Il tredicesimo apostolo – Il prescelto, anticipazioni: le “rivelazioni” di Claudio Gioè. Il tredicesimo apostolo – Il prescelto, nuova fiction Mediaset, sarà in onda su Canale 5 a partire dalle ore 21.10 con la prima puntata. La serie affronta un argomento particolare e piuttosto insolito per un prodotto da prime time, quindi da vasto ed eterogeneo pubblico: il paranormale, l’occulto e i fenomeni che sembra non trovano una spiegazione né religiosa, né scientifica. La fiction, che andrà in onda con dodici episodi suddivisi in sei puntate, protagonista di questa storia è Gabriel Antinori, interpretato da Claudio Gioè, un gesuita, docente di Storia delle religioni. E’stato cresciuto da Monsignor Demetrio Antinori (intepretato da Luigi Diberti) suo zio, nonché membro della Congregazione della Verità, un’organizzazione misteriosa che si occupa di indagare i fenomeni paranormali, su cui Gabriel inizia a lavorare. In questa non facile e anche pericolosa ricerca tra fede e scienza, Antonori incontrerà Claudia Munari (interpretata da Claudia Pandolfi) psicoterapeuta e autrice di libri. La psicologa è fermamente convinta che dietro ogni fenomeno paranormale ci sia una spiegazione razionale. Ma è davvero così? L’incontro con Claudia cambierà la vita di Gabriel. Insieme indagheranno su casi “paranormali”, che regaleranno una sequela di suspense pronta a estendersi a tutte le puntate in onda su Canale 5. Presenta in esclusiva a Ilsussidiario.net la fiction proprio il “tredicesimo apostolo”, Claudio Gioè, che regala le prime indiscrezioni. (Leggi le anticipazioni qui della seconda puntata e il riassunto della prima)
Chi è il personaggio che interpreta in questa fiction, Gabriel Antinori? Un ruolo difficile, come si è trovato nella veste di questo Gesuita?
Gabriel Antinori è un gesuita che dovrebbe difendere il ruolo della fede e quello di Claudia Munari, una psicologa che invece contrappone una visione razionalista nell’affrontare tutti questi casi che si presentano. Sarà un bello scontro tra fede e scienza. E’ un personaggio complesso, allevato da suo zio che gli ha impresso questo gusto a comprendere fino in fondo tutti questi fenomeni per così dire paranormali E’ appunto un Gesuita, che sente su di sé questo contrasto tra fede e scienza e subisce nello stesso tempo il fascino di Claudia. Per prepararmi ad interpretare questo ruolo ho dovuto quindi impersonificare fino in fondo un personaggio che vive una situazione particolare, quella di addentrarsi nel mondo del paranormale.
Ci può raccontare qualche aneddoto avvenuto durante le riprese, nel backstage di questa fiction?
Quando eravamo a Frascati a girare si era sparsa la voce che un fantasma si aggirava per il set. Io mi sono fatta una grande risata…
Cosa pensa dei fenomeni paranormali nel rapporto spesso insoluto tra scienza e occulto?
In realtà penso che siano frutto di suggestione per la maggior parte delle volte. Penso che la scienza abbia fatto tanta strada e ne farà ancora di più in futuro e spiegherà tante cose che sono in realtà spesso esagerate.
Nella sua carriera ha interpretato diverse fiction, da “Paolo Borsellino” a “Cefalonia”, a “Il capo dei capi” fino a “Squadra antimafia –Palermo oggi 1 e 2”. Ci può raccontare qualcosa di queste esperienze professionali?
Penso di aver avuto la fortuna di recitare con copioni scritti da sceneggiatori molto validi, che hanno voluto raccontare queste storie nel modo migliore possibile. Mi sono trovato bene e sono contento che si sia cercato di fare tutto questo anche attraverso fatti di realtà molto significativi.
In Squadra Antimafia, che tra l’altro sta andando in onda in replica su Canale 5 ha interpretato Ivan Di Meo, amatissimo personaggio. Quando il personaggio è morto, il web si è scatenato, tutti la rivolevano. Che ricordo personale e professionale ha di questa fiction che ha ancora così grande successo?
Mi sono finalmente presentato in una maniera diversa dai miei ruoli precedenti. Questo per me è stato molto importante. Certo, questo personaggio ha riscontrato tanto successo, merito anche della stessa trama di Squadra Antimafia che ha saputo raccontare questa storia in un modo ideale e coinvolgente.
E’ stato protagonista di Il capo dei capi, Squadra antimafia, fiction che hanno affrontato importanti tematiche sociali. Pensa che le serie tv possano avere un ruolo in questo senso? I prodotti televisivi di questo genere possono anche “insegnare”?
In realtà la televisione può anche svolgere il suo ruolo di raccontare tematiche sociali così significative, ma credo che spetti soprattutto alla letteratura ed altre parti dell’espressività umana, affrontare e svolgere un ruolo di insegnamento. Continua alla pagina seguente
Sul grande schermo ha recitato nei “I cento passi”, “La meglio gioventù”, “Stai con me”, solo alcuni dei film dove ha lavorato. Com’è stata l’esperienza di essere diretti da Marco Tullio Giordana?
Marco Tullio Giordana è un grande regista. E’ veramente un regista eccezionale, molto sensibile all’aspetto recitativo, sa mettere a suo agio, nella situazione ideale, l’attore che dirige.
Ha lavorato a teatro con “Caligola Night Live”, da lei stesso scritto. Da dove nasce questo amore per il teatro? Meglio il teatro o la tv per un attore?
Credo che il teatro sia il massimo per un attore. Del resto ho iniziato all’ “Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico”, dove ho studiato. Credo che per me il teatro sarà sempre il palcoscenico ideale, un luogo dove la capacità recitativa dell’attore trova la sua situazione ideale.
In futuro la vedremo anche regista?
No non credo, per ora preferisco lasciare ad altri almeno nel cinema la possibilità di fare questo lavoro. Attualmente sono impegnato in questa tourneè teatrale “Eretici e Corsari”, in cui io e Neri Marcorè portiamo in giro le figure di Pier Pasolini e Giorgio Gaber, due figure importanti della storia del nostro paese.
(Franco Vittadini)