Nel corso del programma Amaca, condotto oziosamente da Maria De Filippi e da un indolente Maurizio Costanzo, in onda su Sky fermo, non ti agitare!, nella rubrica Cè posta per noi, ma il postino ha suonato 22 volte prima che andassimo ad aprire, è stata letta una lettera aperta (nel senso che la busta era già strappata) indirizzata al ministro Brunetta, dopo la decisione del Governo di eliminare alcuni ponti per le festività, firmata Un gruppo di Fans (Fannulloni esagitati).
Gentile signor ministro Brunetta,
pare che nel laborioso Veneto ci siano qualcosa come 180mila giovani tra i 18 e i 34 anni che non lavorano e non studiano. Quale crescita, quale speranza di rilancio? ha tuonato Dario Bond, capogruppo Pdl nel consiglio regionale veneto. Ai noi Fans (Fannulloni esagitati), vien da chiedere: dottor Bond, ci farebbe avere un autografo di suo cugino James, il famoso agente 007 con licenza di uccidere?. Cosa c’entra, direte voi? Niente, è che noi, da buoni Fans, siamo un po’… oni (Ma cosa avete capito, non quello che tutti state malignamente pensando, volevamo dire… fannulloni!).
E se nel laborioso Veneto la pensassero come noi? Se questi 180mila avessero scoperto un nuovo modello di sviluppo (altrui)? Ci auguriamo di no, perché meno siamo (noi fannulloni) e meglio stiamo. E’ un lavoro délite, il nostro. Vorremmo, anzi, approfondire la vicenda, e di corsa (si fa per dire, eh?).
Come dice lo Zingarelli, che sa molte cose perché le ha rubacchiate qua e là in giro per il mondo (ed è uno di noi, perché nella vita non è che abbia combinato ‘sto granchè, in fondo ha scritto un libro solo), i fannulloni sono i più grandi lavoratori del mondo, perché sono costretti a far di tutto per non far niente.
Si contano numerose tipologie di fannulloni, ciascuna con caratteristiche precise e inconfondibili.
Innanzitutto, i fannulloni classici, la categoria più antica, quelli cioè che non fanno nulla di nulla; stanno tuttavia cadendo un po in disarmo, e capirete il perché seguendo il filo del nostro ragionamento (con calma, se no si finisce col lavorare!).
Un esemplare non raro di fannullone è il cosiddetto imitatore, quello che si guarda in giro, prende possesso del territorio e poi si piazza al grido di Fan tutti così!. Ed è per questo che è meglio conosciuto come così fan tutti.
Sono invece in aumento, anche se ancora abbastanza invisibili (pare sia una recente patologia di origine genetica) quei fannulloni che pur non facendo niente sono soggetti a frequenti crisi dasma, i cosiddetti fantasmi.

Vanno per la maggiore, soprattutto tra le giovani generazioni, i fannulloni-piazzisti, cioè quelli che “piazzano” ovunque la loro amaca (o se proprio devono, la loro scrivania) e vi si adagiano sopra (anche alla scrivania!), abbandonandosi all’inerzia più assoluta; questi li conosciamo tutti meglio con il nome di fancazzisti.
Un piccolo, ma pericolosissimo, nemico preoccupa da qualche mese a questa parte la nostra vita di fannulloni: è proprio Lei, il cattivissimo ministro Renato Brunetta. “Il problema dei fannulloni nella pubblica amministrazione si risolve semplicemente licenziandoli. Ma anche nelle fabbriche, nelle aziende, in tutti i comparti del settore privato i dipendenti che hanno uno scarso rendimento possono essere licenziati, soprattutto se al loro fianco hanno colleghi molto più bravi di loro”. Non solo: insieme ai suoi amici della Fondazione studi dei Consulenti del lavoro, Lei ha denunciato alla pubblica opinione che lo scarso rendimento “è una violazione del dovere di diligenza del lavoratore che può configurare un’ipotesi di giustificato motivo soggettivo di licenziamento”.
Pazzesco! Anni e anni di sacrifici, di idee, spesso innovative, di fantasia, di creatività buttati alle ortiche! E ci si è messa pure la Cassazione (ignoriamo cosa sia, altrimenti che fannulloni saremmo?) a precisare più volte che per scarso rendimento si deve intendere l’ “evidente violazione della diligente collaborazione dovuta dal dipendente in conseguenza dell’enorme sproporzione fra gli obiettivi fissati dai programmi di produzione per il lavoratore e quanto effettivamente realizzato nel periodo di riferimento”. Non conosciamo i programmi di produzione, riconosciamo a malapena la produzione di programmi (televisivi), cioè riusciamo a capire se sono della Rai, di Mediaset o di Sky, ma più in là non vogliamo andare. E ora? Aiuto! Abbasso il lavoro e il ministro Brunetta! Dignità ai fannulloni!
Dopo qualche giorno di panico, senza però farci prendere dallo sconforto nè tanto meno dalla voglia di lavorare, siamo corsi ai ripari: quattro idee messe giù bene, così da non estinguere la nostra specie (manca solo che poi ci mandano a lavorare al Wwf!). Chiaro, non ci siamo ammazzati di lavoro, soprattutto in questa afa estiva: sedere sulla sdraio, piedi sulla battigia, la cannuccia della piña colada a portata di labbro, agosto al mare, settembre ai monti, ottobre si fa prender aria al nostro appartamentino nella periferia metropolitana e poi con il ponte dei Morti (e se ce lo toglierete, ci fate pure un piacere, così avremo meno intrusi tra i piedi!) si ricomincia con le settimane bianche (quattro di fila, fino al ponte di S. Ambrogio, e se ci toglieranno pure quello? Meglio, niente fila agli skilift, vuoi mettere che pacchia per noi fannulloni…). 

Eccole qua le nostre quattro idee: per essere cool, trendy e fashion le abbiamo enunciate in forma di decalogo, che fa tanto settimanale patinato:
1) Essere fannulloni è una professione: bisogna essere aggiornati e preparati, e non farsi mai cogliere alla sprovvista;
2) Occorre sempre farsi degli alleati ma…
3) …possibilmente non avere emuli: sono dei potenziali avversari e sarebbe come allevarsi una serpe in seno;
4) Avere sempre un alibi che regga a qualsiasi tipo di situazione e soprattutto…
5) …fare in modo che esista sempre un piano B;
6) Non esistono bugie o falsità, né voi ne dovete raccontare; semplicemente la realtà è fatta di situazioni più o meno plausibili e/o manipolabili; sta alla vostra intelligenza e al vostro “settimo senso” adattarvicisi;
7) Meno si dà nell’occhio e meglio si svolge la propria (non) attività;
8) Le regole non vanno mai trasgredite, eventualmente aggirate; fate sempre riferimento al punto 6);
9) Cercate di trovare un capro espiatorio, possibilmente sempre quello: aiuta a fare in modo che la colpa non ricada su di voi; ma non dimenticate mai i punti 2) e 3);
10) Non fatevi assolutamente tentare da alcun tipo di attività: potrebbe essere l’inizio della fine!
Mi raccomando, fatene buon uso, soprattutto quando rientrerete in città. Non manca molto. Per voi, e per Lei, signor ministro, che siete costretti a rientrare. Noi, piedi nella battigia, settembre ai monti… Invidiateci pure, ne avete il permesso!