Vi ricordate il gattino capace di ottenere tutto ciò che voleva sgranando i suoi occhioni magnetici nella saga di Shrek? Arrivava direttamente dalla fiaba del Gatto con gli stivali, raccontata tra gli altri da Charles Perrault e dai Fratelli Grimm, dove lastuto felino aiutava il suo padrone a diventare nobile e ricco. Visto il successo del personaggio, si è ben pensato di dedicargli un film originale e il risultato è Puss in Boots, diretto da Chris Miller (il regista di Shrek Terzo) e prodotto da DreamWorks, con Antonio Banderas che presta la voce al protagonista.
Dalla palude di Shrek la vicenda si sposta in un antico e caliente borgo spagnolo, dove Gatto è cresciuto in un orfanotrofio insieme allinseparabile uovo antropomorfo Humpty Dumpty. I due amici condividevano un sogno: trovare i fagioli magici in grado di portarli alloca dalle uova doro, una fonte di inesauribile ricchezza. Ma Humpty, invidioso del compare più agile e brillante di lui, ha tradito la sua fiducia e da allora i due hanno preso strade diverse.
La storia comincia qui, con Gatto che entra in un saloon alla ricerca di un buon latte e scopre che i fagioli magici esistono davvero e sono nelle mani di Jack e Jill, due famosi criminali locali. Limpresa appare semplice al nostro Zorro in versione felina, ma qualcuno si mette sulla sua strada: è Humpty, che insieme alla sua affascinante socia Kitty Zampe di Velluto vuole convincerlo a collaborare di nuovo con lui. Scopriamo che, a causa del tradimento dellamico, Gatto è considerato ormai un fuorilegge e sta cercando di riabilitare il suo nome. Ma sotto il cappello e gli stivali si nasconde un cuore tenero e Humpty ottiene una seconda chance. Tra danze di corteggiamento, duelli e confessioni il trio si lancia così allinseguimento della ricercatissima (e gigantesca) oca dalle uova doro, che dimora in un castello sopra le nuvole ed è pronta a tutto pur di proteggere i suoi piccoli.
Distaccandosi sia dalla tradizione che dalla saga di Shrek, la storia contamina il personaggio furbo e scanzonato del gatto con la fiaba popolare di Jack e il fagiolo magico, con espliciti riferimenti a Zorro e anche ai Tre Moschettieri.
Dell’adorabile palla di pelo dagli occhioni sgranati a noi familiare rimane soltanto la versione cavallerizza alla Banderas, che ruba e seduce con destrezza ma non riesce del tutto a bucare lo schermo. Di certo ha un antagonista alla sua altezza, che non è il bandito di turno ma il personaggio fisicamente meno temibile: l’amico Humpty, goffo e morbosamente attaccato al compagno d’infanzia, capace di tramare alle sue spalle per ottenere ciò che vuole e sempre in bilico tra invidia e pentimento. Il dubbio se sia sincero o nasconda un losco piano tiene accesa l’attenzione dello spettatore, che altrimenti sbadiglierebbe di fronte a una trama prevedibile e lineare.
Gli adulti si divertiranno con le battute e le allusioni a loro uso e consumo, mentre i più giovani ameranno gli effetti tridimensionali, non originalissimi ma efficaci, che esaltano i suggestivi scenari potenziando i colori e la profondità del deserto e del cielo. Chi cerca una dimensione più complessa, invece, rischia di rimanere deluso, perché questo film è puro intrattenimento e punta a divertire con leggerezza, senza troppe pretese.
È un cartoon diverso dal solito, che concede poco spazio alle gag e alle atmosfere fiabesche e preferisce giocare con il rovesciamento ironico dei film cappa e spada, contando sul fascino del gatto Casanova e spadaccino, che tra un balzo e uno sguardo incanta nonostante tutto.