Che amarezza: con lultima puntata in onda questa sera, verrà messa fine alla agonia de I Cesaroni 5. Parlo di agonia con cognizione di causa, avendo seguito le vicende della fiction ambientata nella Garbatella fin dagli esordi. Fin da quando Lucia Liguori (Elena Sofia Ricci) aveva fatto il suo ritorno nella Capitale con le sue due figlie Eva e Alice per convolare a nozze con il vedovo (e padre di tre figli maschi) Giulio Cesaroni (Claudio Amendola). Fin da quando intorno alla bottiglieria appartenuta al padre del padre del padre di Cesare Cesaroni (Antonello Fassari) si intrecciavano decine di storie ed equivoci esilaranti con il lieto fine garantito dal collaudato metodo Cesaroni. Insomma, fui conquistato come milioni di italiani da questa fiction.

Per alcuni il segreto del suo successo stava nella capacità di sapere portare nella cassa risonante del tubo catodico uno spaccato familiare in cui ci si poteva riconoscere: non la famiglia perfetta senza problemi, ma anzi quella moderna e allargata dove però la casa (e che casa!) resta il rifugio per eccellenza dove trovare conforto e soluzioni alle difficoltà quotidiane. Per altri era la ruspante romanità, unita allindiscussa comicità dei protagonisti a tener incollati e divertiti i più grandi davanti allo schermo. Ma forse, a contare di più, era, come in tante altre storie, lamore impossibile, capace di portare i più giovani a schiacciare il tasto 5 del telecomando ogni settimana.

E in effetti è stato sempre il tira e molla, linseguirsi, il lasciarsi e il ritrovarsi di Marco (Matteo Branciamore) ed Eva (Alessandra Mastronardi) il filo rosso di quattro stagioni. La prima ha visto gli ascolti crescere di puntata in puntata, fino ad arrivare a 6,6 milioni (34% di share) nellultima. La seconda ha viaggiato sulle montagne russe, ma era riuscita a raggiungere gli 8 milioni (35% di share). Record frantumato dallultima puntata della terza serie, quando oltre 8 milioni di italiani (43% di share) hanno assistito Eva in sala parto mentre dava alla luce la piccola Marta, per scoprire poi che si trattava della figlia di Marco. stato questo lapice de I Cesaroni, che nella quarta stagione, nonostante nuovi sommovimenti e tradimenti tra i due fratellastri e unultima puntata a lietissimo fine sono scesi dai 6 milioni della prima puntata ai 5,3 dellultima. Poi laddio alla serie di Alessandra Mastronardi e la fine della love story da seguire.

Insomma, tolta la novità della famiglia allargata dove in sette si sta bene, invecchiato il mitico trio con base in bottiglieria, bruciati i settentrionali Barilon con cui scontrarsi, svanito leffetto del metodo Cesaroni e dissolto il grande amore impossibile cosa restava da raccontare?

Questa quinta serie ha provato a giocarsi le sue carte, ma sono servite a poco. L’ingresso del personaggio di Maya (Nina Torresi) non è stato certo facile da accettare per gli “orfani” di Eva. E il “grande sogno” di Marco ed Eva difficilmente si poteva sostituire con quello di una principessa in fuga dalla sua gabbia dorata. Inoltre, la dinamica del rapporto nato con Marco ha ricordato molto quanto già accaduto tra il giovane Cesaroni e la sorellastra. Di già visto sapeva anche la story line di Alice (Micol Olivieri) e Rudi (Niccolò Centioni), fin troppo indirizzati sulle orme dei rispettivi fratelli.

La “riscossa” ce la si attendeva dai grandi, dal trio dei “Garbatelleros” (Amendola-Fassari-Tortora). In parte sono riusciti a strappare risate, ma anche qui dopo un po’ ci si è ritrovati di fronte al “già visto”. E dire che hanno potuto godere dell’apporto di diverse guest star (Nino Frassica, Enrico Brignano, Gigi Proietti, Francesco Pannofino e persino Rocco Siffredi), come nella tradizione della serie, che nella sua storia ha potuto contare persino sulla partecipazione dell’ambasciatore di (e della) Roma, Francesco Totti.

Si poteva allora sperare nella “novità” di una puntata ambientata nell’antica Roma imperiale. Ma l’opportunità è stata davvero mal giocata: tornare dopo oltre 10 anni a proporre qualcosa di simile – ma purtroppo meno brillante e divertente – alla serie S.P.Q.R (dove recitava tra l’altro lo stesso Fassari) è stato un buco nell’acqua.

E così, dopo ben 27 episodi e 15 puntate – una vera e propria agonia come appunto si diceva all’inizio – è arrivato il momento dell’ultima puntata (eloquentemente il titolo dell’ultimo episodio è “Ci sono della gente che non li fanno più”: giustappunto ormai le linee delle trame sono arrivate al capolinea, i “vecchi” Cesaroni non torneranno più). Marco è diviso tra Maya ed Eva, ma l’esito di questo “dilemma” sembra scontato (dato che quello della Mastronardi è solo un breve ritorno alla serie della Garbatella). E Alice seguirà le orme della sorella per stare insieme al suo fratellastro? Se questa è la domanda che dovrebbe convincere a premere il tasto 5 del telecomando questa sera, non resta che dire: che amarezza!

 

P.S.: Per chi ci tenesse ai numeri (come Salvatore, il personaggio interpretato da Nino Frassica), gli ascolti più alti di questa stagione si sono avuti nella prima puntata (5,1 milioni), poi un inesorabile declino.

 

(Bruno Zampetti)