Stamattina si erano diffuse voci contrastanti, di apparente contrasto, tra i dati forniti dal Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia e la Rai sulle entrate ricavate dal pagamento del canone televisivo. Secondo il Dipartimento Finanze, la Rai sarebbe stata in evidente calo di entrate rispetto all’anno precedente, meno pagamenti del canone cioè, per alcune centinaia di milioni di euro. Pronta la smentita della Rai, che parla di dati sbagliati visto che le entrate relative al canone secondo i vertici di viale Mazzini sarebbero invece salite di 15 milioni di euro rispetto all’anno scorso. Chi ha ragione? Scontro curioso, visto poi che si tratta di un’azienda di Stato, la Rai, e un ministero appunto dello Stato. Il dipartimento denunciava un incasso tramite il pagamento del canone annuale di soli 938 milioni di euro, cioè ben 562 milioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A questo punto nelle prime ore del pomeriggio è arrivato un comunicato stampa ufficiale del direttore Rai Masi, che cerca di appianare la situazione chiarendo che non c’è alcuno scontro istituzionale fra Rai e ministero.



Il comunicato di Masi: Nessun contrasto tra  i dati Rai e quelli provenienti da altre fonti  istituzionali inerenti alla  raccolta  del  canone nel primo bimestre 2011. Le  apparenti  diversità  promanano  esclusivamente da banali problematiche di natura contabile. Problematiche peraltro  prontamente definite nell’ambito della tradizionale e massima collaborazione tra i competenti  uffici tecnici  del Ministero dell’Economia e quelli della Rai .  I dati di cui  è in possesso Rai per  i proventi da canone per il periodo considerato indicano  un incremento  di 15 milioni di  euro rispetto al corrispondente bimestre del 2010″.



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