Quinta Colonna, puntata del 12 novembre 2012 – Nel consueto appuntamento settimanale con Quinta Colonna, condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, vengono affrontate come sempre i maggiori temi che in questi giorni stanno interessando lopinione pubblica. In particolare viene discusso il problema relativo alla sicurezza, a fronte di un numero sempre maggiore in Italia di furti, rapine e borseggi: per discutere di questo argomento sono presenti in studio il presidente dellassociazione Federconsumatori Rosario Trefiletti, lesponente del Popolo della Libertà Daniela Santachè, quello della Lega Nord Roberto Marcato e quello del Partito Democratico Roberta Mori. Come il format di Quinta Colonna prevede, viene inoltre dato grande spazio alle persone comuni che in diretta possono esporre i propri pensieri e considerazioni: in questa puntata le piazze in diretta sono quella di Roma con linviata Nausica Della Valle, quella di Milano con Valerio Minelli e quella di Giugliano in provincia di Napoli con Stefania Zanè e Roberto Poletti. Il discorso ovviamente è molto delicato e alcuni servizi chiariscono quanto il tema non sia assolutamente da sottovalutare. Secondo una recente ricerca, la città italiana nella quale il tasso di criminalità e di reati è più alto è quella di Bari, mentre a Roma i cittadini hanno la percezione di maggior insicurezza. In un servizio si vede linviato muoversi proprio tra le vie di Bari Vecchia, dalla parte più moderna e commerciale della città barese a quella periferica e in particolare del quartiere San Paolo, considerato dallopinione pubblica come più insicuro. Viene poi trattato il caso della città di Giugliano in provincia di Napoli, la cui popolazione si è scagliata contro i rom accampati in una zona del territorio comunale. I cittadini lamentano continui furti, dicendosi quindi pronti a cacciarli dal loro territorio. Tra laltro i cittadini sono andati su tutte le furie dopo una decisione comunale con cui si è deciso di dare una supporto economico a queste persone con circa 1500 euro al mese che, soprattutto in questo momento di particolare difficoltà economica, evidentemente viene considerato come uno spreco inaccettabile. In studio è soprattutto Trefiletti a sottolineare come sia importante non fare di tutta lerba un fascio e capire quali siano effettivamente gli irregolari e quelli che invece si inseriscono in maniera ottimale, lavorando, mandando i propri figli a scuola e via dicendo.
Il discorso si sposta poi su un’altra questione che da sempre divide l’opinione pubblica: è giusto farsi giustizia da sé? In studio, a tal proposito, viene ospitato il signor Michelangelo Rizzi, un imprenditore del settore agricolo, che circa sette anni fa si è visto costretto a utilizzare la pistola per difendersi da alcuni ladri che stavano entrando nella sua proprietà. In pratica il signor Rizzi, caricando la propria arma da fuoco che soleva utilizzare al poligono di tiro, ha sparato otto colpi di arma da fuoco colpendo a morte un malvivente. Rizzi è stato condannato per questo, in primo grado, a una reclusione di 2 anni e sei mesi con il giudice che evidentemente non ha considerato questa situazione come legittima difesa. Un altro caso che viene presentato è quello di un altro imprenditore del Nord che, non essendo in possesso di nessuna difesa, è stato percosso, minacciato e derubato. Questo imprenditore dichiara che nel caso avesse avuto a disposizione un’arma da fuoco probabilmente l’avrebbe utilizzata e afferma che da allora dorme con la propria camera chiusa a chiave e un fucile vicino al letto, pronto per qualsiasi evenienza.