Stasera si conclude Amici 10 con la puntata finale in cui sarà decretato il vincitore. Per la prima volta saranno due allievi a conquistare la vittoria, uno per il canto e uno per la danza. Marco Mangiarotti, giornalista, critico musicale e televisivo e spesso in giuria ad Amici per le sfide, intervistato da IlSussidiario.net fa un suo pronostico e traccia un bilancio di un talent e di un format che, in programmazione da ben dieci anni e nonostante qualche errore, fa ancora sognare migliaia di ragazzi e dà concrete opportunità a chi vuol fare del canto e della danza una professione
Presto conosceremo i vincitori di Amici 10, chi merita davvero la vittoria nel canto e della danza?
Nel canto sono arrivati alla fine i due migliori, Virginio Simonelli e Annalisa Scarrone. L’impressione è che il favorito del programma, la famosa deriva emotiva, sia Virginio. E’ decisamente migliorato, è un interprete sensibile, un autore bravino ma rivedibile e un interprete che riesce ad essere sempre emotivamente caldo. Annalisa però è di un altro pianeta. Ha studiato piano e canto jazz per dieci anni con Daniela Satragno, ha una voce strepitosa. E’ una ragazza molto intelligente, matura, laureata in fisica a pieni voti. Ha una sua sensibilità che non coincide con l’estetica gay e deejaydi Platinette e non piace a Mara Maionchi, che l’aveva già bocciata ai provini di X Factor. Annalisa merita di vincere, è stata involontariamente danneggiata nel serale, anche quando cantava bene e nella semifinale questo ha raggiunto livelli di guardia. Annalisa l’ha capito e ha risposto. L’errore è stato dare a Platinette e Mara l’unica “certificazione di qualità” del programma, perché nelle prime puntate del serale i tre membri della giuria erano “muti” e Maria dava la parola solo a loro. Quindi, se vogliamo parlare di talent, la vincitrice dovrebbe essere Annalisa. Per la danza, si è puntato spudoratamente su Giulia… è la vincitrice annunciata in tutto il racconto di Amici 11, anche se non è la ballerina più brava. Lo dimostra il fatto che la ragazza ora ha paura di doversi misurare con la compagnia di ballo di David Parsons e non sa se accettare la proposta di contratto. Per concludere, qualche piccolo errore c’è stato, gli ascolti che non sono decollati sono in parte frutto della parcellizzazione dell’offerta sulla piattaforma digitale e di una contro programmazione forte. Ma forse anche di qualche scelta sbagliata. E Maria, anche se non lo dice, lo sa.
Sta per concludersi Amici. Il talent show di Maria De Filippi è giunto alla undicesima edizione. I cambiamenti del regolamento hanno rinnovato il format o risulta invecchiato?
Il format Amici ha ancora un potenziale enorme perché non sono cambiati i sogni dei ragazzi che desiderano cantare e ballare: lo dimostra la realtà di base impressionante di scuole di canto e di ballo in Italia. Quest’anno molti elementi nel format e lo stesso regolamento (elastico) sono cambiati e Maria De Filippi, nonostante sia un’indiscutibile professionista, ha fatto scelte non sempre condivisibili. Alla fine qualche problema è emerso. Lo dicono anche gli ascolti perché se Amici è rimasto inchiodato al 19-20% circa di share significa che, oltre alla contro programmazione forte della domenica e allo scenario completamente diverso dell’offerta digitale che si aggiunge al satellite, qualcosa può anche non aver funzionato. Non è stato un flop come X Factor o L’isola dei famosi, sia ben chiaro, ma il buon 19 per cento, lo zoccolo duro, non è cresciuto nel serale, puntata dopo puntata, e questo deve suggerire un’attenta riflessione.
Cosa non ha funzionato in Amici 10?
