I fantastici viaggi di Gulliver (anche in 3D) è una rivisitazione moderna del celebre romanzo di Jonathan Swift con protagonista nei panni di Lemuel Gulliver l’istrionico Jack Black. Novanta minuti che scorrono fra sorrisi (molti) e risate (non molte), soprattutto grazie alla bravura del protagonista.

La trama del film è incentrata sul viaggio come percorso personale. Gulliver lavora all’interno di un giornale come portalettere. Oramai da dieci anni svolge quotidianamente quello che è diventato non solo un mestiere, ma anche una sorta di filosofia di vita. Infatti, il protagonista non si pone mai l’obiettivo di poter crescere professionalmente magari all’interno della redazione, ma trova invece gratificante passare ore e ore di ozio fra le sue miniature di Star Wars e il gioco per consolle Guitar Hero.

Un altro motivo che spinge Lemuel ad accontentarsi del proprio lavoro, è una donna. Darcy Silverman (interpretata da Amanda Peet – ce la ricordiamo tutti per essere stata la passionale amante di Bruce Willis in entrambi gli Fbi protezione testimoni) è la redattrice capo della sezione viaggi, che ogni giorno si ritrova in stanza Gulliver con il suo carrellino pieno di corrispondenza. Dopo cinque anni di conoscenza, Gulliver non è mai riuscito a dichiararsi alla sua amata. Fino a quando l’incontro con un nuovo assunto lo stimolerà a fare meglio e di più.

Relegato come vice del ventenne neo arrivato all’interno del servizio posta, Gulliver decide finalmente di farsi avanti con Darcy. Si ritroverà catapultato come inviato per la sezione viaggi nel triangolo delle Bermuda. Dopo quella che sembrerebbe la tempesta perfetta, il naufrago Gulliver si ritroverà legato e prigioniero dei piccolissimi abitanti di Lilliput. Iniziano così le avventure di Jack Black che si ritroverà a difendere Lilliput e i suoi “ingegnosi abitanti” dalle scorribande dei rivali blefuschiani che tentano continuamente di rapire la principessa Mary di Lilliput (Emily Blunt, nota anche per essere stata la coprotagonista del film indipendente Sunshine cleaning).

Gulliver farà conoscenza con un altro reietto della società lillipuziana, sempre per colpa dell’altezza superiore alla norma; Horatio (Jason Segel, celebre per essere il Marchall Eriksen della fortuna serie televisiva americana E alla fine arriva mamma!) con il quale si svilupperà un saldo rapporto di amicizia.

 

Diventato generale lillipuziano per meriti sul campo, si vanterà con la famiglia reale di essere il Presidente degli Stati Uniti e che il suo vice è Yoda. Per allietarsi farà inscenare rappresentazioni teatrali raffiguranti le numerose (false) avventure della sua vita (da Star Wars a Titanic, le risate sono garantite). Gulliver insomma ricostruisce il suo habitat all’interno della società lillipuziana senza però riuscire a essere onesto con se stesso e gli atri. Fino a quando un generale lillipuziano vendutosi ai rivali blefuschiani riuscirà a fargli confessare davanti alla famiglia reale e al popolo, la verità.

 

Spedito in esilio “nell’isola dove non osiamo andare” oltre la nebbia dell’orizzonte lillipuziano, Gulliver si ritroverà ad essere una minuscola creatura al cospetto di giganti. Ridotto ad essere il bambolotto di una bambina, accetterà l’ennesima umiliazione della propria esistenza. Ma ecco l’imprevisto, Darcy Silverman (oramai conosciuta dai lillipuziani come la principessa di Gulliver) spedita dalla redazione per scrivere l’articolo mai redatto sul triangolo delle Bermuda, si ritroverà prigioniera dei blefuschiani oramai occupanti di Lilluput. Horatio riesce ad avvertire Gulliver il quale, con il tanto atteso scatto d’orgoglio, riuscirà a risolvere l’intrecciata questione e a conquistare il cuore dell’amata.

 

Rob Letterman, regista di Shark Tale e Mostri contro alieni, riesce a dimostrare anche qui la sua capacità di intrattenere tutta la famiglia, strizzando l’occhio al pubblico più giovane. Infine, una piccola chicca per gli spettatori italiani, i doppiatori del re e la regina di Lilliput, sono i viaggiatori per eccellenza della televizione italiana. Patrizio Roversi e Syusy Blady si scoprono doppiatori efficaci anche se non professionisti.