Boom di ascolti tv per la prima puntata di Rock Economy. Lauditel parla di 8,9 milioni di telespettatori, con uno share del 31,5%. In effetti la cornice è suggestiva, lArena di Verona è una location che straccia gli stadi e i teatri. un luogo magico. La scenografia è mastodontica, ma intrigante e il gioco di luci bello ed efficace. Economica e musica, Celentano e pippotti economici. Il furbo Adriano, interseca la sua musica alla situazione disastrosa attuale in cui viviamo, condannando la classe politica. Populismo alla Grillo? Non lo so, la parola agli esperti. Preferisco ascoltare le canzoni del Molleggiato.

In tv abbiamo visto unanteprima per scaricare la fascia pubblicitaria, direi la vera sigla, veramente inguardabile, brutta, violenta. Dopo gli spot inizia la serata tv con la veduta (banale) di Verona dallalto con due attori che recitano un sermone del nostro. Poi finalmente entra lui, anzi Joan Lui, e attacca con Svalutation. Passa al rock nroll, e a una delle sue hit giovanili. La Cumbia di chi cambia lo fa sedere al tavolo. Neppure J. Lui resisterebbe in piedi a questa brutta canzone. Bonolis, Tatangelo insieme a DAlessio, Ramazzotti, Al Bano, il gotha di Mediaset, Mogol, il popolo comune che ha esaurito da mesi i posti da 1 euro. Tutti esaltati per J. Lui.

Insieme alle canzoni sentiamo alcune sue stecche e alcuni sottotoni, anzi sotto sassi imbarazzanti. Gli errori non sono solo canori, anche la regia televisiva è imbarazzante. Tagli in asse, sfocature. Non cè nessuna steadicam sul palco e nessuna telecamera sotto il palco. Nessun primo piano del pubblico a parte qualche vip, ma soprattutto panoramiche dallalto, che normalmente si usano per staccare o per andare a nero. Qui vengono utilizzate come immagini normali. Sicuramente è una scelta di J. Lui. Le riprese sono tutte in totale. Esagerate. Non si vuole che la tv interferisca con il concerto, deve solo cogliere levento senza spettacolarizzarlo.

Dopo il primo break, la regia aiutata dai balletti diventa più dinamica e pulita, osa di più. Ma Adriano a un certo punto si ferma, qualcosa non va. Silenzio imbarazzante. Voluto? Non so. Riprende con la chitarra e con Il ragazzo della via Gluck e lArena si infiamma. Arriviamo al momento politico di Cele con leconomista Fitoussi e i gemelli Stella e Rizzo, fustigatori della classe politica e degli sprechi. Arriva anche Morandi, ma il pubblico fischia leconomista che forse una cosa giusta la dice: Solo la bellezza ci potrà salvare. E come se nulla fosse Cele e Gianni passano a cantare insieme.

Lo show continua e l’Arena applaude. La musica tira più dell’economia. La pantera nera conclude la serata con un ruggito. Peccato, per la poca musica. Mi aspettavo, dopo 18 anni di assenza un concerto più intenso. Dulcis in fundo, il backstage delle prove: avrebbe dovuto durare di più. Speriamo che la seconda serata sia più cantata.