Nella puntata di mercoledì 23 febbraio, Le Iene si sono occupate del problema “strisce blu”, ovvero i parcheggi a pagamento diffusi in tutte le grandi città. Da anni si discute sul fatto se questo tipo di parcheggio sia legale o illegale. Sarebbero illegali, come si sostiene nel servizio delle Iene, perché, in base all’Articolo 7 Comma 6 del Codice Stradale, esse sono poste all’interno delle carreggiate, cioè sulla stessa strada a percorrenza. Dovrebbero invece essere poste in specifiche zone di parcheggio dove non passa il traffico dei veicoli.

Dice il Comma 6: “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”. Nel servizio delle Iene viene contattato un responsabile di una scuola guida a cui si chiede la definizione di carreggiata: “è quella parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Poi si gira verso il tabellone e indicando un’immagine ci dice: “da marciapiede a marciapiede, questa è la carreggiata”. Mostra l’immagine di un marciapiede, e la Iena va su un marciapiede a far vedere che dove finisce il marciapiede comincia la carreggiata. Nel servizio le Iene vanno anche a chiedere conto a Letizia Moratti che appare un po’ impacciata sula problematica. Secondo il sito Agora Vox Italia, c’è un palese errore nella indagine condotta dalle Iene. “

Tutto sta nell’interpretazione dell’Articolo 3, Comma 1, Numero 7 del C.d.S.” dice il sito in questione: “in queste poche righe, il legislatore ci spiega cosa è la carreggiata. Secondo queste righe, la carreggiata è “parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine”. Un momento, fermi tutti: dove sta scritto che la carreggiata è delimitata dal marciapiede, come ci hanno detto chiaramente nel servizio sia Matteo Viviani che i tre avvocati? Proprio da nessuna parte. Le “strisce di margine” possono essere proprio le stesse del parcheggio! Ed è con quelle che la carreggiata si “autodelimita”. Ma allora perché Pietro ha ragione se ci dice “da marciapiede a marciapiede?” Perché nell’immagine che ci indica non ci sono le strisce di margine! Quindi logicamente e solo in quel caso, la carreggiata finisce dove inizia il marciapiede”.

Anche Il Fatto Quotidiano di oggi riprende il servizio delle Iene. Ne parla il signor Merighi che anni fa mese su una associazione per combattere “l’abuso strisce blu”. Nel particolare, l’associazione riuscì a costringere il sindaco di Palermo ad ammettere l’illegalità delle strisce blu anche se solo per l’anno 2006. Il signor Merighi fa poi tutta un’altra polemica, sul fatto che ricorrere in casi come questi, il cittadino è disincentivato appositamente: “all’anno scorso, fra le pieghe della scorsa finanziaria, è stato inserito l’obbligo del pagamento del cosiddetto “contributo unificato” per i ricorsi innanzi al Giudice di Pace, dal costo minimo iniziale di 30 euro, più ulteriori 8 euro di marca da bollo. Che convenienza può avere un cittadino a contestare una multa di 24 euro se ne deve anticipare prima 38? “. Ma il problema rimane: le strisce blu sono legali o illegali?