Tutta Italia tifa per Lamberto Sposini, colpito da aneurisma cerebrale lo scorso 29 aprile pochi minuti prima di cominciare la trasmissione da lui condotta. In coma farmacologico da allora, Sposini secondo il team medico che lo cura sta reagendo bene e il suo risveglio è atteso in ogni momento. Il “tifo” del pubblico televisivo che ha seguito la vicenda ha dimostrato però, con tutto il rispetto per il dramma vissuto dalla famiglia del conduttore e da lui stesso, risvolti interessanti da un punto di vista mediatico.
Nei giorni in cui veniva ucciso il terrorista più ricercato a mondo, Osama bin Laden, i lettori di quotidiani cercavano maggiormente notizie dello stato di salute del conduttore che notizie sul capo di Al Qaeda. Di questo e di altri risvolti legati alla vicenda di Lamberto Sposini IlSussidiario.net ha parlato con lo psicologo ed esperto di media Alessandro Meluzzi. “Bisogna fare una distinzione” ci ha detto Meluzzi. “Tra la psicologia dei fruitori di informazione e chi fabbrica e gestisce l’informazione”. I primi, spiega Meluzzi, “tendono a dare una importanza di natura politico e sociale alle cose, mentre il fruitore della notizia la interpreta in una chiave di familiarità e di consuetudine all’oggetto. Per capirci, guardiamo all’esempio del tipico tabloid britannico, dove le vicende privatissime della famiglia reale vengono esposte al gossip quotidiano. Non dobbiamo dunque confondere l’importanza globale degli eventi con i meccanismi di attenzione del grande pubblico”. Due logiche diverse dunque. “Esattamente” continua Meluzzi.
“La notizia non si definisce in chi la trasmette ma in chi la riceve. E chi la riceve ricerca un meccanismo simbolico e affettivo differente da chi la genera”.Ha colpito il grande affetto dimostrato da colleghi e personaggi televisivi, nella vicenda Sposini, segno di un mondo, quello della televisione, meno cinico di quanto si dica spesso: “La televisione è un ambiente come tutti gli altri, in un contesto sportivo o politico non sarebbe stato diverso. Tutti i mondi, per fortuna, creano consuetudini e familiarità tra chi ci vive dentro. In questo caso, direbbero che c’è una visibilità particolare di questa dimensione che fa la differenza”. Ha anche colpito però la pubblicazione di una intima lettera della compagna di Lamberto Sposini indirizzata alla loro figliola di 9 anni sul dramma che ha colpito il padre, pubblicata su una rivista a grande tiratura nazionale. “
Questo tipo di atteggiamenti fanno parte del ruolo e della psicologia di chi vive nel mondo dello star system o comunque molto vicino ad esso. Un po’ come succedeva nell’antica regalità, dove le regine partorivano davanti al popolo o i re si svestivano davanti ai cortigiani. In questi ambienti scatta l’abitudine di pubblicizzare i sentimenti privati e di privatizzare i vissuti pubblici.Non è così per tutti certamente, ma per molti lo è. D’altro canto questa norma è sancita anche dal codice civile la privacy è diversa a seconda del grado di pubblicità di un soggetto. Il che dimostra risvolti antropologici profondi di chi vive la celebrità”.