Si vola. Una festa paesana, la banda con le majorette. Si atterra all’interno del teatro Ariston. In sottofondo una marchetta. Ballerini sul palco vestiti di rosso di bianco e verde. Un grande tricolore sventola. La bandiera italiana ricopre l’intero palco dell’Ariston. Magia! Suggestivo e d’impatto questo inizio di serata “Nata per unire”.
Un capitan Gianni Morandi in gran forma entra in scena, Belen Rodriguez bellissima in tailleur che con l’altrettanto bella Elisabetta Canalis, azzarda un casquette ed un simulato bacio saffico, Luca Bizzarri e Paolo Kessisogiu bravissimi con un riuscitissimo omaggio al grande Giorgio Gaber che ha solo un difetto dichiara Luca ci ha consigliato di fare questo mestiere. Chiudono con capitan Morandi cantando allegramente siamo tre cretini , siamo tre cretini. Che sia una puntata sull’orgoglio gay? Riferimenti puramente casuali? Non lo sapremo mai.
E adesso noi uomini restiamo qui e le donne in cucina sentenzia Paolo scherzosamente. Era ora, ecco il Sanremo che avremmo voluto vedere. Peccato che stasera non è Sanremo. Almeno per quanto riguarda la competizione dei big in gara. Ma lo spettacolo non aspetta e quindi si parte. Inizio appropriato. Le vere sonorità popolari del nostro bel paese arrivano con la canzone Viva l’Italia di Francesco De Gregori cantata da un bravo Davide Van De Sfroos.
Fisarmonica e violino come nelle migliori sagre di paese. Anna Tatangelo con Mamma lo segue. Bella lei in abito bianco e bello l’arrangiamento moderno e retro. Irruzione di Luca e Paolo che prendono in giro il ministro della difesa La Russa schierato in prima fila “Ma allora esiste” dice Paolo “allora c’è speranza per tutti”. Intoppo copione e si riparte. Ci vuole Anna Oxa con ‘O sole mio per vedere un vero azzardo di canzone. Trasgressiva e sperimentale. Questa è la Anna che conosciamo.
Cede il passo a un insipido Al Bano con “Va, pensiero” di Giuseppe Verdi classica nell’esecuzione . Di poco effetto il greco Annis Plutarchos e il Soprano Dimitra Theodossiou. É la terza volta che il trio prova insieme. E si sente. Ma è arrivato il turno di capitan Gianni Morandi con l’inedito “Rinascimento”. Carina la canzone. Gianni si commuove parlando dell’amico Gianni Bella autore della musica e colpito lo scorso anno da un ictus. Ma i tempi sono stretti e la serata chiama a rapporto i cantanti Patty Pravo con “Mille lire al mese” con siparietto stile vecchio club anni ’50. Eppure sentiamo sempre la solita canzone… stonata! Ci risolleva Luca Madonia con “La notte dell’addio” con l’orchestra diretta per l’occasione dal professor Franco Battiato con una bella interpretazione.
Giusy Ferreri con “Il cielo in una stanza” non regge il confronto con la grande Mina. Meglio nelle prove. Nathalie con “il mio canto libero” forse emozionata sbaglia le parole ma brava e molto convincente vestita di Battisti/Mogol più del brano in gara. Buona l’alchimia e l’atmosfera dell’arrangiamento per Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario con “Addio mia bella addio”. Senza infamia e senza lode. I favoriti Modà ed Emma con “Here’s to you” hanno una grande intesa. Qualche difficoltà con la lingua per Checco. Brava Emma e bravi Modà. E’ il turno di Max Pezzali e Arisa con “Mamma mia dammi 100 lire”.
Carina l’accoppiata da cartone animato. Funziona ed è gradevole all’ascolto. Confidavamo nell’importanza della serata per un look più consono del buon Max. Pazienza. E poi Roberto Vecchioni con “’O surdato ‘nnammurato” attimi di pura poesia. Un po’ di idioma spagnolo e si aspetta con emozione Roberto Benigni ma lo sconforto ci attanaglia: “Posso dire una cosa?” dice Belen “Pace nel mondo”. Scusa? Roberto, salvaci tu. Ed eccolo. Trionfante su di un cavallo bianco, sventolando la bandiera tricolore il patriota Roberto Benigni entra all’Ariston. L’equino bian cavallo è subito spunto per le prime frecciatine “Ai cavalieri non gira molto bene…il Cavallo della RAI… come li addomesticano qui non li addormentano da nessuna parte….”
