Ci tocca anche Vittorio Sgarbi: Or vi sbigottirà Video, riassunto prima puntata – Dopo tanti misteri, Vittorio Sgarbi è andato in onda. Ieri sera 18 maggio la prima attesa puntata del suo programma, intitolato “Ci tocca anche Vittorio Sgarbi: Or vi sbigottirà”, dopo che il titolo originario “Il mio canto è libero” è stato cambiato per timore che la vedova di Lucio Battisti potesse accampare problemi di copyright. La canzone di Battisti è stata ugualmente usata come sigla di apertura. E’ stato un ciclone Sgarbi quello andato in onda ieri sera, quasi due ore di continuo monologo, con lo spazio rubato ai vari ospiti (qualcuno come Morgan ha provato a lamentarsi ma è stato messo a tacere dal solito urlante Sgarbi), la scaletta improvvisata e cambiata di continuo. Ma è stato anche un programma di alto livello, come non se ne vedono in televisione, di continue citazioni colte, da Pasolini a Longanesi, da Mario Soldati a Carmelo Bene, video con immagini e testimonianze di scrittori, poeti, artisti, anche Buster Keaton, il famoso comico del cinema muto americano definito da Sgarbi “il Piero della Francesca” del cinema. Il tema della prima puntata era “Il padre”, e in studio c’era anche un vescovo, Antonio Staglianò. Sgarbi ha cominciato la puntata con una forte provocazione: “Noi siamo cristiani, non possiamo non dirci cristiani e anche ebrei”. Inizialmente Sgarbi mostra dei video di personaggi che gli sono stati “padre”, come Federico Zeri e Francesco Cossiga. Da lì è partito per parlare della bellezza nell’arte e nella società, parlando dei disastri ambientali che hanno deturpato il nostro bel paese, dell’architettura, del cemento, facendo vedere ovviamente il Celentano de Il ragazzo della Via Gluck. Ma anche le parole di Longanesi, definito negli anni 50 “un fascista” e che invece già allora denunciava la cementificazione dell’Italia. Ha poi invitato sul palco il giornalista Carlo Vulpio, esponente politico dell’Italia dei Valori, che ha denunciato le ipocrisie della Green Economy, dietro cui si nascondono mafia e affaristi senza scrupoli, l’eco energia dei pannelli fotovoltaici e delle pale a vento che non producono vera energia, ma anzi deturpano l’ambiente. Sgarbi si è poi ritagliato un lungo spazio per difendersi dalle accuse di collusione con la mafia, riportate da giornali come Repubblica e Il Fatto Quotidiano. Sgarbi, sindaco della città di Salemi, è accusato di avere rapporti con un mafioso: ha definito l’inchiesta della Questura di Trapani una macchina costruita per impedire che noi partissimo , i magistrati hanno costruito un teorema a orologeria per bloccare il programma.
Ci tocca anche Vittorio Sgarbi: Or vi sbigottirà – Video, riassunto prima puntata – E poi: “Dovranno pagare, falsi, bugiardi, falsari- Non consentirò di mortificare un’impresa bellissima come quella di Salemi. Una grande impresa che abbiamo compiuto contro la mafia. Bastava che i giornalisti avessero letto quello che il traditore Oliviero Toscani aveva rivelato inventando che la mafia lo aveva intimidito a Salemi. Bugie. E’ tutto costruito, non si voleva che io tornassi in tv”. Quindi il momento più toccante. Sgarbi ha invitato sul palco il figlio Carlo, un figlio con il quale si è incontrato nella vita raramente e con il quale non ha mai praticamente avuto rapporti. Il figlio ha parlato di cosa vuol dire crescere senza la figura paterna, dicendo che Vittorio Sgarbi per lui è stato un genitore ma non un padre. Sgarbi ha mostrato anche in video collegamento il padre novantenne. Poi si è aggiunto lo scrittore sardo Gavino Ledda, il famoso autore del libro shock “padre padrone”, in una toccante testimonianza sul senso della paternità. Tra gli ospiti musicali un Morgan quasi del tutto senza voce e un bravo Fausto Leali.