Gli sviluppi sui casi degli omicidi di Melania Rea, Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, il caso della morte della piccola Carmela e quello riguardante la scomparsa di Mariella Cimò. Sono questo gli argomenti che hanno tenuto banco nella puntata andata in onda ieri sera, di Quarto Grado, il programma di approfondimento dei casi di cronaca nera condotto da Salvo Sottile e Sabrina Scampini. La trasmissione si apre con il caso della morte di Melania Rea, per il cui omicidio è stato condannato all’ergastolo il marito Salvatore Parolisi: un servizio mandato in onda lo ritrae mentre fa un discorso di fine corso alle reclute, con un sorriso stampato sul viso. Nel servizio viene anche spiegato che non si trovano motivazioni valide per le quali il caporale, il giorno dopo la scomparsa della moglie, invece che concentrarsi sulle ricerche si sia recato in caserma, e soprattutto perchè abbia continuato ad avere contatti con la sua amante Ludovica dopo la morte della moglie: Parolisi potrebbe avere inoltre cancellato dati compromettenti dal computer, ed addirittura, si ipotizza che nella caserma ci siano stati giri di droga e che le soldatesse venissero costrette a fornire prestazioni sessuali ai loro superiori, venendo punite qualora rifiutassero. In studio, il primo a commentare è Massimo Picozzi, che sostiene che non vi sono ancora delle prove sufficientemente convincenti per dimostrare la colpevolezza di Salvatore: lo dimostrerebbe la mossa con la quale la donna è stata sgozzata. In collegamento dalla caserma di Ascoli Piceno, l’inviata Alessandra Borgia è in compagnia del colonnello Vicari che esprime il proprio rammarico per il fatto che la caserma venisse ripetutamente etichettata come luogo poco serio. In studio, l’avvocato Boursier spiega che nel codice militare non è prevista alcuna pena per la violenza sessuale, e che comunque, i due processi, ovvero quello militare e quello civile non possono essere fatti allo stesso tempo: l’avvocato difensore di Parolisi, Gentile, spiega che non vi è alcun processo militare nei confronti del suo assistito, e che secondo la procura, Salvatore sarebbe stato portato a compiere tale atto, in quanto si trovava a dover scegliere tra la moglie e l’amante: Meluzzi sostiene invece che la caserma entra prepotentemente nella vicenda, e che nei Bed & Breakfast circostanti vi erano tantissimi incontri tra le soldatesse ed i loro superiori. Viene mandato in onda un servizio di una soldatessa anonima che sostiene che il comportamento di Salvatore, dopo la perdita della moglie, era tranquillo ed allegro. Spesso il militare aveva atteggiamenti molto affettuosi con le ragazze, contrariamente ai suoi colleghi, che rimanevano freddi. Il secondo caso affrontato dal programma è quello della morte di Sara Scazzi, con l’ultima udienza avvenuta martedì scorso, nella quale Cosima si è avvalsa della facoltà di non rispondere, mentre sua figlia Sabrina ha parlato per diverse ore: viene pertanto mandata in onda la prima parte dell’udienza reinterpretata con la voce di diversi attori, con Sabrina che sostiene che Sara era molto complessata e che si vedeva piena di difetti, e che lei cercava sempre di consolarla. La ragazza prosegue spiegando che provava attrazione fisica per Ivano, ma non amore. In collegamento, l’inviato Remo Croci spiega di aver visto una Sabrina completamente differente, provata dai due anni di carcere ma preparata sulle risposte da dare, mentre Cosima, seguendo la strategia dei suoi legali, ha preferito rimanere in silenzio, mentre l’avvocato Gentile, stavolta nel ruolo di consulente della famiglia Scazzi, spiega che Concetta non ha rilasciato nessuna dichiarazione in merito alle parole di Sabrina, poiché ormai abituata a sentire le bugie della nipote 



