La figlia del capitano, riassunto ultima (seconda) puntata – Romantico finale per La figlia del capitano, la fiction diretta da Giacomo Campiotti, in onda su Rai Uno: il coinvolgente racconto televisivo che ha trasformato in fiction una delle opere più affascinanti di Puskin è stato omaggiato dai telespettatori italiani. Oltre cdinque milioni e mezzo di persone hanno voluto lasciarsi travolgere dall’incalzante ultimo episodio, per godersi il lieto fine della storia d’amore intensa e travagliata tra Mascia (Vanessa Hessler) e Pjotr (primo Reggiani. Ecco il riassunto dell’episodio conclusivo. Masa prega per non dover sposare Svabrin (Ludovico Fremont) che invece è determinato ad averla in sposa e la tiene prigioniera. Mentre la ragazza decide di lasciarsi morire di inedia, pur di non sposare Svabrin, il suo amato Pjotr la rimpiange mentre balla con la nobildonna Kitty. La fortezza di Orenburg, dove si trova Pjotr, viene assediata dai ribelli guidati da Pugacev, autonominatisi zar. Il giovane nobile ritiene opportuno attaccare i ribelli per liberare la fortezza dall’assedio, ma il generale che la comanda preferisce la corruzione. Allo scopo di procurarsi del cibo, Pjotr chiede al generale 10 uomini per infiltrarsi nel campo dei ribelli e sottrarre le provviste, ma mentre tenta di entrare viene scoperto e portato al cospetto di Pugacev. La morte di Pjotr sembra imminente, ma Pugacev lo grazia memore del fatto che il giovane ufficiale gli aveva salvato la vita. Non solo, il capo dei ribelli decide di condurlo da Masa. Nel frattempo la ragazza per sottrarsi al matrimonio con il suo carceriere beve un intruglio che la fa sembrare morta. Pjotr al suo arrivo trova lamata Mascia apparentemente morta, ma la giovane complice della ragazza gli spiega che la ragazza è solo svenuta. I due innamorati si riuniscono. Pugacev decide di dare la libertà al giovane ufficiale e alla sua compagna e fa accompagnare loro da un ussaro che scorti nella residenza di lui.
Durante il viaggio Masa ha un sogno premonitore. sarà separata dal suo amato. Quando lo racconta a Pjotr questi la rassicura, ma purtroppo il presagio della ragazza si avvererà. I due vengono fermati dai militari. L’ufficiale viene reclutato e il giudizio sulla sua presunta diserzione sospeso provvisoriamente, la ragazza viene liberata solo grazie all’intercessione di un militare che ha conosciuto suo padre, il capitano. Masa viene accompagnata alla residenza dei Grinev, i genitori di Pjotr, ma non è ben accolta. La ragazza propone al conte che la lasci dormire con la servitù e questi accetta. Nel frattempo, con l’aiuto dei cosacchi corrotti, i nobili tendono un tranello a Pugacev, lo invitano presso la loro dimora facendogli credere di riconoscerlo quale zar. La sua compagna, nobile anch’ella, cerca di dissuaderlo, gli ricorda che per i nobili i cosacchi sono esseri inferiori. Pugacev reagisce con rabbia alle parole della compagna e si reca al palazzo, Ben presto si rende conto dell’inganno e tenta di fuggire, ma viene catturato dai militari travestiti da nobili e condotto in prigione. Anche la sua compagna sarà imprigionata nella stessa prigione così come lo stesso Pjotr. I contadini si ribellano al conte Grinev che affronta loro con il fucile in mano, ma viene subito disarmato e ferito. Quando stanno per ucciderlo, interviene Masa che fa notare ai contadini quanto sia inutile macchiarsi di un omicidio. I contadini graziano il conte che viene condotto in una stalla e assistito da Masa e la moglie. I militari intervengono presso la tenuta dei Grinev e liberano il conte. Sono pronti a giustiziare i ribelli, ma lo stesso conte ne chiede e ottiene la grazia riconoscendo di aver sbagliato egli stesso, poi muore. A Masa arriva una lettera da Pjotr imprigionato in cui l’uomo le chiede di stare vicono alla sua famiglia. Il giovane ufficiale nel frattempo subisce un processo per diserzione e alto tradimento.
I giudici non credono alla sua versione dei fatti, ritengono impossibile che egli sia stato protetto da Pugacev solo perché questi gli era debitore della vita, anche a causa della falsa testimonianza di Svabrin. Pjotr viene condannato a morte per impiccagione, mentre Svabrin grazie alla sua presunta collaborazione viene graziato e condannato ai lavori forzati. Masa decide di intraprendere un lungo e pericoloso viaggio a San Pietroburgo per supplicare la zarina Caterina II (Edwige Fenech) di salvare Pjotr, ma arrivata a corte non viene ammessa al cospetto della sovrana. Un militare le consiglia di avvicinare una nobildonna che passeggia nei giardini e che potrebbe intercedere per lei presso la zarina. Masa la avvicina e quando le svela i suoi intenti la nobildonna indignata le svela la sua identità, si tratta della zarina Caterina II, la quale non concederà la grazia a Pjotr perché ritiene il suo tradimento particolarmente grave. Caterina però, colpita dalle parole di Masa va a trovare Pugacev in prigione e questi gli conferma che il giovane Granev non ha tradito la Russia.
Corrotta una guardia, il capo dei cosacchi penetra nella cella di Svabrin e lo uccide, poi ammazza la guardia e e fugge. Accortisi della fuga i militari lo inseguono, ma Pugacev si lancia da una torre. Il suo corpo non verrà trovato e la zarina decide di fingere comunque che ci sia stata una crudele esecuzione come monito ai ribelli, sostituendolo con uno dei cosacchi che lo avevano tradito. Continua alla pagina seguente.
Anche per Pjotr è giunto il momento dell’esecuzione, viene condotto sulla forca per essere impiccato mentre la disperata Masa assiste da una torre. Ma proprio nel momento in cui viene bendato e sta per salire sul patibolo arriva la notizia della grazia di da parte di Caterina II, così viene liberato. I due innamorati si ricongiungono e accompagnati dal fedele servo (Nini Salerno) di Pjotr stanno tornando alla residenza del giovane nobile.
Lungo la strada Pjotr sente il canto dei ribelli e fa fermare la carrozza: è convinto che a cantare sia proprio Pugacev. Lo cerca, ma non riesce a trovarlo. La carrozza riparte mentre il servo ricorda che finché ci saranno servi e padroni, qualcuno canterà quel ritornello. Mentre la carrozza si allontana, Pugacev attraversa lo sconfinato prato, cantando. Sogno o realtà?