Un colpo di scena dietro l’altro nell’ultima puntata, senza respiro di Squadra Antimafia 4. Con una domanda finale: chi ha salvato Calcaterra? Ecco il riassunto di quel che è successo. Domenico (Marco Bocci) è stato rinchiuso in una grotta da Nerone (Luca Lionello). La Duomo ha i minuti (cento) contati per cercare di salvarlo. Rosy (Giulia Michelini) grida alla Leoni (Greta Scarano), a Palladino (Ludovico Vitrano) e a Pietrangeli (Giordano De Plano) di rintracciare l’ultima chiamata tra Nerone e Ilaria (Serena Iansiti) in modo da capire dove possa essere fuggito Nerone e quindi avvicinarsi a Calcaterra. Licata (Bruno Torrisi) e Pulvirenti cercano di far parlare Ilaria, che invece di rispondere alle domande incalza la Duomo sul tempo che passa. Calcaterra sa di essere in una tomba, si muove per cercare eventuali vie di fuga e si imbatte in De Silva (Paolo Pierobon) gravemente ferito, a cui estrae una pallottola dall’addome. In fin di vita e in pieno delirio tra il tumore e il trauma subito, De Silva svela a Calcaterra una tragica verità: la grotta è piena di gas nervino che li farà morire di asfissia in poco più di un’ora e mezza. Calcaterra disperato, sfonda una porta, ma è un uscio cieco. Intanto a De Silva sembra di vedere qualcuno: presenza o delirio.



Squadra Antimafia 5: le anticipazioni nell’intervista a Bruno Torrisi (il questore Licata) 

Antonucci (Gianmarco Tognazzi) mette i bastoni tra le ruote a Licata e alla Duomo: vuole prendere il comando delle indagini perché il terrorista talebano con cui hanno trattato De Silva e Mezzanotte è ancora latitante. Intanto Rosy e Ilaria vengono messe nella stessa stanza, nella speranza che le provocazioni di Rosy facciano parlare la cugina su dove Nerone ha nascosto Calcaterra. Dopo aver ritrovato il telefonino di Ilaria, gli uomini della Duomo capiscono che Nerone vive presso un circo. Francesca, Sandro e Palladino raggiungono la struttura circense (dopo che Nerone è già fuggito) e vedono Cecilia (Giorgia Sinicorni), la ragazza legata al killer-clown mentre riceve un “pizzino” da un uomo del circo, che Nerone aveva lasciato per lei. Francesca e gli altri bloccano Cecilia, le rivelano la vera identità dell’uomo e la obbligano a collaborare. La ragazza, controllata dalla Duomo, chiama il killer, che, non sapendo di essere intercettato, le dà appuntamento su una terrazza di un palazzo di piazza Uditore a Palermo. Da lì fuggiranno insieme. La Duomo, usando Cecilia come esca, circonda il palazzo. La ragazza sale sulla terrazza e raggiunge Nerone, al quale dice di sapere tutto di lui. Intanto nella grotta tra delirio, disperazione e vani tentativi di fuga, Calcaterra e De Silva cercano di sopravvivere ai gas tossici che cominciano ad agire togliendo loro lucidità. Nerone dà l’ultimo abbraccio alla ragazza che ama e se ne va. Pietrangeli, che non riceve risposta dagli osservatori piazzati, capisce che qualcosa non va e ordina di irrompere. Di Nerone non c’è traccia, Cecilia è troppo scossa per parlare, Sandro cerca ovunque il suo nemico e alla fine lo trova nascosto tra i suoi uomini. Tra i due è arrivato il momento della resa dei conti. Nerone non si arrende, non rivela a Pietrangeli dove si trova Calcaterra e minaccia di far scoppiare una bomba. Per evitare il peggio, Sandro si getta su di lui, i due lottano e precipitano dall’alto su un’auto, dopo un incredibile volo di diversi metri. Sul tetto dell’auto sono entrambi gravissimi. Sandro, con un filo di voce, chiede a Nerone di non far esplodere la bomba, mentre nelle mente del killer di Serino scorrono le immagini felici di quando era un clown che faceva divertire i bambini. Sul volto di Nerone l’ultimo sorriso, prima di chiudere gli occhi per sempre. Nel frattempo Sandro era riuscito a far togliere dalle mani del killer la bomba. Nerone è morto mentre Pietrangeli è solo ferito. Antonucci si arrabbia con la Duomo e Licata per la gestione dell’indagine e ordina di consegnargli Ilaria Abate, ma il questore e la Duomo non acconsentono perché è l’unica, ora che Nerone è morto, a sapere dov’è Calcaterra. Continua alla pagina seguente.