A mio avviso non ha funzionato la macchinosa complessità delle commissioni: nei format anglosassoni i giudici sono pochi e hanno un ruolo preciso, televisivamente funziona di più. Poi c’è il casting, certe annate sono migliori di altre e nel canto si è visto. Non sono più le edizioni in cui il format vinceva comunque. La mission di Maria De Filippi era che la componente talent prevalesse sullo show, che emergesse la qualità e che quindi mettesse in evidenza ballerini in grado di lavorare con le più prestigiose compagnie internazionali e cantanti che riuscissero a realizzare prodotti discografici di successo. Per questo sono state create grandi commissioni esterne di canto e danza allargate che hanno fatto un grande lavoro di selezione e valutazione. La severità è aumentata, ma Il meccanismo di voto ha complicato le cose.
Quindi si è inceppato il talent?
A un certo punto della trasmissione, per la qualità medio bassa di alcuni cantanti, ha prevalso la logica del racconto televisivo. Abbiamo perso per strada Stefan Poole, per mia colpa, madrelingua inglese, insufficiente e sempre in discussione nelle prime settimane del day time, e Giorgia, voce particolare ma interessante, di pancia. Hanno fatto strada, giustamente, Diana e, pericolosamente, Francesca. Io l’ho votata nelle sfide di accesso al serale perché esprimeva energia e vitalità scenica, ma la voce è minima. Pensare che poteva andare in finale al posto di Annalisa o vincere, è follia. Diciamo che mai come quest’anno, da un certo punto in avanti, mi sono trovato in disaccordo sulla deriva emotiva (del pubblico? tutto da verificare…) del programma. Siccome Amici è un programma tv, trovo sia lecito che vadano avanti cantanti bravi, ma anche personaggi che siano funzionali al racconto. Francesca ha avuto la fortuna di aver come vocal coach Maria Grazia Fontana, che ha fatto un miracolo, ma poi l’ aspetto caratteriale le ha fatto perdere quel minimo di sicurezza che aveva raggiunto. La deriva emotiva si evince dalle dirette e dal montaggio, ma non significa, ovviamente, che il programma sia pilotato. Non esiste, nella vita e nella tv un atteggiamento neutro, Maria è molto attenta ed eventuali sbilanciamenti, ma Annalisa è stata danneggiata dagli slogan di Plati: non arriva. E il pubblico intervistato ripete, senza andare oltre: non arriva (Virginio invece arriva). Da spettatore informato mi arrabbio ma non mi scandalizzo.
Anche quest’anno ci sono stati forti litigi tra professori e allievi che hanno attaccato pesantemente gli insegnanti. Credi che sia giusto in un talent che è prima di tutto scuola?
Non sono assolutamente d’accordo e non lo sono mai stato. Maria fa bene a proteggere i ragazzi (so che è sempre molto attenta e vicina): sono sempre davanti alle telecamere con i microfoni aperti. Ma certi comportamenti vanno sanzionati e non possono essere tollerati. E non è vero che i ragazzi non lo capiscono. Avevo eliminato, in sfida, il ragazzo americano, Stefan Poole; Giorgia ha commentato la mia decisione con un’espressione pesante. Maria De Filippi mi ha chiamato per rispondere, anche perché era stato detto che la trasmissione era pilotata (non è vero). Ho fatto un discorso molto duro e civile che i ragazzi hanno capito, al punto che tutti erano diventati molto più educati. Fin troppo per un programma tv….Detto questo, gli scontri fra la Celentano e Cannito sono diseducativi e l’esempio, il rispetto del maestro per il collega e l’allievo, fondamentale. La battuta di reazione si può capire. Ma il ballerino Vito ha insultato e deriso, con volgarità, per una settimana la Celentano e se l’è cavata con molti sorrisi e poche annoiate scuse. E’ diseducativo, non va bene. La serietà della scuola è un valore di Amici. Come il concetto che per cantare e per ballare devi lavorare, studiare e compiere un percorso duro, nonostante la scorciatoia televisiva. Altro aspetto positivo di Amici è il far capire ai ragazzi che la musica costa fatica, investimenti e lavoro e che quindi va comprata, pagata, non scaricata illegalmente. Amici ha aiutato l’industria discografica e ha offerto uno spazio importante ai giovani talenti. Per i più piccoli, l’unico.