Alzi la mano chi non ha mai pensato che, scrivendo il finale di Romeo e Giulietta, Shakespeare sia stato un po sadico. Se Romeo avesse avuto un secondo di pazienza, il doppio suicidio non ci sarebbe stato. Ebbene, ora arrivano gli gnomi a rivendicare lhappy-end. Letteralmente: nel film in animazione 3-D Gnomeo & Giulietta, protagonisti sono i nani da giardino, che rivivono la storia damore più famosa del mondo a modo loro.
Gnomeo è il rampollo del giardino dei Blu, dominato da un fantastico glicine piantato dal suo defunto padre. Giulietta, invece, appartiene al confinante giardino dei Rossi ed è figlia di uno gnomo che ha tutta laria del Padrino. Tra i due giardini non corre buon sangue: appartengono alle case in stile inglese 2B e Non-2B in Verona Drive, a Stratford-Upon-Avon, i cui proprietari si detestano in grande stile. E così i loro gnomi di ceramica.
Quando Giulietta, ribelle fanciulla insofferente alle regole paterne, fugge di notte per raccogliere unorchidea cresciuta in una serra dietro casa, incontra Gnomeo ed è subito amore. I due scoprono un giardino incolto e abbandonato, dove vive il saggio e malinconico fenicottero Piuma Rosa (che ha perso lamore della sua vita a causa del divorzio degli ex proprietari), e lo scelgono come rifugio segreto per sfuggire al controllo dei rispettivi genitori.
Ad aiutarli è Nanette, la migliore amica di Giulietta in forma di rana dalla bocca larga, che vede romanticismo dappertutto, ha un debole per locchialuto Paride e sogna di immergersi tra i petali di rosa come in American Beauty. Peccato che i Rossi attuino un crudele piano di attacco nei confronti dei Blu, distruggendo lamato glicine e scatenando la reazione dellintero giardino. E Gnomeo e Giulietta si trovano in mezzo alla faida.
Come nell’originale, Gnomeo sfida Tebaldo, che finisce a pezzettini contro un muro (ma la colpa, qui, non è del protagonista), e sparisce (viene creduto morto). Giulietta è messa in punizione, incollata in cima a una torre, e Benny, l’amico di Gnomeo (che ha solo il berretto rotto) decide di vendicarlo, con un rovesciamento rispetto all’originale.
Per quanto carino, il film non ha grandi picchi di comicità e la parte più esilarante corrisponde proprio al piano di vendetta, in cui Benny si intrufola in casa e ordina on line un terrificante tagliaerba, detto “Terrafirminator”, che distrugge completamente il giardino dei nemici. Altrettanto divertente è il dialogo tra Gnomeo e la statua di Shakespeare, per nulla propenso all’idea di dare alla sua tragedia un finale alternativo. Ma questo è un cartoon diretto da Kelly Asbury (Shrek 2) e distribuito da Disney, quindi il “vissero felici e contenti” è d’obbligo.
Se il 3-D è del tutto trascurabile, nella versione italiana inutile è anche la scelta di dare alle due comunità di gnomi l’accento del nord (i Blu parlano emiliano, torinese e milanese) e del Sud (i rossi sono siciliani e calabresi), ricorrendo alla solita dicotomia linguistica per tentare di far ridere. Operazione non riuscita, perché gli accenti suonano solo falsi e fastidiosi e stridono eccessivamente con l’ambientazione inglese del film: per apprezzarlo davvero bisognerebbe guardarlo in lingua originale, dove gli gnomi hanno le voci di grandi attori come James McAvoy, Emily Blunt, Ashley Jensen e Michael Caine.
Domina su tutto la splendida colonna sonora firmata da Elton John, Lady Gaga e Nelly Furtado: un omaggio alla musica internazionale ma, soprattutto, al principe del pop inglese, che si autocelebra rielaborando i suoi pezzi più famosi, da Crocodile Rock a Your Song, per la gioia del pubblico adulto. E tra una canzone e l’altra, sempre per i più grandicelli, ecco comparire citazioni da film di successo, da American Beauty a Mission: Impossibile, fino a Twilight (i due gnomi stesi nel giardino abbandonato ricordano Edward e Bella nel loro prato segreto).
Sono tocchi di originalità che si innestano sul ben noto tema di partenza – l’inutilità della guerra, che porta solo dolore e distruzione, mentre l’amore può abbattere le differenze. Certo, in Shakespeare il tono tragico derivava dalla messa in scena di due irrazionalità, l’amore e l’odio, che esplodevano inevitabilmente nella storia. Qui, per trasformare la tragedia in commedia, è stato necessario presentare l’amore in modo più “familiare”, meno esplosivo, come dimostra la parentesi di Piuma Rosa. La sua vicenda si inserisce nella classica parabola del declino di un matrimonio, quando l’unità si trasforma in guerra, ognuno prende la sua strada e i simboli dell’amore coniugale (la casa, il giardino) vengono abbandonati.
Insomma, anche se il doppiaggio grida tremenda vendetta, ai bambini piacerà questo cartone, colorato e intelligentemente studiato per sfruttare il merchandising. Possiamo aspettarci un’invasione di nanetti rossi e blu trasformati in gadget e giocattoli, dopo l’uscita del film il 16 marzo. E magari torneranno anche nei giardini.