Piazzapulita, puntata 5 gennaio 2012. Le tasse, la politica e l’Italia che ci aspetta nel 2012: è questo l’argomento intorno al quale è stata costruita la trasmissione condotta da Corrado Formigli. Tra gli ospiti Giampaolo D’Andrea, Segretario dei Rapporti con il Parlamento, al quale viene chiesta una spiegazione circa la partenza improvvisa del capo del governo Monti direzione Bruxelles. Non è successo niente di speciale, dice D’Andrea, ma Maurizio Belpietro afferma  che, a suo parere, Monti spera in un’apertura da parte della Germania e della Francia. Si pensava che bastassero alcuni provvedimenti per risolvere il problema dello spread, invece questo non si è affatto fermato, aggiunge. Massimo Giannini vice direttore di Repubblica dice che non sa cosa intende fare Monti, ma il vero rischio è che ora l’Europa ci continui a chiedere altre manovre. Per mantenere il pareggio di bilancio fino al 2013 è probabile che qualche altra manovra servirà. Probabilmente Monti punterà per il momento a chiedere un momento di tregua all’Europa. Sono ospiti di Formigli questa sera anche Ugo Sposetti, del Partito Democratico, e l’Onorevole Stracquadanio, del Pdl.  In collegamento c’è poi Flavio Tosi, sindaco di Verona, che viene chiamato a dire qualcosa su quanto sta accadendo agli imprenditori del Nord, dopo i numerosi casi di suicidio. Tosi dice che è vero che il Nord è più ricco, ma è anche vero che le tasse che gli imprenditori devono pagare sono pesanti e qualcuno inizia a pensare che quasi quasi gli conviene essere disonesto e non pagare, visto che alla fine i disonesti non pagano mai abbastanza. Secondo Tosi alle tasse andrebbe affiancata la riduzione della spesa pubblica, altrimenti non se ne può uscire. Tosi si augura inoltre che il Governo voglia portare avanti il federalismo fiscale, in quanto questo ridurrebbe, a suo giudizio, le spese. Viene a questo punto fatto un collegamento per raccontare cosa accade su Internet, dove monta la rabbia contro Equitalia: su Facebook i cinque gruppi principali contro Equitalia hanno 1000 iscritti ciascuno. ?Belpietro dopo aver visto il servizio di Sortino su Cortina dice che secondo lui non c’è bisogno di andare fin lì per scoprire chi possiede un’auto di lusso, perché è sufficiente andare al PRA. In Italia ci sono 600.000 auto di lusso, dice, di cui una grande percentuale sono possedute da gente che dichiara addirittura meno di 20.000 euro di reddito. Sulla base di questi dati certi bisognerebbe dunque andare a chiedere a queste persone come hanno fatto a comprarsi la macchina. Giannini dichiara che non sa se ridere o piangere per quello che si sta dicendo. Abbiamo un’evasione fiscale , dice,che supera i 130 miliardi di euro annui e abbiamo uno scandalo democratico che dovrebbe far indignare la popolazione e invece stiamo qui a parlare della vergogna di Equitalia. L’evasione fiscale rende questo Paese la vergogna dell’Europa aggiunge. Lotito dice che gli imprenditori vorrebbero che il Governo facesse delle riforme strutturali che possano andare ad abbattere i costi. L’Italia è come un grande serbatoio bucato, quindi con le nuove tasse si riempie il serbatoio, ma se non si tagliano i costi il buco resta lì e quindi si dovrà sempre continuare a riempire con nuove tasse. D’Andrea dice che se pagano le tasse molte persone in meno rispetto a quelle che usufruiscono dei servizi dello Stato, non si arriva mai ad un rapporto di equilibrio tra le entrate e le uscite.  Ci sono i falsi poveri che pensano di poter continuare a svolgere un tipo di vita al di sopra del loro livello dichiarato allo Stato. Secondo D’Andrea è opportuno colpire l’opinione pubblica mediante la comunicazione. Flavio Tosi, da parte sua, è d’accordo sul fatto che chi ruba nel nostro Paese è troppo tutelato e questo è sbagliato perché va a discapito dell’intera comunità. E’ però sbagliato anche lo scontro di classe tra ricchi e poveri, perché essere ricchi non è certo una colpa se si pagano le tasse giuste. ?A seguire, Formigli intervista il presidente di Equitalia, Attilio Befera. Ricorda che gli strumenti che di cui dispone Equitalia sono stati concessi direttamente dal Governo. Quando Equitalia è partita c’erano circa 150 miliardi di euro da incassare e forse all’epoca lo Stato avrebbe dovuto preoccuparsene. I ristoranti a Cortina hanno avuto durante i recenti controlli un incremento del 300 %.

Questo dato è eclatante dice. Quei clienti probabilmente entravano anche prima, ma uscivano senza ricevuta fiscale. Secondo Befera, gli italiani l’evasione ce l’hanno nel DNA. Un evasore che con dolo occulta i propri ricavi deve essere trattato come un ladro, spiega. Equitalia però quando va a recuperate non può distinguere se non si è pagato per evadere o per situazioni di difficoltà. Da parte di Equitalia ci sono stati senza dubbio dei casi di errore, ma sono limitati rispetto alla totalità delle cartelle emesse. A nome dei precari, parla poi Vittorio, che fa parte del Movimento “Aboliamo il lavoro precario”. Sono quattro milioni i precari e uniti, se volessero, potrebbero davvero abolire il precariato. Si spera dunque nella fase due del Governo Monti.