Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, è stato rinviato a giudizio. Motivazione: peculato relativamente alle spese Rai effettuate con la carta di credito aziendale. Si tratterebbe di una cifra pari a circa 65mila euro spesa nel giro di 14 mesi, una spesa che ha superato il budget aziendale a sua disposizione. Somma che comunque Minzolini ha già restituito alla Rai, ma il fatto non impedisce che il procedimento nei suoi confronti vada avanti. Il processo prenderà il via il prossimo 8 marzo, se ne occupa la sesta sezione penale del tribunale di Roma. Minzolini ha commentato la decisione con toni irati. Secondo il giornalista si tratta di tentativi per fargli dare le dimissioni dal suo ruolo di direttore usando mezzi impropri. Aggiunge che si era già tentato di fargli perdere il posto quando si tenne il voto di fiducia al senato nel dicembre del 2010. E’ una società di trogloditi, ha detto ancora. Minzolini poi si è scagliato contro Mauro Masi, ex direttore generale della Rai, definendolo un pusillanime, una persona “leggera” perché in due anni l’azienda non gli avrebbe mai contestato nulla. “Sono indignato per le cose che sono state dette durante questa udienza preliminare” ha detto ancora. “Qui a Roma il 95% dei casi va a giudizio quindi sono tranquillo ma indignato. Avevo questa cosa che prima doveva essere un benefit e poi non lo è stato più, poi nessuno si è più fatto sentire”. Si lamenta di non aver mai fatto i nomi delle persone con cui era andato a pranzo: gli viene chiesto qualcosa che non era mai stato chiesto ai suoi predecessori, dice. Ci sono elementi non chiari, spiega, ad esempio il fatto che il suo caso sia esploso alla vigilia del voto che doveva mettere fine a un equilibrio politico, un tempismo perfetto. Minzolini dichiara infine di sentirsi tranquillo perché la faccenda è già stata chiarita con i vertici dell’azienda. Si tratta di soldi spesi nel periodo che va dal luglio 2009 all’ottobre 2010. Alcune denunce da parte di associazioni di consumatori e, da parte delle forze politiche, dell’Italia dei valori, avevano aperto il caso. Lo scorso luglio Minzolini era stato ascoltato da un magistrato in merito alle denunce nei suoi confronti. Aveva spiegato di aver usato la carta di credito per motivi aziendali e spese di rappresentanza. Nessun dirigente Rai gli aveva mai fatto dei richiami al proposito, ha detto. Minzolini da qualche tempo si trova anche spesso al centro del dibattito per il modo considerato di parte di condurre il telegiornale della prima rete Rai, con evidente appoggio cioè all’ex premier Silvio Berlusconi.
Si sono anche registrati casi di scontri con i suoi giornalisti proprio per questo motivo. Nel centro del mirino certi suoi editoriali politicamente schierati e il taglio dato ad alcune notizie.