Ospite a Mattino Cinque stamattina è stato il parlamentare Luca Barbareschi. Intervistato da Paolo del Debbio, il politico che ha lasciato il Pdl per entrare in Futuro e libertà e poi ritornare sui propri passi, ha spiegato le ragioni dei repentini cambiamenti di partito, come tentativo di unirsi a quelle persone che più si mostravano dinamiche e pronte a rinnovare il centrodestra: Avevo deciso di entrare nel Fli perché pensavo che fosse importante, e lo credo tuttora, creare allinterno del Pdl un gruppo di persone più innovative, che potessero spingere il Pdl ad andare verso un rinnovamento.
Il ritorno al Pdl è stato dettato dalla volontà di non allearsi con una certa magistratura, entrando in logiche autodistruttive per il centrodestra stesso, quelle logiche che Barbareschi definisce i cavalli di Troia della sinistra. Il mio programma -spiega il deputato del Pdl- era quello di essere di stimolo al partito, non di fare un patto con un certo tipo di magistratura e tradire completamente il patto con gli elettori e suicidarsi; quando ho capito che la logica era questa mi sono messo nel gruppo misto per una questione di buongusto, perché bisogna assumersi la responsabilità di un errore fatto.
Barbareschi indica quindi come prioritaria la necessità di far andare avanti il governo, spingendo Berlusconi a fare le scelte giuste, contro i cattivi consiglieri: “Non c’è un’alternativa vera e seria a Berlusconi – afferma Barbareschi – va aiutato in alcune scelte in cui è stato forse consigliato male”. E aggiunge: “La mia logica non è mai stata quella di distruggere tutto.”
A conclusione della sua intervista a Mattinco Cinque, il parlamentare lancia i suoi strali contro chi ha venduto Fli alla sinistra: “Il vero problema è il trasformismo di chi ha promesso di fare del partito Futuro e Libertà un partito che doveva lavorare nel centro-destra, e poi, improvvisamente, si vende alla sinistra e va a fare i comizi con Vendola.”