Nel suo abituale intervento di chiusura a Che tempo che fa, ieri, domenica 9 dicembre 2012, Luciana Littizzetto si è sfogata senza freni. Non che di solito fosse incline alla moderazione. Ma, in genere, in un classico gioco delle parti, Fazio riusciva a stemperarne le esagerazioni. Questa volta, la situazione deve essere sfuggita di mano al conduttore. Largomento era la crisi di governo apertasi dopo che il Pdl ha sottratto il proprio appoggio alla strana maggioranza, e con lannuncio della sesta ridiscesa in campo dellex premier. «Etornato da Berlusconi. Pensavamo ha detto che fosse a dimagrire in Africa. Invece è tornato, per togliercela a noi, la fame. Poi, il riferimento a Passera, nei confronti del quale Berlusconi avrebbe un motivo dattrito grande come una casa. Il ministro dello Sviluppo economico, il giorno in cui il Pdl si era astenuto dal votare la fiducia del Dl sviluppo, si era detto convinto del fatto che il ritorno in campo dellex premier non sarebbe stata una cosa buona. Passera non aveva mai nominato esplicitamente Berlusconi, ma il riferimento era parso a chiunque esplicito. Era stata, almeno ufficialmente, la classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Tra le fila del Pdl, più di un parlamentare aveva chiesto le dimissioni dellex ad di Intesa Sanpaolo. Ma cosaveva detto di così clamoroso? La Littizzetto, ieri, ha fatto presente che in molti la pensano così. Obama, la Merkel, per esempio. Ma, se glielo avessero chiesto, anche Al Qaeda avrebbe detto che il ritorno del Cavaliere non è un bene. «Lui è così, non ce la fa. Quando vede che il Paese si sta riprendendo, deve assolutamente intervenire. Finisce che lItalia diventa un Paese normale. Da comica sopra le righe, il passaggio a tribuno della plebe è breve. E la Littizzetto è trasecolata. Infuriandosi come raramente ci è capito di vedere. «Ma lo capite che non ne possiamo più, che ci siamo rotti le balle!? Non è antipolitica, ce labbiamo con voi, che vi siete fatti i fatti vostri sulla pelle vostra. Noi ci siamo fatti un mazzo così! Una volta accettavamo le vostre cazzate, che andavate in Parlamento, mangiavate la mortadella, poi facevate finta che Ruby era la nipote di Mubarak. Ci siamo messi anche a ridere. Poi, lapoteosi finale: «Ora basta. Abbiam tirato la cinghia, Monti ci ha messo tutte queste supposte. Ora torna Berlu, risale lo spread. Ora, non dico che deve avere pudore, che è un sentimento antico. Ma almeno una pragmatica sensazione di aver rotto il ca..o!



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