Ilaria non parla e l’unico modo è trattare con lei. Palladino e Francesca hanno un’idea. Liberano anche Rosy perché solo lei è in grado di gestire la cugina in modo che li porti a Calcaterra. Francesca si fa colpire dalla Abate in modo che la sua fuga sembri un’evasione, Palladino finge che la sua macchina sia stata sequestrata dalle Abate, in modo che Ilaria creda che Rosy non sia d’accordo con i poliziotti e fa in modo di costringerla a portarla da Calcaterra. Ma sulle tracce delle Abate ci sono i servizi segreti di Antonucci. Ma le cugine sono più in gamba del braccio destro di Antonucci, che viene neutralizzato da Rosy, che si rimette in fuga con Ilaria. Il tempo passa e la fine di Calcaterra si avvicina… Ma De Silva gli fa cercare delle dosi di atropina che portava con sé per contrastare gli effetti del tumore. I due possono così allungare le loro vite per alcuni minuti. I due tra l’altro sentono il rumore di un aeroporto e pensano di trovarsi vicino a Boccadifalco



Il terrorista talebano intanto si dà alla fuga e raggiunge l’aeroporto che gli era stato indicato dai Mezzanotte prima del blitz della polizia. E resta lì in attesa del suo capo. Francesca e Palladino non riescono a intercettare il telefono di Rosy, intanto cercano di convincere il questore a lasciarli agire, ma Antonucci potrebbe rovinare il loro piano. Rosy tortura Ilaria per farsi dire dove ha nascosto Calcaterra, la cugina dà a Rosy il telefono, la Abate chiama e nella grotta di Calcaterra si sente lo squillo di un telefono: Domenico dice a Rosy che non sa dove è nascosto, che il gas nervino lo sta uccidendo e prigioniero con lui c’è De Silva. Domenico non riesce a dare coordinate spaziali, a Rosy, salvo il fatto di ritenere di essere vicino all’aerporto di Boccadifalco e il numero di serie di una porta blindata. La comunicazione si interrompe improvvisamente. Dopo che Rosy ha telefonato a Domenico, torna da Ilaria, ma in tempo per vederla fuggire. Francesca ordina a Rosy di tornare alla Duomo, ma la ragazza spegne il telefono. Ora entrambe le Abate sono latitanti.

Mentre Francesca e Palladino cercano di rintracciare la grotta con i pochissimi indizi riferiti da Rosy, Calcaterra guarda l’orologio: mancano sette minuti alla sua morte. Decide di gettare il timer nell’acqua, mentre De Silva gli confessa che una volta era un bravo ragazzo. Alla Duomo irrompe Antonucci che vuole mettere in stato di fermo Palladino e la Leoni per aver favorito la fuga delle Abate: Ilaria era l’unica a sapere dove può essere fuggito il talebano che lui sta cercando. Grazie a fuoco e alla polvere da sparo estratta dai proiettili di una pistola, De Silva e Domenico riescono a far saltare un cancello. Una via di fuga? Mente Licata ordina a tutti di uscire per cercare le Abate e Calcaterra, Ilaria chiama un uomo del terrorista per riprendere la valigetta con i soldi.

La Leoni e Palladino cercano nei tre acquedotti di Boccadifalco dove potrebbe essere Calcaterra, intanto De Silva vuole arrendersi e decide di fare un’ultima buona azione: dà l’ultima dose di atropina a Calcaterra. Mentre Domenico cerca di scappare De Silva dice addio: “Divertitevi anche senza di me”. Ilaria raggiunge l’aeroporto e spara al talebano, arriva a Rosy, intanto, che spara alla cugina. “Avevi detto che non avresti più ammazzato nessuno!” dice Ilaria. “E tu nessuno sei” dice Rosy, che dà il colpo di grazia alla cugina e con l’impronta digitale del talebano prende i soldi del comitato dal pc e fugge a bordo dell’aereo al posto della cugina. Francesca, Palladino, Licata e gli altri poliziotti cercano disperatamente il sotterraneo dell’acquedotto in cui è prigioniero Calcaterra. E i minuti scorrono impietosi. Alla fine scoprono di essersi sbagliati: da numero di serie della porta dato da Domenico, capiscono che l’acquedotto dove è prigioniero il vicequestore è un altro e corrono subito lì. Continua alla pagina seguente. 

Calcaterra arriva fino sotto una botola e compie l’estremo tentativo di salvarsi la vita, mentre Rosy vola lontano. Il tempo è scaduto. Anche alla Duomo sanno che i cento minuti sono passati: Antonucci e il suo braccio destro arrivano all’aeroporto e trovano il cadavere di Ilaria. Alla sede della Duomo chiamano via radio Francesca, che non risponde, Calcaterra continua a gridare “aprite” e batte sulla botola. Che finalmente si apre: Calcaterra vede la luce, da cui resta abbagliato… Si gira per scoprire chi l’ha salvato e sul suo volto compare un’espressione di stupore. Ma non vediamo nulla. Chi è stato a salvare Domenico Calcaterra?