Approvati i palinsesti autunnali, il Direttore generale della Rai, Lorenza Lei, ha assicurato che è imminente il rinnovo dei contratti con i conduttori (Giovanni Floris, Milena Gabanelli, Fabio Fazio e Serena Dandini) di programmi in scadenza come Ballarò, Report, Che tempo che fa e Parla con me. In questi giorni sono in corso febbrili contatti, ma nella di Lei testa frulla unidea che potrebbe dun colpo risolvere lannoso problema dellindebitamento della Rai. A intrigare la di Lei fantasia è stata la proposta-appello lanciata nellultima puntata di Annozero da Michele Santoro: Sono disponibile a riprendere la trasmissione pagato un euro a puntata. Perché no? E perché non estendere questa formula low cost anche agli altri conduttori? Ecco, dunque, nel dettaglio i di Lei piani.
Parla con me a 15 centesimi. E il nome che Lei intende dare al programma. La trattativa è in evidente stato di avanzamento. Già al primo incontro la Dandini avrebbe esclamato: Se ce la fa Santoro con un euro, non devo farcela io con 15 centesimi?!. Due novità in arrivo: i siparietti musicali del programma verranno affidati al complesso rock demenzial-indignato di Elio e Quante Storie per le Spese. Dario Vergassola, invece, ha provveduto ad adeguare ai nuovi standard della trasmissione il divano su cui si accomodano gli ospiti: aiutato dal collettivo del Leoncaciocavallo di Bagnacavallo con un esproprio proletario ha sottratto dai magazzini Aiazzone un mobile etnico in quercia e spine di cactus. Intanto il nuovo nome del programma ha scatenato la corsa degli sponsor: molto interessate le compagnie telefoniche, che vorrebbero inserire nel programma il gioco a premi Una chiamata senza scatto alla risposta. In pratica, il pubblico da casa telefona allospite per porgli qualche domanda più intelligente e meno soporifera, ma lo stesso ospite evita accuratamente di alzarsi di scatto per andare a rispondere. Così si salva lo spirito del programma che è quello di non disturbare lospite, comodamente seduto sul divano e sulle sue apodittiche divagazioni.
Che saldo che fa. Qualche intoppo invece dovrebbe esserci con Fabio Fazio, che non a caso ha esternato le sue perplessità in una recente lettera a Repubblica. Perché non vogliono farmi fare Che tempo che fa?, si è chiesto e ha chiesto il conduttore da 2 milioni di cachet. La di Lei replica non si è fatta attendere, inviata con un post-it al direttore di La risposta è scontata, la newsletter della catena Lidl che viene distribuita alle massaie presso le casse dei suoi discount. Ecco il testo: Caro (nel senso di stipendio) Fazio, Le confermo lintenzione a riproporre il programma sempre su Rai Tre e nello stesso orario, cambiando però il titolo per renderlo più consono a quello spirito di sobrietà e pauperismo che La contraddistingue. Le propongo dunque di condurre Che saldo che fa. Il budget a disposizione, secondo la formula lanciata dal suo maestro Santoro, è di 1 euro a puntata. Il format è semplice: Lei (nel senso di Fabio Fazio non della sottoscritta) invita chi vuole e la differenza di cachet Le sarà addebitata sul Suo conto corrente. Spetterà poi a Lei (idem come sopra), in fase di compilazione del modello Unico, calcolare appunto il saldo finale tra le sue entrate e le uscite che il Cda provvederà ad attribuirLe. Con rinnovata stima. Lei.
A Ballarò… non so chi inviterò… se i soldi non ce li ho. Nelle stesse condizioni potrebbe presto trovarsi anche Giovanni Floris, che ha accolto entusiasticamente la proposta di Santoro di fare Annozero con un solo euro. Ovviamente proposta, secondo Floris, applicabile solo al suddetto programma del suddetto collega. Floris ha cominciato a darsi da fare per trovare apparecchiature e nuove scenografie al programma. Il primo colpo? Uno stock di telecamere in leasing per riprese fermo immagine in bianco e nero affittate dalla tv di Stato nordcoreana al costo di 9,99 euro a puntata. Nel prezzo sono comprese anche la serie “Sette grandi interviste al grande leader Kim Jong Il”, più il docufilm di 62 ore dal titolo “Come sono state realizzate le sette grandi interviste con il grande leader Kim Jong Il” e il programma a quiz “Ma che cosa ha detto nelle sette grandi interviste il grande leader Kim Jong Il?”.
In ½ ora mezz’euro. E’ il di Lei titolo proposto per la nuova trasmissione condotta da Lucia Annunziata, l’unica a cui la novità sia stata Annunziata in un incontro durato ½ ora, per rispettare lo stile e i tempi del programma.
Altre novità. Secondo i di Lei intendimenti il programma di Federica Sciarelli diventerà “Chi l’ha visto (il compenso)?”, mentre Carlo Conti condurrà “L’eredità se la sono magnata…” e “Quelli che il calcio” diventerà un astronomico successo con il titolo “Quelli che il calcio lo vedono con il binocolo”.
Ma il vero colpo da maestro la Lei ce l’ha in serbo con Bruno Vespa, cui sarà affidata su Rai Tre il programma “Porta a porta. Sottotitolo: la questua”. Obiettivo del programma: integrare la raccolta del canone Rai. Sarà infatti lo stesso Vespa, munito di una telecamera portatile, che andrà di casa in casa a intervistare ospiti del mondo televisivo, sportivo, politico, giudiziario e di costume caduti in disgrazia, chiedendo loro un contributo per la concessione dell’intervista. L’iniziativa ha subito trovato il plauso del ministro Tremonti, che con una circolare dell’agenzia delle Entrate ha stabilito come debbano essere suddivisi i compensi raccolti: il 50% a copertura del canone Rai non riscosso, il 25% per la riduzione del deficit pubblico, il 20% “indennizzo-Formigoni” come risarcimento per tutte le volte che non è stato invitato da Vespa e il restante 5% alla Lei che deve pur pagare la benzina al povero Vespa. Alle cui rimostranze la di Lei risposta è stata: “Non avRai un altro euro!”. E se lo dice Lei, c’è da crederci.
Ah, dimenticavamo. Tutte le star di Rai Tre orfane dei loro ricchi stipendi sono pronte a traslocare a La 7, che ha garantito loro gli stessi emolumenti. Tanto che presto cambierà nome: diventerà La 27 del mese.