignazzare, tirarla lunga con battute e allusioni, scivolare sul pruriginoso, questa non è trasgressione”. Si tratta invece, si legge sul sito della rivista, di goliardia retrodatata, cattivo gusto. Mancanza di rispetto poi per le famiglie specialmente per quei ragazzi che normalmente non guardano la tv ma si sono sintonizzati proprio per guardare Fiorello che ieri sera ha fatto una lezione straparlando. Famiglia Cristiana considera poi di cattivo gusto anche L’inno del corpo sciolto eseguito sempre ieri sera da Roberto Benigni, una trasgressione, quella “dell’inno della cacca e dei sui modi di produzione” si legge ancora, è trasgressione finta. Un modo per fare breccia nel conformismo imperante? si chiede il giornale, un modo piuttosto di portare in vetta i dati dell’audience e dello share (“Certo  ci voleva del coraggio. Ma senza coraggio non c’è trasgressione. E dalla capacità di trasgredire si giudica la statura di un artista. Così anche Fiorello, finalmente, si adegua. Già accusato di fare una tv nazional popolare, perfino adatta alle famiglie – l’imputazione è grave, non sottovalutiamone il peso – porta adesso la trasgressione alle alte vette dello share”)



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