Dopo un servizio riguardante l’interrogatorio avvenuto il trenta settembre scorso, dove Sabrina tende a non ricordare molte cose, la psicologa Cinzia Gimelli continua a proclamare l’innocenza di Sabrina, mentre Barbara Palombelli sostiene di vedere ancora accesa la rivalità tra Sabrina e Sara, in quanto la ragazza, nell’ultima udienza, ma anche nelle precedenti, tende a scaricare i suoi difetti addosso alla cugina: dopo l’intervento delle due donne, viene mandata in onda la seconda parte dell’udienza di martedì, dove Sabrina spiega che il bacio con Ivano era soltanto uno scherzo, mentre il loro rapporto sessuale, seppur breve e senza amore, derivava dalla loro forte attrazione fisica e dalle provocazioni di Ivano. Viene poi affrontato il caso di Carmela Frassanito, la tredicenne che, dopo esser stata stuprata più volte e non essendo ascoltata, si è suicidata: Carmela, nata a Catania, è sempre stata definita una ragazza problematica, dall’infanzia poco felice, e che, dopo esser scappata di casa il tredici novembre del 2006, è stata stuprata prima da un ragazzo di diciassette anni e da un uomo cinquantenne, e poi da due giovani ragazzi appena maggiorenni. La ragazza cerca pertanto di raccontare la sua storia, ma viene etichettata come una bugiarda, una provocatrice ed una di facili costumi, trovando soltanto conforto nella famiglia, che per aiutarla, decide di mandarla in un centro di recupero per ragazzi della sua età, dove va avanti a forza di psicofarmaci, e tornata a casa sua, dopo aver girato parecchi istituti, quando sembrava sulla via della guarigione, decide di porre fine alla sua esistenza, gettandosi dal terrazzo del palazzo nel quale vive con la madre ed il padre. Proprio il padre Alfonso Trassanito è in studio, e racconta che sua figlia, malgrado quello che aveva subito, voleva iniziare da capo la sua vita, e realizzare tutti i sogni: l’uomo prosegue spiegando che tra tutte le persone accusate di stupro nei confronti della figlia, nessuno ha mai scontato un giorno di carcere, ma che addirittura, è stato citato in giudizio per essersi alterato contro l’avvocato della difesa dopo aver sentito chiamare la figlia “una poco di buono”. Il penultimo caso affrontato da “Quarto Grado” è quello riguardante la misteriosa scomparsa di Mariella Cimò: il servizio mandato in onda ritrae suo marito Salvatore, indagato per omicidio ed occultamento di cadavere della donna: i RIS sono andati parecchie volte a controllare l’abitazione dove abitava la donna, scomparsa il venti cinque d’agosto: ad aggravare la posizione del marito vi è la testimonianza della vicina, che ha sentito urla la sera prima della scomparsa, e la convinzione dei nipoti, che hanno richiesto la perizia calligrafica su una lettera scritta dalla zia, nella quale la donna intesta tutti i suoi averi al marito, che la donna non si sia allontanata volontariamente. In studio vi sono i nipoti Massimo, che spiega che suo zio ogni volta dice una marea di bugie, e che la badante Pina la conosceva da un anno, e che più volte l’ha vista con lui in auto, e sua figlia Irene, che oltre confermare le parole del padre, sostiene che sua zia, amante dei cani che aveva in giardino, non si sarebbe mai allontanata volontariamente: la presidentessa dell’associazione Penelope, Elisa Tasca, interviene spiegando che le donne che scappano volontariamente, spesso e volentieri lasciano delle tracce, come prelievi del bancomat, ma che in questo caso, non essendoci codeste tracce, non si capisce cosa sia potuto accadere alla donna. In studio, Massimo Picozzi commenta le parole dell’uomo spiegando che in lui vede una persona lucida, abile nel nascondere eventualmente il cadavere, mentre Massimo, nipote di Mariella, spiega che vuole sapere dove si trova il corpo di sua zia, in quanto non crede che la donna sia viva, mentre Irene si augura il contrario, spiegando però che a loro non interessa affatto l’eredità, ma il sapere che la zia è viva e sta bene.Infine, da Chignolo d’Isola, l’inviato Tosi spiega che Yara Gambirasio è stata prima tramortita con un colpo alla testa ed alla mandibola con un oggetto contundente, e che sul suo corpo sono stati fatti diversi tagli, per la precisione nove, sparsi in diverse zone del corpo, tra cui gola, addome e fondo schiena, e che questi sono stati fatti con un coltello, e non con un taglierino, spiegando che probabilmente la ragazza è stata lasciata agonizzante nel campo nella quale è stata ritrovata. In studio, Meluzzi commenta la notizia spiegando che chiunque abbia fatto una cosa del genere deve essere fuori di testa, e che può essere un messaggio alla famiglia Gambirasio e non un tentativo di violenza, Piccozzi spiega che i segni sul corpo della ragazza sono stati fatti in punti ben precisi, e che potrebbe trattarsi opera di una persona sadica.

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