Tutti contro Celentano. Sanremo 2012 può già vantarsi di un bel record di polemiche in anticipo sull’inizio del festival vero e proprio. L’ultima è quella che riguarda il minacciato sciopero della televisione, per protesta contro il cachet di Adriano Celentano per la sua apparizione durante le serate del festival. Si è parlato di 300mila euro a serata per un totale complessivo che non può superare i 750mila euro. Una cifra enorme, specialmente in tempi di crisi e di tagli generali in tutti i settori, che ha fatto immediatamente scattare la protesta di molti. A dire il vero, il contratto ufficiale tra Celentano e la Rai non è ancora stato firmato, dovrebbe esserlo oggi e solo allora si potrò sapere la cifra reale che dovrebbe prendere l’artista. In ogni caso i numeri si dovrebbero avvicinare a quelli, più o meno il compenso che prese anche Roberto Benigni l’anno scorso sempre a Sanremo. A guidare la protesta, oltre ad alcuni singoli e gruppi su Facebook, anche dei politici, come ad esempio la senatrice Adriana Poli Bortone del Grande Sud che su Twitter ha lanciato l’idea di uno sciopero televisivo nei gironi del festival: E se facessimo uno sciopero della Tv appena Celentano compare sul palco di Sanremo? ha scritto. Aggiunge la Bortone, in passato anche ministro, che 300mila euro per ogni mezz’ora di apparizione televisiva – tanto dovrebbero durare le comparaste di Celentano a ogni puntata – “sono tanti per un predicatore francescano come Celentano vuol farsi passare”. Non è la prima volta che la senatrice alza il problema: qualche giorno fa aveva detto che prendere 750mila euro per partecipare al festival era uno schiaffo a chi soffre. Aggiungendo che nello stesso tempo si fanno le pulci ai parlamentari e agli italiani medi oberati di tasse. E’ d’accordo con lei anche il deputato del Pd Marco Carra che giudica il compenso previsto per Adriano Celentano sproporzionato e immorale. L’onorevole ha anche depositato una interrogazione parlamentare per chiedere a Monti e al ministro Passera “quali strumenti siano a disposizione dellesecutivo per evitare, nel rispetto dellautonomia gestionale della Rai, compensi eccessivamente elevati”. Anche Carra sottolinea che a tutti gli italiani vengono chiesti duri sacrifici e la Rai invece si può permettere di spendere tali cifre. Da parte di Celentano ancora nessun commento. Nie giorni scorsi l’artista e la moglie Claudia Mori invece si erano fatti sentire e anche molto, lanciando accuse alla Rai di voler censurare l’apparizione del cantante. Il quale chiedeva libertà assoluta senza dover sottoporre ad alcun controllo preventivo le cose che avrebbe detto. Celentano aveva anche preteso nessuna interruzione pubblicitaria durante le sue apparizioni, tutte richieste che gli sono state concesse pur di vederlo sul palco di Sanremo.



Vedremo adesso cosa succederà, se la Rai o Celentano stesso chiederanno una riduzione di compenso o se si andrà verso lo sciopero televisivo. Ma chi accetterà di farlo veramente? Non si rischia invece di attrarre la gente davanti ai teleschermi con tutte queste polemiche che sono anche pubblicità involontaria?

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