Ieri sera il capo del Governo Mario Monti si è recato al programma di Rai Tre, Che tempo che fa. E’ la seconda volta che il premier si reca in una trasmissione televisiva a illustrare il suo lavoro, dopo essersi recato da Bruno Vespa al programma Porta a porta a spiegare i contenuti della sua manovra finanziaria. Adesso ha voluto fare il punto su come procede il governo in tema di crisi e affrontare alcuni nodi del dibattito pubblico. Ad esempio, ha smentito che in futuro ci possano essere altre manovre analoghe a quella appena varata, mentre ha assicurato che si comincerà adesso ad affrontare la cosiddetta fase due del suo impegno, quella volta a costruire un nuovo impianto economico ad esempio attraverso le liberalizzazioni di settori come i trasporti, l’energia e gli ordini professionali. L’Unione europea, infatti, ha spiegato, chiede oltre alle misure finanziarie anche di procedere velocemente cambiando politica e atteggiamenti a proposito del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Ha poi rassicurato sulle condizioni della moneta unica, l’euro, che secondo Monti ha ancora un rapporto solido di cambio con il dollaro. Rispondendo a Fazio, Monti ha fatto capire che il governo intende procedere anche a una riforma della Rai. L’Italia in definitiva non sarebbe messa così male: “Al netto degli interessi sul debito pubblico il nostro Paese ha un avanzo primario del 5% per il 2011, una situazione che ci pone in una situazione di privilegio rispetto ad altri paesi”. Positivo sarebbe anche il nostro sistema bancario dove non esistono istituti di credito che rischiano il fallimento. Monti ha ovviamente parlato anche delle recenti discusse iniziative sull’evasione fiscale come il blitz operato a Cortina, dicendo che occorre rispetto per la ricchezza e lotta senza quartiere all’evasione fiscale. Secondo Monti, è necessario  rispettare la ricchezza che è un valore a condizione che sia il risultato di un merito, di uno sforzo produttivo e di talento. “Negli Stati Uniti si va in carcere, in Europa no, dobbiamo renderci conto che evadendo le tasse paga l’intera collettività” ha aggiunto. Infine il tanto discusso articolo 18: per Monti, non è un tabù e le forze civili come i sindacati e il governo non devono e non possono considerare certi argomenti intoccabili.



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