Ieri sera il programma Quarto Grado su Rete Quattro, condotto dal giornalista Salvo Sottile, ha presentato una intervista con Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Melania Rea, la donna, trovata morta uccisa brutalmente lo scorso 20 aprile. Sebbene non indagato ufficialmente, il Parolisi resta pur sempre circondato da molti sospetti e dubbi. L’uomo infatti intratteneva relazioni extraconiugali e secondo alcune voci la moglie era al corrente dei fatti. Nell’intervista di ieri sera l’uomo ha ribadito la sua innocenza, ammettendo i tradimenti da lui compiuti, ma di non aver ucciso la moglie. Nell’intervista televisiva il militare è apparso visibilmente stressato, provato e affaticato. Ha ammesso di essersi disfatto del telefono cellulare che usava per comunicare con la sua amante, Ludovica P. una soldatessa che apparteneva ai reparti che Parolisi addestrava. Il telefono è stato buttato nel campo sportivo di Villa Pigna a Folignano, paese dell’ascolano dove viveva la coppia. Ha detto che vi si era recato per radunare effetti personali nella loro vecchia abitazione e poi di essersi fermato nel campetto, un luogo che per lui aveva particolare significato affettivo. Lì, dopo aver raccolto una margherita in ricordo della moglie, ha gettato il cellulare. «Sì, lho buttato in quel punto, non ho tolto la scheda, non lho spaccato. Non è stato acceso né usato. Non vedo che cosa possa contenere quel telefono, ha aggiunto. Nell’intervista ha poi parlato die suoi tradimenti, che ha definito non essere reato. Della seconda presunta amante, Laura Titta, peraltro arrestata per coinvolgimento con il boss del clan dei Casalesi, anche lei addestrata nella stessa caserma, ha detto di non averla mai conosciuta, o di non ricordare se l’avesse mai conosciuta. Era presente ala trasmissione anche il fratello di Melania, Michele Rea, che ha commentato di non fidarsi più di lui per via della bugia relativa al telefonino, che Parolisi in un primo tempo aveva detto di aver perso.



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