Ballarò, puntata 23 ottobre 2012 (video) – E andata in onda ieri sera, martedì 23 ottobre 2012, una nuova puntata di Ballarò. In questo appuntamento Giovanni Floris, insieme agli ospiti in studio, andrà ad analizzare le conseguenze che la legge di stabilità recentemente varata dal governo potrà avere sulleconomia reale e sulle tasche dei cittadini. Gli ospiti di questa puntata sono lesponente del Popolo della Libertà Anna Maria Bernini, quello del Partito Democratico Stefano Fassina, il sottosegretario del Ministero dellEconomia e delle Finanze Gianfranco Polillo, leditorialista del Corriere della Sera Antonio Polito, lamministratore delegato di Trenord Giuseppe Biesuz, lex segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, la docente di Economia della Luiss Livia Salvini, mentre in collegamento ci sono il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli e il presidente dellEni Giuseppe Recchi. Una volta terminata la consueta copertina satirica di Maurizio Crozza, viene mandato in onda un servizio in cui vengono messi in evidenza alcuni casi in cui le misure contenute allinterno della legge di stabilità mettono in ulteriore difficoltà i cittadini italiani. Come noto le due decisioni più importanti riguardano labbassamento di alcune aliquote Irpef e linnalzamento di un punto percentuale dellIva. Nel servizio viene evidenziato che, per esempio, una persona che vive da sola con una pensione mensile al massimo di 700750 euro, non viene toccata di fatto dallabbattimento dellIrpef mentre invece dovrà pagare circa 200 euro allanno in più per colpa dellaumento dellIva. Altro caso con cui si dovrà fare i conti è laumento delle spese di una famiglia di tre o quattro persone in cui entrambi i genitori lavorano per un reddito complessivo mensile intorno ai 3 mila euro: per laumento dellIva e per linserimento del tetto massimo di tremila euro per le detrazioni e deduzioni, in pratica sommando gli effetti compreso quello dellIrpef, il nucleo familiare si troverà a dover pagare circa 400 euro in più. Dal dibattito allinterno del studio emerge che sostanzialmente su 42 milioni di italiani soggetti allIrpef soltanto 32 milioni potranno usufruire della riduzione delle aliquote mentre invece gli aumenti dellIva toccheranno tutti, in quanto andrà a coinvolgere i beni di ogni tipo. Complessivamente, quindi, emerge che lo Stato recupererà dallaumento dellIva circa 6,5 miliardi di euro allanno mentre darà ai lavoratori sotto forma di Irpef, 4,5 milioni di euro. Insomma, è un po come si avesse a che fare con una piccola manovra finanziaria da 2 miliardi di euro. Il sottosegretario Polillo, oltre che a difendere le misure adottate dal Governo, sottolinea come per raggiungere nel 2013 il pareggio del bilancio occorre che lo Stato recuperi almeno altri 13 miliardi di euro. Una parte di questi sembra che verranno recuperati dalla Tobin tax, ossia la tassazione dello 0,05% sulle operazioni finanziarie sui cosiddetti prodotti derivati per limitare il fenomeno della speculazione. Tuttavia, attraverso un servizio si evidenzia come sia molto facile da parte degli operatori evadere tutto ciò, spostando le proprie operazioni fuori dalla Borsa di Milano. Dalla discussione si evince quindi che non avrebbe senso inserirla se non facesse lo stesso anche tutto il resto di Europa: di conseguenza, siccome a quanto pare il parere espresso sembra già negativo, risulterebbe proficuo metterla da parte, almeno per il momento.



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