Celentano sarà a Sanremo 2012. Non solo: il cantante chiude definitivamente le polemiche relative all’alto compenso che riceverà (350mila euro a serata, fino a un tetto massimo di 750mila euro) con una dichiarazione molto forte. Darà tutto il suo compenso in beneficenza: in parte agli ospedali curati dall’associazione Emergency e in parte, sembra quella maggiore, a cittadini bisognosi che gli verranno segnalati dai sindaci di sette città italiane. Un gesto in clima con lo spirito da attivista di Celentano che mette però a tacere quanti, compresi alcuni politici che avevano presentato interrogazione parlamentare, sul compenso che l’artista doveva ricevere. In tempi di crisi come questi, dicevano, è immorale che una persona riceva tanti soldi a fronte dei tagli e delle tasse che vengono chieste ai cittadini. La rivelazione è stata fatta stamattina nel corso della conferenza stampa ufficiale di presentazione del festival di Sanremo. Secondo il direttore Rai Mazzi, Celentano si pagherà anche le proprie spese durante la permanenza a Sanremo. Incalzano, dopo la comunicazione, il direttore artistico del festival Mazzi e il conduttore Gianni Morandi, dicendo a chi attaccava Celentano di vergognarsi: sarebbero state polemiche ipocrite e pretestuose. C’era chi aveva chiesto di effettuare lo sciopero della televisione contro la presenza di Celentano al festival, sciopero che ovviamente adesso non ci sarà più. Mazzi ha poi spiegato che Celentano secondo il contratto potrà partecipare a sua scelta a una sola o a più serate: ancora non è dato sapere a quante serate parteciperà. Per una sola serata prenderà 350mila euro se ne farà due prenderà 700mila euro se le farà tutte prenderà un totale di 750mila euro. Celentano ha già contattato i sindaci che dovranno comunicargli le persone bisognose della sua beneficenza. Li ha definiti i magnifici sette e cioè Pisapia, Tosi, Renzi, Alemanno, De Magistris, Emiliano, Zedda appartenenti a tutte le aree politiche. Per Morandi parlando oggi durante la conferenza stampa sull’argomento del compenso di Celentano le critiche arrivate da parte di alcuni politici non sono giustificabili perché questa classe politica non ha titolo di parlare di moralità.



Aggiungendo: “Celentano è la storia, è la musica, non si discute averlo. Celentano è l’Italia. Lo conosco da 49 anni e la cosa che mi sorprende è come riesca sempre a creare una rivoluzione ogni volta che arriva, ad attrarre l’attenzione. È come se il festival di Sanremo fosse il festival di Celentano, all’insegna di Celentano, e questo ci aiuterà”.

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