Riccardo Scamarcio apre la stagione interpretando lantipatico commissario Caronia; seguiranno poi Michele Riondino nei panni del giovin commissario Montalbano e Lino Banfi nellantiquato commissario Zagaria. Non cè dubbio: in tv sarà un autunno in giallo e non solo per la caduta delle foglie morte. Perché di caduti, nel senso di morti ammazzati, se ne vedranno tanti. Per lormai prossima stagione televisiva, infatti, le nostre emittenti ammiraglie hanno investito fior di euro, soprattutto in nuove produzioni di fiction a sfondo poliziesco. Da Fox Astuti come Fox, che trasmette sul canale Sky Chiamate il 113, alla RaiAhiahiahi Sono Stato Ferito, visibile sul canale 18 Punti di Sutura, fino a Mediaset M.E.D.I.A.S.E.T. (Malandrini Estorsori Delinquenti Indagati Assassini Sospetti E Terroristi) che si trova sul canale La paura fa 90, stanno per partire nuovissime mini-serie di polizieschi inediti.

Uno sbirro alla sbarra. Co-prodotto dalla Polizia di Stato e dal Teatro La Scala di Milano, la fiction narra le svolazzanti metodologie dindagine seguite dal commissario Carlo Fracci. Di giorno rude poliziotto a Milano, zona Cassino Scanasio, e di notte grande e grosso etoile della danza classica. Per sfuggire allestenuante ripetitività degli esercizi alla sbarra e alla petulante presenza della sua insegnante di balletto classico, lattempata Geneviève Quedumaròn (di lui follemente ma segretamente innamorata), il commissario Fracci si concentra con successo sulle indagini in corso. E tra un arrière, un cambré e una pirouette in scarpine di raso e tutù in tulle, arriva a risolvere brillantemente casi intricatissimi. Adatto tanto agli amanti della danza quanto ai patiti degli action movies.

Il Ris fa buon sangue. E una sit-com sponsorizzata da Riso Scotti e dallAvis. In pratica, ogni puntata i Ris si ritroveranno – per una fortuna sfacciata – sul luogo del delitto nel momento in cui viene commesso. Però gli agenti si copriranno il volto e lasceranno scappare i colpevoli perché, fedeli alla loro missione, questi reparti speciali devono arrivare sempre dopo sul luogo del delitto per ricostruire la scena e il movente. Cosa cè da ridere? direte voi. Semplice: mentre i Ris chiudono gli occhi, i colpevoli si divertono nel lasciare indizi fuorvianti e nel confondere le piste investigative, creando così situazioni divertenti e dialoghi surreali.

In vino veritas. Le inchieste di Don Perignon. Sulle orme delle grandi serie “I racconti di Padre Brown” e “Don Matteo”, questa produzione italo-francese, realizzata con la consulenza del famoso procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, narra le frizzanti vicende di un piccolissimo, in pratica un tappo, prete di Bordeaux, sempre abbronzato (perché si sottopone a frequenti sedute di raggi Uva) e appassionato di misteri da risolvere. Aiutando il commissario della zona, Astemio Perrier, procede nelle indagini con una particolare tecnica. Quando, ristretta la cerchia dei potenziali colpevoli, scova l’assassino con fiuto e boccato da sommelier, per farlo cantare usa il cosiddetto metodo champenoise: a mo’ di siero della verità gli fa ingerire grandi quantità di vino (in formato melchizedec, bottiglie da 30 litri), e non un Tavernello qualsiasi, ma Grand Cru possibilmente d’annata. Di solito funziona. Perché? Perché Don Perignon rifiuta i metodi brut: infatti non usa mai le maniere forti.

La Talpa. Ispirato a un racconto di Anton Cechov, rivisitato dal grande giallista John Le Carrè, arriva dalla Repubblica ceca una serie che Rai Gallery ha comprato a occhi chiusi. È un thriller di profonda introspezione psicologica, dove il protagonista, il detective Bujo Peszto, scava senza sosta dentro i caratteri e le biografie di assassini e serial killer che incontra sulla sua strada. Finora si conoscono i titoli delle prime sei puntate: “Tunnel di paura”, “La buca maledetta”, “Pece all’anima sua”, “Un sotterraneo senso di paura”, “Vangando e rivangando in un passato torbido” e “Omicidio a tentoni”.

Il grilletto. Ideata, scritta, sceneggiata e diretta da Clint Eastwood, la fiction vede protagonista un Texas Ranger di bassa statura che salta senza sosta da un’indagine all’altra e risolve fulmineamente i casi con la sua Smith & Wesson, sempre carica e fumante. Le prime tre puntate s’intitolano “Senza colpo ferire (cioè t’ammazzo subito)”, “Colt in flagranza di reato” e “C’è la crisi, bisogna stringere il cinturone”.

Ciro & Ciro. Di interazioni tra uomo e animali è pieno il mondo delle fiction. Cani a parte, si annoverano, andando a memoria, scimmie, orsi, delfini, muli, pappagalli, pinguini, cavalli, elefanti. In questa originale (stando alle poche anticipazioni trapelate) serie a episodi, Ciro (che chiameremo per comodità C1), spregiudicato pregiudicato napoletano, si fa aiutare, nelle sue losche azioni di contrabbando a bordo del suo potente motoscafo, da uno strano amico, un polipo, anch’esso di nome Ciro (che chiameremo per comodità C2). In questa fiction i due si troveranno spesso a “lavorare” insieme, nonostante i continui dissapori e screzi reciproci, che porteranno C1  a minacciare ripetutamente C2 di finire consumato in umido (in padella) oppure con olive e patate (al forno). A questo proposito, sono giunte dettagliate rassicurazioni sia dalla Lav (Lega anti vivisezione) che dal Wwf, peraltro coproduttori della serie: i quattro polipi che si sono alternati nel ruolo di C2 stanno bene, anzi si stanno godendo un periodo di meritato riposo in un maso, dotato di efficientissimo acquario, dalle parti di Bressanone (si sentono già delle star…). Pur di partecipare ai provini per il ruolo di C1, l’ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, ha deciso di non ricandidarsi alle recenti elezioni comunali, ma il gioco non è valso la candela: si è aggiudicato la parte l’attore-cantante Nino D’Angelo, autore anche della colonna sonora della fiction dal titolo “Sta luntane cu’ ‘ste zampe ‘e me!”. Non sappiamo ancora se la fiction avrà successo o no: la produzione sta mantenendo il massimo riserbo sulla trama e sulla data della messa in onda. Non avendo visto neppure uno spezzone e non essendo in grado di esprimere il benchè minimo giudizio, ci rimettiamo a questa semplice equazione: C1 + C2 = X.

Il tenente Magari! È la risposta in formato fiction al programma tv “Chi l’ha visto?”. Orso Lupo Tetorchio, detto il tenente Magari, che lavora alla questura della Garbatella, ogni volta che qualcuno viene rapito o scompare misteriosamente nel nulla, sbotta: “Un altro? Cavoli suoi! Magari era pieno di debiti, magari aveva una suocera assillante, magari aveva un’amante a Santo Domingo, magari teneva al River Plate, magari… E ppoi a noi che c’è frega: cavoli suoi! Avrà avuto i suoi motivi, magari!”.