Non risparmia nessuno nemmeno “Umberto” come lo chiama lui. “Gianni” continua Benigni "è buono, calmo, non reagisce ai soprusi, gli fanno cose tremende. Il prossimo festival lo presenta Bersani”. Chiede come mai no abbiano chiamato Pippo Baudo a cantare e cerca Andy Garcia per dirgli due o tre cose. Il balzo ai riferimenti di eta è presto fatto "150 anni per una nazione che sono, non è niente. "Una minorenne” e poi “ Mameli quando ha scritto le parole dell’inno aveva 20 anni. A quel tempo la maggiore età si raggiungeva a 21 anni, quindi era minorenne” e il colpo finale arriva con “ Silvio. Se non ti piace cambia canale vai sul Due.. no che c’è Santoro”.
Un fugace accenno a Mubarak Rubacuori, Marchionne, Savoia, Biancamani e antiche casate e si passa alla vera esegesi dell’inno. Benigni è un vulcano emoziona e appassiona tutto i pubblico. Chiude la sua memorabile esegesi con un commovente inno di Mameli eseguito a cappella E’ passata un ora di risate, satira, emozioni e grande cultura e si torna alla musica con i La Crus e “Parlami d’amore Mariù”. Risulta povera di cambiamenti e scarna nell’arrangiamento. Mediocre. Tricarico aiutato dall’autore Toto Cutugno presenta “L’italiano”. Dopo 28 anni la canzone continua a regalare emozioni strappa lacrime stile emigrante. Carina l’idea seconda generazione di italiani. Peccato che adesso la canzone la stonano in due. Tornano Luca e Paolo che abbandonano per un momento la satira ed il sarcasmo per leggere “Odio gli indifferenti” tratto dalla Città Futura di Antonio Gramsci. Emozioni e riparte Sanremo, quello della gara, quello dei giovani.
Si parte in tutta fretta con la piccola e tanto discussa Micaela (17 anni) con “Fuoco e Cenere” accusata di plagio ma non c’è nessun accenno al presunto plagio. Forte personaggio, bella la canzone, forse già sentita ma merita il podio. La segue Roberto Amodé giovane autore della canzone “Come pioggia”. Il brano ricorda vagamente quella dei Modà, che sia voluta la somiglianza? “Mi rubi l’amore” dei gemelli Btwins sembra proprio una canzone dei Sonohra, no comment!
Ultimo giovane in gara Marco Menichini con “Tra tegole e cielo”. Finalmente il primo giovane oggi in gara con una canzone che non ricorda altre canzoni. Bella la melodia e la voce. Aspettando il verdetto sugli eliminati e il vincitore della serata “Nata per unire” ecco tornare Belen Rodriguez che balla e rende omaggio al cinema di Federico Fellini. Il Premio “Nata per unire” lo vince Al Bano con “Va pensiero”. Più voti Al Bano con Va pensiero e Vince il premio . Che strano. Proprio l’aria tratta dal Nabucco di Verdi che qualcuno vorrebbe come sostituto dell’Inno di Mameli. Ma le istituzioni sono ancora in sala? Non sappiamo ma i nomi dei giovani che non passano il turno sì. Sono i Btwin e Marco Menichini.
La serata volge al termine, ma non prima di aver riascoltato i quattro big eliminato per salvarne la metà. La musica non cambia. Patty Pravo stonata, Anna Tatangelo precisa, Al Bano convincente ed Anna Oxa troppo sopra le righe. Il conto è presto fatto. Passano Anna Tatangelo con “Bastardo” ed Al Bano con “Amanda è libera”. In chiusura uno stanco capitan Gianni Morandi, ormai provato dalla stanchezza, canta l’Inno di Mameli e ci manda a nanna. Adesso, ci aspettiamo buoni propositi per la prossima serata. Giudizio complessivo 61/2
(Angelo Oliva)