Christina Aguilera debutta sul grande schermo come protagonista del musical Burlesque, affiancata dallinossidabile Cher, che torna a calcare le scene dopo ben undici anni di assenza dal mondo cinematografico. La giovane cantante pop e la diva dai mille volti recitano forse sarebbe meglio dire cantano in uno spettacolo di piume, lustrini, parrucche e cilindri, che racchiude lessenza della moda più in voga del momento, il burlesque. Coreografie frizzanti e musiche inedite (insieme a brani famosi) sono le vere protagoniste del film, scritto e diretto da Steven Antin.
La storia è solo un pretesto. Lazione viene messa da parte per dar vita a due ore di puro intrattenimento visivo e sonoro, che non mancherà di deludere i fan del genere pop e in particolare i patiti di questa forma di spettacolo, nata nellInghilterra vittoriana e di grande successo anche negli Stati Uniti.



Il film racconta forse in modo troppo classico lascesa di una giovane ragazza dellIowa, Ali (Aguilera), che un bel giorno decide di fuggire da una vita monotona e priva di aspirazioni per cercare fortuna altrove, sfruttando il suo talento canoro. Il destino la porterà a bussare alle porte del Burlesque Lounge, un locale di Los Angeles senza finestre ma di sicuro con la vista migliore sul Sunset Strip. Il club è gestito dallex cantante Tess (Cher) e da Sean (Stanley Tucci), manager nonché suo amico fidato: ogni sera i due mettono in scena numeri scoppiettanti e carichi di trasgressività. In breve tempo Ali scalerà le curve sinuose del successo e da semplice cameriera entrerà a far parte dello show, passando da ballerina a vedette incontrastata del palcoscenico. La sua voce al servizio di danze ammiccanti e costumi sensuali le garantisce il trionfo immediato. Ovviamente non poteva mancare la storia damore con il bel ragazzo di turno, un barista di nome Jack (Cam Gigandet) che nel tempo libero scrive canzoni mai pronte. Lieto fine assicurato in cui tutti, anche i cattivi, escono vittoriosi e contenti.



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La sceneggiatura non brilla certo per creatività. La storia scorre in modo molto lineare con la Aguilera deus ex machina della situazione. Il regista ha preferito piuttosto puntare sulle suggestioni che il mondo vibrante del burlesque è in grado di evocare, cercando di attirare il pubblico in quel paese delle meraviglie così magico e alternativo. In realtà i riflettori sono tutti puntati sulla giovane star del pop, mentre alla sempreverde Cher è affidato un ruolo più marginale (interpreta solo due tracce), di madrina generosa rude solo all’apparenza. 



 

Siamo ben lontani dallo spettacolo spettacolare che Baz Luhrmann ha creato con Moulin Rouge, dove la drammaticità della vicenda e il genere del musical si sposano egregiamente. Bisogna precisare, però, che la Aguilera qui dà prova della sua professionalità, non solo come cantante (è anche produttrice esecutiva della parte musicale), ma anche come ballerina di coreografie brillanti e divertenti (curate da Denise Faye e Joey Pizzi). D’altronde il genere del burlesque è sintesi di elementi grotteschi, colorati, erotici e fortemente allusivi e il film cerca di percorrere questa linea di leggerezza con risultati non sempre convincenti. Per fortuna non manca la comicità di Tucci, che regala qualche momento divertente e riflessivo allo spettatore.     

 

(Marco Bolsi)