Il cinema americano adora i matrimoni, fonte inesauribile di spunti per intrecci sia comici che drammatici, occasione per i personaggi di riflettere su dove sta andando la loro vita, tracciare un bilancio su una relazione o unamicizia, oppure semplicemente fare baldoria, come visto di recente. Era solo questione di tempo, in effetti, prima che arrivasse la risposta femminile alle trasgressioni pre-matrimoniali di Una notte da leoni. Difficile immaginare una squadra più adatta per portare a termine la missione.
Al timone cè Kristen Wiig, poco nota in Italia, ben di più negli Stati Uniti dove è una delle star del Saturday Night Live. Non solo protagonista e mattatrice del film, ma anche co-sceneggiatrice e co-produttrice esecutiva, la Wiig guida un variegato cast di provenienza principalmente televisiva, in cui spiccano due sole presenze maschili, Chris ODowd nei panni dellimbranato corteggiatore della protagonista e Jon Hamm in quelli del suo becero amante.
Annie Walker ha ampiamente superato i trenta e deve fare i conti con i suoi fallimenti in tutti i campi, amore, lavoro e a breve anche in amicizia, dato che la sua amica di sempre Lillian (Maya Rudolph) sta per sposarsi e le chiede di essere la sua damigella, compito  in cui Annie si rivelerà un completo disastro. Sboccata, incapace di autocontrollo e con linnata abilità di attirare guai, Annie è tutto il contrario di Hellen (Rose Byrne), la nuova amica di Lillian impeccabile in ogni situazione. La sfida tra Annie e Hellen per organizzare il perfetto addio al nubilato avrà esiti tragicomici e coinvolgerà le altre amiche della sposa: la scatenata Megan (Melissa McCarthy), la casalinga disperatissima Rita (Wendi McLendon-Covey) e lingenua sposina Becca (Ellie Kemper).
Molto gustoso, e purtroppo sacrificato, il confronto tra le ultime due: lentusiasmo della neo-sposa Becca, che non vede lora di mettere su famiglia, si scontra con lo spietato realismo di Rita, moglie frustrata e madre di tre adolescenti ingrati, che descrive la vita quotidiana con quattro uomini come linferno sulla terra.
Le amiche della sposa, ora nelle sale italiane, in America è decisamente il caso cinematografico dellestate: arrivato nelle sale come uscita minore, ha surclassato molti blockbuster incassando più di 150 milioni di dollari in poche settimane. Merito di una squadra di attrici affiatatissima, ma anche di una scrittura libera e pungente degna della migliore commedia indipendente, unita a tutti gli ingredienti necessari per intercettare i gusti del grande pubblico, cosa che quel volpone del produttore Judd Apatow (Molto incinta, 40 anni vergine) sa fare piuttosto bene.



Le donne ritroveranno tutte le loro nevrosi e debolezze, unite a consapevolezza e autoironia, mentre gli uomini fingeranno di accompagnare a forza le loro compagne in sala, ma non potranno non farsi coinvolgere da queste irresistibili e strampalate damigelle. Non si sta però gridando al miracolo: stiamo parlando pur sempre di una comicità non particolarmente raffinata, che non esita a utilizzare espedienti quali vomito, rumori corporali e riferimenti sessuali che definire coloriti è un eufemismo, ma semplicemente ci sono delle volte in cui niente funziona e altre in cui tutto è in stato di grazia, e questo è decisamente il secondo caso.
Kristen Wiig e Maya Rudolph dominano la scena con la loro recitazione istintiva, umana e spesso sopra le righe, ma l’attrice che ha il più roseo futuro davanti a se’ a Hollywood è la bella Rose Byrne, già co-protagonista accanto a Nicolas Cage, Brad Pitt e Josh Hartnett e capace di tenere testa a Glenn Close nella serie tv “Damages”.
Segnalazione speciale per l’ultima apparizione al cinema di Jill Clayburgh, scomparsa poco dopo la fine delle riprese.

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